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.45 Long Colt

 

La .45 Long Colt nacque nel 1873 e due anni dopo l'Esercito Americano adottò un revolver camerato per questa munizione. Fu una delle cartucce usate per colonizzare il "west", era caricata con 2,5 grammi di polvere nera e il suo proiettile in piombo pesava 16 grammi e mezzo: (250grs.). Solo la .44 Magnum supera in potenza la .45 L.Colt ma diversi caricamenti odierni composti con polveri adeguate e a doppia base possono fare suparare la potenza anche di questa famosa cartuccia. Chiaramente per queste energie si devono usare armi altrettanto resistenti.

La .45 L.Colt oggi è molto apprezzata nel tiro "Western" dove l'uso di riproduzioni di armi dei vecchi tempi d'oro del Far West deve essere accompagnata dall'uso di munizionamento storicamente adatto. La .45LC fu la più famosa  (anche se non la più usata visto che il problema dei costi non è certo invenzione recente…) e lo è tutt'oggi e i caricamenti a polvere nera rinverdiscono il loro coreografico fascino in specifiche categorie del COWBOY ACTION SHOOTING

La LeadExtrusion produce un proiettile con ricopertura in rame del peso di 255 grs. che si presta per forma e peso ad essere usato in questa cartuccia. Sebbene le originarie munizioni usassero esclusivamente proiettili in lega di piombo, l'uso dei nuovi proiettili ramati della casa di Paderno (Brescia) non solo elimina ogni residuo di piombo nelle canne ma facilitano il ricaricamento dei bossoli per i quali non è più necessario svasare il colletto, con minor stress per lo stesso e una durata maggiore dei rari bossoli Long Colt. Da sottolineare comunque che nella pratica del COWBOY ACTION SHOOTING l’uso di palle con rivestimento galvanico o peggio, blindate, è assolutamente VIETATO.

Nell'immagine qui a lato le munizioni storicamente più famose in cal.45 dalla 45-70 Government cui abbiamo già presentato la prova in altro articolo, alla .45 Long Colt per finire alla più moderna .45acp oggi la più usata "45" al mondo, di cui abbiamo già discusso in altro articolo.

Il principale problema da affrontare è lo sproporzionato spazio libero nel bossolo che potrebbe comportare alcuni problemi di accensione e fuoco lungo, (problemi peraltro facilmente risolvibili con l’uso di polveri molto vivaci e inneschi magnum), come già avevamo notato nelle prove eseguite per il .45-70 anche in questo caso ci siamo muniti degli stessi cartoncini e spessori in spugna sintetica per riempire questo spazio. La polvere usata, come sempre ormai da decenni, è stata la mitica GM3 della Nobel Sport. Questa polvere monobasica è molto veloce e sicuramente si adatterebbe alla munizione anche senza troppi accorgimenti, ma qui lo spazio potrebbe dare diversità di comportamento tra le cartucce, quindi per stabilizzare l'accensione abbiamo preferito adottare lo stesso sistema già collaudato con la consorella maggiore della 45.

Ciò che alla fine è mancato, è stata l'arma con cui provare, se non che in un vecchio cassetto abbiamo ritrovato quello che avrebbe potuto fare al caso nostro se avesse avuto almeno 3 pollici di canna in più.

 

Una mitica "derringer", naturalmente una moderna copia del mito del Far West in .45 Long Colt. Prodotta da Uberti (Gardone) si chiama "Maverick" ed è stata prodotta in due camerature distinte, .357 Magnum e .45 Long Colt. Questa è la stessa arma usata da Kirk Douglas nel film: "El Perdido" del 1961. Usare quest'arma con delle "45" originali è una vera libidine, è come salire su un bufalo imbizzarrito, i più esperti consigliano di usare un guanto per fare maggiore presa sulla piccola impugnatura ed evitare che l'arma sfugga alla presa; ma noi dobbiamo cercare il giusto rapporto tra dose, peso di palla, rinculo ridotto ma sufficiente energia per una munizione da usare in poligono e nelle armi anche più vecchie per le quali l'uso delle moderne polveri è spesso sconsigliato.

Se potevamo tenere tranquillamente in mano questa piccolissima pistola usando queste munizioni, voleva dire che esse potevano tranquillamente essere usate in tutte le armi camerate per essa, anche le più vecchie.

