DIFENDERSI
(Difendersi “casa per casa”)
- 18 aprile 2017
Non illudetevi non parlerò della battaglia di Stalingrado, ormai è passato troppo tempo, invece l’argomento è purtroppo molto più attuale e ci riguarda direttamente.
In relazione agli eventi criminosi relativi alle aggressioni subite da degli onesti cittadini all’interno delle loro proprietà e culminati con un omicidio o un grave ferimento di una delle due parti, eventi accaduti sia di recente che nei mesi passati, con questo scritto voglio riallacciarmi al mio precedente articolo. Una dozzina d’anni fa scrissi “L’abitazione violata” ed i motivi per i quali ritorno su questo argomento sono semplici: voglio ribadire alcuni concetti precedentemente espressi, ma anche chiarire un paio di punti, che sia si media, sia le classiche “voci da bar”… o in questo caso “da poligono”, spesso erroneamente riportano.
Prima però una premessa sulla tipologia e sugli usi criminali. Venti anni orsono la maggior parte dei ladri d’appartamento entravano nelle abitazioni solo quando avevano la certezza (o quasi) che non vi fosse nessuno, erano disarmati e pronti a fuggire al primo rumore insolito. Il loro obbiettivo era trovare quando più roba di valore nel minor tempo possibile, per poi abbandonare la casa per penetrare in un’altra già individuata in un precedente sopralluogo.
Oggi le cose sono cambiate. Da una decina d’anni ai ladri “vecchio stile” si sono aggiunte delle tipologie di delinquenti ben più pericolose ed i recenti fatti di cronaca lo hanno tristemente evidenziato. Dei criminali che per perpetrare le loro rapine, perché ormai non si tratta più di furto, si presentano già armati e con l’intenzione di usarle… e con l’intenzione di farci del male!
Inoltre, un ridotto ma non trascurabile numero di delinquenti si sono evoluti in quella empia categoria di feccia comunemente definita “rapinatori in villa”. Un’accozzaglia di criminali che agisce sia con, sia senza il favore delle tenebre, sono armati e prendono in ostaggio chiunque si trova nell’abitazione prescelta sino a che non hanno ottenuto ciò che vogliono o quanto può loro bastare. La violenza e l’omicidio sono parte integrale del loro modus operandi.
Ora vediamo un attimo l’attuale legislazione sulla legittima difesa.
L’articolo 52 del Codice Penale che al primo comma stabiliva:
“Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un proprio Diritto o altrui contro il pericolo attuale di un’offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa”, con la Legge del 13 febbraio 2006 nr.59 è stato modificato per quanto concerne il diritto dell’autotutela in un domicilio privato, aggiungendo un comma con le seguenti disposizioni:
“Nei casi previsti dall’articolo 614, primo e secondo comma (il reato di violazione di domicilio - n.d.a.) sussiste il rapporto di proporzione di cui al primo comma presente articolo se taluno legittimamente presente in uno dei luoghi vi indicati usa un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere:
- La propria o l’altrui incolumità;
- I beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d’aggressione.
La disposizione di cui al secondo comma si applica anche nel caso in cui fatto sia avvenuto all’interno di ogni altro ove venga esercita un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale”.
Questa riforma ha quindi introdotto una presunzione assoluta di proporzionalità tra la difesa e l’offesa, nei casi di una reazione avvenuta durante la commissione del delitto di violazione di domicilio ed in presenza del pericolo di aggressione fisica. Al domicilio sono stati equiparati anche il luogo o i luoghi di esercizio di una attività economica.
In pratica la legittima difesa per essere tale implica necessariamente che l'aggressione e la reazione per contrastarla siano sottoposte entrambe a determinate condizioni.
L'aggressione deve avere le seguenti caratteristiche:
- L’oggetto dell'attacco deve essere un diritto, qualunque esso sia e di qualsiasi natura (il codice parla infatti di "offesa" in modo generico);
- La minaccia al diritto attaccato deve essere "ingiusta", cioè illecita e quindi contraria all'ordinamento giuridico;
- Deve sussistere un "pericolo attuale", ossia non basta la probabilità di un eventuale accadimento, potendo in tal caso il soggetto leso invocare l'intervento dello Stato.
Per quanto riguarda invece la reazione di difesa, questa deve essere:
- "necessaria" per salvare il diritto minacciato;
- "proporzionata" all'offesa.
Perché operi in modo pieno la presunzione di proporzione, è necessario che si verifichino contemporaneamente le seguenti condizioni:
- Ci si deve trovare in uno dei casi previsti dall'articolo 614, commi 1 e 2, c.p. (violazione di domicilio);
- Colui che pone in atto la legittima difesa deve avere il diritto di trovarsi in quel luogo;
- Vi deve essere un pericolo per l'incolumità della persona;
- La legittima difesa deve essere operata attraverso un'arma o un altro strumento di coercizione legittimamente detenuto da chi la adopera.
Detto questo mi viene in mente ciò che scrissero alcuni quotidiani all’epoca; titoli come: “l’Italia come il Far West” o “Ci si potrà fare giustizia da soli!”…eccetera… delle aberrazioni che solo una persona disinformata ed ignorante poteva scrivere e che purtroppo furono la causa di fraintendimenti che portarono in errore dei cittadini che pensarono proprio di potersi fare giustizia da soli, con tutti i tragici eventi e risvolti che ne derivarono. Mi viene da aggiungere che sarebbe bene che certi giornalistucoli si informino meglio prima di scrivere certe scemenze ed allo stesso modo che i cittadini non prendessero per “oro colato” tutto quello che leggo si quotidiani.
E questo perché?
Perché le modifiche introdotte con la Legge del 13 febbraio 2006 nr.59, di fatto non ha cambiato molto le cose, anzi, le ha solo leggermente affinate in alcuni punti:
- Rimane sempre una proporzionalità tra offesa illegittima e difesa legittima;
- Non si può sparare al ladro che fugge o che ha desistito nel suo intento, quindi è venuto meno il pericolo;
- Non si può sparare al ladro quando ancora sta scavalcando la recinzione del giardino o che si sta arrampicando sul balcone, perché di fatto non costituisce ancora una minaccia per la nostra incolumità;
In poche parole…
La reazione armata dei probi deve avvenire solo quanto l’aggressione è in atto, o si sta realizzando nell’immediatezza, quindi quando sussiste effettivamente un pericolo per la propria incolumità e quella degli altri, e/o per tutelare un nostro bene quando ci sta per essere sottratto con una minaccia armata in corso nei nostri confronti.
Di questi tempi poi si parla sempre di più di una “ristrutturazione” di quest’articolo e probabilmente anche di qualcun altro ad esso collegato.
Cosa succederà sarà da vedere, ma non illudiamoci che le cose combino in maniera radicale, se già così com’è la normativa italiana si presta ad un ampio ventaglio di interpretazioni… basta pensare al concetto di “proporzionalità tra offesa illegittima e difesa legittima” del quale non esiste un parametro di misurazione e così com’è formulato non esisterà mai, tutto lascia pensare ad una riforma ancora di più nebulosa.
Ora come ora c’è un indirizzo processuale estremamente garantista ed in ogni caso non c’è mai certezza della pena, ne sussiste un qualsiasi certezza che la condanna venga effettivamente fatta scontare in carcere.
Ribadito tristemente ciò, nel malaugurato caso in cui ci troviamo in casa dei malviventi dobbiamo agire con freddezza, velocità e decisione.
So bene che nell’immediatezza di certe situazioni, specialmente se appena svegli o rilassati tra le mura domestiche, la maggior parte delle persone non hanno la prontezza di capire cosa sta succedendo e di reagire con la necessaria lucidità. Questo è normale, in casa nostra siamo tutti più spensierati o comunque siamo concentrati su quelli che sono nostri aspetti famigliari e non ci aspettiamo certo un’aggressione da un momento all’altro.
Tuttavia, quando purtroppo capita, occorre - e sono gli eventi a richiederlo - comprendere subito cosa sta succedendo, che in casa o in giardino c’è qualcuno, o che c’è qualcuno che si sta introducendo nelle nostre proprietà.
Possono essere sia dei semplici ladri che se ne andranno appena si accorgono della vostra presenza, però potrebbero essere anche dei criminali efferati… quindi nel dubbio pochi scrupoli, pensiamo all’ipotesi peggiore!
Non dimentichiamoci mai che in casa nostra non abbiamo diritto di vita o di morte e che l’uso di un’arma è sempre l’estrema ratio e solo contro gente armata che ci sta effettivamente minacciando o che minaccia l’incolumità di un nostro caro, ma allo stesso tempo non dobbiamo abbandonarci a perbenismi. Pensate al male che ci possono fare a noi ed ai nostri cari. Una volta che vi hanno massacrato di botte e violentato la figlia, gli scrupoli e i perbenismi sapete che valore hanno?
Un’arma (non necessariamente deve essere un’arma da fuoco) rimane sempre un buon deterrente, anche se non la si usa ma la si esibisce con determinazione e/o si intima di usarla.