Nell'immagine qui a destra dieci bossoli preparati per essere ricaricati, ci siamo procurati con essi un cartoncino spesso meno di mezzo millimetro da cui abbiamo ricavato, usando un vecchio bossolo del .45acp come fustella, dei dischetti. Lo stesso abbiamo fatto per ricavare degli spessori in spugna sintetica e plastica morbida. L'uso del cartoncino è consigliato per separare il materiale sintetico dalla polvere evitando così che esso si bruci subito a contatto con l'accensione della polvere. Il cartoncino consente alle pressioni di innalzarsi a sufficienza prima che il tutto sia bruciato nello sparo.

Ancora meglio sarebbe se si trovassero dei cartoncini cerati o delle borre già assemblate come quelle usate nel cal. 410 per canna liscia (cal.36"); altra ottima opzione sono le borre in feltro che si usano nel cal 44 ad avancarica. Nell'immagine qui sotto la nostra arma.

PREPARAZIONE

Ecco nelle immagini più sotto come preparare la munizione:
1) Calibrato il bossolo provvedere a innescarlo e inserivi la dose di polvere
2) Inserire sopra la polvere il cartoncino che deve risultare ben fermo sul fondo del bossolo, il diametro del cartoncino dovrà quindi essere lievemente maggiore del calibro.
3) Inserire il borraggio in plastica morbida
4) Inserire lo spessore in gommapiuma sintetica
5) Inserire il proiettile

Alcuni bossoli del .45LC hanno un anello rullato a circa 23mm. dalla base, questo è, attualmente, solo un vezzo del produttore poiché storicamente serviva solo per distinguere nelle cartucce commerciali il caricamento con polvere infume da quello con polvere nera, è quindi consigliato l'uso di borraggi morbidi così da non trovare ostacoli nello spingerli al loro posto all'interno del bossolo stesso.

Come detto, non serve svasare il bossolo per inserire questo modello di proiettile, studiato appositamente per l'utilizzo in bossoli a bordo stretto. La forma rastremata del proiettile consente un inserimento senza sforzo anche i quei bossoli calibrati e rastremati. Di per se i bossoli del .45 Long Colt sono abbastanza sottili quindi evitare di svasare e crimpare allunga in maniera sensibile la loro vita. Per alcune camerature estremamente corte o precise, si dovrà però insistere per una lieve crimpatura per evitare di dover forzare il bossolo ad entrare interamente nella camera del tamburo. Una buona crimpatura è però necessaria qualora la cartuccia sia usata in carabine o fucili con serbatoio tubolare per impedire che la pressione e le “martellate” che la cartuccia subisce all’interno dei suddetti serbatoi durante l’utilizzo ne comprometta la lunghezza totale con conseguente nefasto inceppamento dell’arma .

 


In questa munizione assemblata per camere corte, si nota la crimpatura dell'orlo del bossolo. La palla più a sinistra: si può vedere bene come la base sia rastremata permettendo l'inserimento nel bossolo senza bisogno di svasare il collo

Il diametro dei proiettili LeadExtrusion è di .452 pollici

 

RICARICA:
la lunghezza totale della munizione finita è risultata di 41,00 mm. superiore di soli tre decimi di millimetro a quella indicata dalla casa produttrice. Le camerature CIP arrivano a 42,25 mm. siamo quindi entro i parametri di compatibilità con tutte le camerature prodotte. Sempre per l’utilizzo in fucile, sia esso un lever action o un pump action (Lighting) la lunghezza totale non dovrà superare i 40.5 mm  (il pozzetto del carrier sugli Uberti 1866,1873 e Henry ha una lunghezza di 41mm ed è già più lungo di quello degli originali e di repliche come le Chaparral); la lunghezza ottimale per garantire il perfetto funzionamento sia sulle meccaniche Henry che su quelle Browning è di 40.2 mm.