Chi acquista un’arma da fuoco solo per difendersi da una tale situazione commette un errore. Le armi da fuoco bisogna saperle usare bene e in sicurezza e per ottenere ciò bisogna esercitarsi con costanza e dedizione. Comperare una pistola per poi lasciarla dimenticata in un cassetto non serve a nulla, anzi, è più facile che il suo impiego ci si ritorca contro. Se questa è la vostra intenzione, allora compratevi uno spray al peperoncino, il manico di un’ascia, quello che volete che possa darvi un vantaggio… ma non un’arma da fuoco.
Tenete a mente che reagire efficacemente a un’aggressione comporta saper combattere e ragionare ed agire in condizioni di stress elevato, quando tutto ciò che siamo abituati a fare diventa difficile e solo ciò che abbiamo imparato a fare in modo automatico ed immediato ci riesce bene. Ma questo risultato lo potremo ottenere solo esercitandoci e con la giusta e necessaria concentrazione nel addestrarci.
Se invece siete già avvezzi all’uso delle armi ed abitate in una zona potenzialmente a rischio, allora si possono adottare alcune scelte di “tattica domestica”.
Alla notte tenere una pistola vicino al letto, subito a portata di mano è una buona idea. Fate attenzione a dove la riponete, non deve essere a portata dei bambini (se ce ne sono in casa) e non deve essere in un posto difficile da raggiungere, o troppo in vista. Caso mai riponetela in cassaforte durante il giorno e mettetela in un cassetto del comodino alla sera, prima di coricarvi.
Se dovete scegliere un’arma proprio per questa eventualità, il mio consiglio rimane sempre quello di scegliere una pistola a tamburo. Sono armi maneggevoli, rapide da usare ed inoltre si può scegliere di caricarle con un mix di cartucce di vario tipo, dalla prima non letale, a palla di gomma, per poi passare a delle altre ben più cattive, ma resta comunque il fatto di scegliere dei caricamenti leggeri, in modo da non stordirvi con il rumore che produce uno sparo in un ambiente chiuso.
A chi consiglia dei fucili a pompa o semiautomatici calibro 12 gli suggerirei di provare a sparare in una stanza chiusa senza le cuffie o i tappi. E poi che non mi vengano a dire che per salvare la pelle si fa di tutto e si sopporta di tutto.
Per salvarsi la pelle bisogna far di tutto si!... ma con cognizione!
Spesso in alcune prestigiose riviste si leggono degli articoli sui vari fucili calibro 12, che terminano con la fatidica frase: “…ideale per la difesa abitativa…”. Beh, non me ne vogliano gli autori, ma non ne posso più di queste frasi. Come ho già detto; avete mai provato a sparare in una stanza senza indossare le cuffie o i tappi? Vi dico solo che se vi si rompe un timpano il dolore può essere tale da stordirvi e/o rendervi incapaci di stare in piedi (il senso dell’equilibrio “a sede” proprio nell’orecchio umano). Inoltre e parlo per esperienza personale, fate voi la prova: prendete un fucile (scarico) e, nel rispetto delle norme di sicurezza (quindi quando siete in casa da soli) iniziate a girare per casa pronti ad assumere una posizione di tiro. Se abitate su due livelli è ancora meglio. Bene vi accorgerete subito dell’ingombro dell’arma lunga e della difficolta di muoversi senza incappare con la canna in qualche suppellettile.
Per contro, utilizzarlo legittimamente nelle pertinenze della propria casa non è sempre possibile.
Voglio per forza un calibro 12? …OK! Allora utilizzate delle cartucce a granuli di plastica o a pallettoni di gomma non letali. Attenzione però! questi ultimi se sparati all’interno di un’immobile posso comunque rivelarsi estremamente lesivi… tant’è che sulle scatole sono indicate delle precise istruzioni sul loro utilizzo… fermo restando che fischieranno le orecchie a tutta la famiglia per un paio di giorni.
Tra le cartucce “non letali” esiste anche un tipo a palla unica di gomma. Questa è sicuramente la più performante in tutti i sensi e sinceramente va impiegata in casi estremi e con estrema estrema estrema attenzione! Il motivo lo vedrete dalle foto.
Ripeto, sulle confezioni di queste cartucce sono indicate tutte le norme sul loro impiego e vi consiglio caldamente di osservarle… poi ognuno è responsabile delle proprie azioni.
Immagini
Effetto dei granuli di plastica sparati da cinque metri contro un asse di compensato marino ben stagionato dello spessore di tre millimetri… il bollo centrale è la borra
La stessa asse con il risultato dei pallettoni di gomma
Questo è invece il risultato della palla unica in gomma!
Per le pistole di grosso calibro vale quanto appena detto per i fucili. Anche in questo caso potete scegliere i caricamenti ad “hoc”, elaborati da qualche serio ed esperto ricaricatore (se non potete farvele da voi).
Personalmente nel mio revolver tengo come prima cartuccia una ‘38 Special a pallini. A breve distanza hanno un potere lesivo notevole, anche se indirizzati in punti non vitali. In una prova che ho svolto anni a dietro, l’involucro di plastica di una di queste cartucce non si frantumò al momento dello sparo ed i pallini arrivarono contro il bersaglio ancora chiusi nel loro contenitore di plastica, il quale si disintegrò solo nel momento dell’impatto. Il risultato fu devastante quanto sorprendente… conoscete le “Glaser Safety Slug”? Stesso effetto ma con meno penetrazione. Questo è un altro motivo per sparare alle gambe o verso il bacino.
Rimetto a voi la scelta dell’arma e delle munizioni. Non voglio fare un lungo ed inutile elenco dei migliori connubi arma/cartuccia, vi dico solo: scegliete con giudizio e con criterio pratico.
Consigli tattici
Se abbiamo la certezza che in casa ci sono dei malviventi non dobbiamo metterci a girare per le stanze.
Se siamo fuori di casa è meglio non entrare o se si è già in casa è meglio barricarsi in una stanza, tenere d’occhio il punto da cui possono provenire gli aggressori e gridare intimando una vostra reazione armata. Se non siete soli fate telefonare al Pronto Intervento da chi vi accompagna, mentre voi mantenete sempre l’attenzione verso il punto da cui potrebbe arrivare qualcuno. Se avete dei figli fateli venire nella vostra stanza o andate voi nella loro, facendoli mettere sotto al letto o dietro di esso.
In una casa a più piani, se gli intrusi sono al piano di sotto o di sopra, non scendete o salite le scale, ma rimanete in prossimità della scala controllando che nessuno salga o scenda e fatevi sentire! Minacciosi e determinati! Il tono di voce indica molto sulle intenzioni di una persona che non si vede. Allo stesso modo, se siamo faccia a faccia, anche il nostro comportamento, i nostri movimenti sono indice delle nostre reali intenzioni, della nostra determinazione.
Ricordate che certi criminali raramente ricercano lo scontro, non conviene nemmeno a loro e quando lo fanno è perché spesso non hanno nessun altro mezzo per potersi dare alla fuga.
Cercate sempre di lasciare una via di fuga ai malviventi. In questo modo eviterete un confronto diretto, qualora scelgano di fuggire. Meglio un ladro in fuga che non un parente ferito o in ostaggio.
Se avete un’arma e volete sparare un colpo di avvertimento, io però non lo consiglio, fatelo solo se strettamente necessario ed indirizzando l’arma verso i piedi del delinquente o di quello che vi è più vicino, oppure contro la parte superiore dell’armadio verso l’angolo tra il muro ed il soffitto, ovviamente ad una certa distanza da voi ed i vostri conviventi.
L’energia della palla verrà in parte dispersa o, a secondo di dove spariamo, assorbita prima del mobile e poi dalle due pareti. Ciò limiterà il rischio di qualche spiacevole rimbalzo, specie se si avrà avuto l’accortezza di utilizzare delle cariche leggere.
Qualora si avverta la presenza di persone nel giardino di casa, non avventuratevi all’esterno. Chiudete subito porte e finestre, accendete tutte le luci esterne e chiamate la Polizia, osservando nel frattempo la situazione da una finestra dei piani superiori (se ci sono), senza però accendere la luce nella stanza in cui vi trovate. In questo modo non sarete visti da fuori. Ricordate gli svantaggi del “sole dietro le spalle” in questi frangenti.
Ma si può prevenire tutto questo? Sostanzialmente si.
Attualmente esistono vari metodi per prevenire i furti nelle abitazioni, alcuni dei quali molto semplici ed efficaci.
Innanzitutto bisogna definire quando un’abitazione è più a rischio delle altre. Ad esempio una persona benestante che vive in una casa isolata è sicuramente un obiettivo a rischio elevato. Sia perché può essere soggetto a delle “visite” casuali, sia perché può essere obiettivo di “operazioni” mirate. Quest’ultime sono sicuramente la peggiore minaccia in cui si può incorrere perché si avrà a che fare con gente risoluta a perseguire uno scopo delittuoso, frutto di una attenta pianificazione.
In una situazione del genere sarebbe una buona idea installare un efficiente sistema d’allarme sonoro perimetrale antintrusione piazzato nel muro che limita la proprietà o nel giardino circostante l’abitazione. Detto sistema d’allarme deve essere collegato al più vicino Ufficio di Polizia o, nel caso le finanze lo consentano, ad uno specifico istituto di vigilanza privata.
Inoltre si può posizionare delle delle grate alle finestre inferiori o anche a quelle superiori, magari del tipo apribile, in modo da evitare l’effetto “prigione”. Per chi vive ai piani bassi o comunque in luoghi isolati sono una necessità irrinunciabile.
Se siete degli amanti degli animali ed avete la possibilità di tenerli in modo adeguato e degno dell’affetto con cui vi ripagano, anche i cani sono un ottimo deterrente. Ho constatato di persona (non su di me per fortuna) quali ferite lacero-contuse possono provocare le fauci di un cane di media taglia. Vi garantisco che fanno venire i brividi.
Un altro rimedio è quello di lasciare una o più luci accese, magari collegate ad un timer (costano pochi Euro) che le accende e le spegne con un certo intervallo. Questo rimedio può sembrare una minchiata, ma invece funziona più di quanto si crede.
Una delle tecniche dei ladri d’appartamento è quella di suonare al campanello ed attendere una risposta. Spesso lo fanno durante i sopralluoghi in modo da individuare l’orario migliore per agire. Di solito alla sera prima di cena, quando la maggior parte delle persone sono ancora al lavoro. Qui va un po’ a fortuna, perché se ci sono delle luci accese spesso i ladri se ne vanno anche se non hanno ottenuto risposta.
Anche tra vicini di casa si può collaborare ad una difesa reciproca. Se si vedono delle persone o un’autovettura sconosciuta nei pressi di un’abitazione di cui non si conoscono gli occupanti, non facciamoci scrupoli! Chiamate la Polizia o i Carabinieri. La regola di un buon vicinato non è forse l’aiuto reciproco?
Ora parliamo un attimo delle così dette “rapine in villa”.
Con questo termine giornalistico ormai si identifica uno degli usi criminali più efferati del settore.
La tecnica criminale è semplice: viene scelta un’abitazione isolata, magari senza cani da guardia e come viene buio e si ha la certezza che in casa c’è qualcuno si effettua una vera e propria irruzione a mano armata, oppure si aspetta che esce o entra qualcuno per prenderlo in ostaggio ed irrompere nell’abitazione.
Rispetto ai casi precedenti qui non siamo in presenza di semplici ladri, ma a dei rapinatori pericolosi e con pochi scrupoli. E c’è d’aver paura.
In tale sventurato evento, il rientro a casa rappresenta il momento di maggior rischio e purtroppo non c’è molto da fare. Bisogna stare attenti e se si ha un minimo sospetto che c’è qualcosa di insolito o di anormale, allora è meglio avvisare qualcuno di ciò che sta accadendo o che si sospetta possa accadere. La cosa migliore è ricorre alle Forze dell’Ordine. Tranquilli! Nessun rischio di procurare allarmi non voluti. Personalmente nei miei trascorsi alla Squadra Volante di Pavia (città nella quale i furti in abitazione sono stati per anni una vera piaga) il più delle volte si interveniva per nulla, ma è sempre stato meglio così. Il volto rassicurato di una famiglia è la più bella delle medaglie.
Stessa cosa se siamo già in casa. Abbiamo il sospetto che c’è qualche intruso? Assolutamente non bisogna aprire la porta e uscire fuori a vedere! Ricordate cosa ho scritto prima? Stesso comportamento!
Soprattutto evitiamo di correre fuori in mutante sparando all’impazzata con due pistole, semiautomatiche come è già successo. Anche se siamo in campagna non bisogna dimenticarsi che una palla calibro 9mm. viaggia per più di un migliaio di metri e nel caso di quel “tiratore in mutande” c’era una strada statale trafficata a meno di cento metri che tagliava la sua linea di tiro!
Fermo restando che per contrastare dei criminali del genere anche un’arma da fuoco non risolve al 100% il problema, la presenza di una pistola darebbe comunque un importante e consistente aumento del nostro potenziale di autodifesa, ma sempre a patto di saperla usare con cognizione e nel modo giusto.
Su questa tematica si terrà a metà maggio un corso specifico organizzato dalla SETRAC, presso il TSN di Novi Ligure, dove non si sparerà a basta, ma si affronterà l’argomento seguendo quando sopra narrato, sia in termini teorici e sia in termini pratici, in modo serio, schietto e coinvolgente… se non vi capita di vederla in giro la locandina è questa:
… prevarrà il buon senso
Francesco Zanardi