La dose di partenza è stata di 4,5 grs. di polvere (GM3) della Nobel Sport
Gli innesci sono Large Pistol della CCI
Bossoli CBC (Companhia Brasileira de Cartuchos) e Winchester
Palle LeadExtrusion CFPRS da 250grs. 0.452 pollici (ramate)

La crimpatura eseguita è appena percettibile, prima di tutto perchè non ha bisogno di essere fatta per la nostra ricarica (ATTENZIONE: però la crimpatura è vitale la dove in armi a tamburo e cariche sostenute si usino tali palle poiché anche se inserite in bossoli non svasati tendono comunque a sgusciare in avanti, o indietro se sottoposte a sollecitazioni di una certa importanza) dato che invece noi abbiamo usato cariche ultrasoft la palla è inserita a forza nel bossolo non dilatato e rimane al suo posto anche durante lo sparo delle altre munizioni …. Ricordiamo che il solco di crimpatura sulle palle tradizionali ha proprio questo scopo, cioè salvaguardare le cartucce nel tamburo dall’effetto “martello cinetico”, oltre che consentire il rilascio della palla al momento della massima pressione, poi perchè tendiamo (come detto) a stressare il meno possibile il colletto del bossolo, la parte che finisce per rompersi più rapidamente di ogni altra ( non è un assioma: la lavorazione e la qualità del materiale usato nei bossoli può risultare nella crepa della spalla del bossolo ancor prima che si fessuri il colletto…) . Come detto però si dovrà controllare la propria cameratura e in caso, provvedere a un adeguata crimpatura.

Le prime prove di tiro eseguite presso il campo di tiro di Triora (Liguria di Ponente), hanno rilevato una velocità con dosi di 4,5grs. (GM3) che si sono avvicinate ai 280 mt/sec, il tiro risulta preciso per le brevi distanze richieste e l'arma non ha quasi rilevamento. Abbiamo così aumentato la dose a 5,0grs. (GM3) raggiungendo i 300 mt/sec con conseguente maggior rilevamento se pur controllabilissimo; questa dose appare perfetta per un tiro classico entro i 25...30 mt. Naturalmente aspettiamo di procurarci una 1873 con canna da 5,5 pollici e rifare i test; la Derringer è chiaramente diversa da un revolver classico per essere probatoria ma intanto ha dato il punto di partenza per queste prove e ci ha fatto divertire, fornendo idealmente la traiettoria al proiettile senza produrre pressioni elevate, quindi sopportabili da tutti i revolver in commercio. La dose da 5.0grs con palla in lega di fusione domestica da 250 grs con innesco magnum e senza borraggi è molto usata e buona sia per il revolver a prescindere dalla lunghezza di canna che per il fucile. In campo ci si trova bene sia nel tiro istintivo che nel mirato, rilevamento limitato, impiombamento quasi zero,…solo un po’ di fumo che comunque fa coreografia e non disturba più di tanto.

 

Ma non ci siamo fermati qui, ricaricare le munizioni utilizzando borre e cartoncini allunga i tempi di ricarica e obbliga a cercare o produrre in casa i meteriali d'uso, come i cartoncini e le borre stesse; ci siamo allora chiesti come si sarebbe comportata la munizione in tre configurazioni differenti:
1) munizione completa di cartoncino e borra
2) munizione con il solo cartoncino
3) munizione classica con la sola polvere

LA PROVA A FUOCO:

alla prova a fuoco tutte le munizioni hanno sparato fornendo la stessa sensazione allo sparo tanto da non potersi rendere conto che tipo di cartuccia si stava sparando, anche le velocità sono risultate abbastanza uniformi. Per i tre tipi di munizioni si è però prodotta una rosata meno stabile tanto da dar pensare che come sempre, per chi vuole il massimo in gara dalle munizioni a bossolo capiente, di dover usare almeno il cartoncino e obbligare la polvere a trovarsi sempre compatta vicino al foro di vampa. L'uso del solo cartoncino è infatti sufficiente a stabilizzare l'accensione e dare ottimi risultati di rosata anche alle distanze più estreme per questa cartuccia. Nel tiro istintivo a brevi distanze invece, è possibile evitare l'uso del cartoncino, senza alcun problema di accensione della polvere. Ma l’uso di inneschi magnum azzera tutte queste considerazioni: con un solo allestimento si hanno cartucce ottime sia per il mirato che per l’istintivo. Un test valido andrà fatto con almeno 1,3kg di revolver da 5” di canna

VERIFICA:

il controllo dei bossoli di risulta non ha denotato sovrapressioni ne' sembra ci siano grosse differenze tra i bossoli assemblati con borra e quelli in cui la polvere è libera al loro interno.

Qui a fianco l'immagine di tre bossoli risultanti dalle tre configurazioni descritte, (1) con borra; (2)con cartoncino; (3)con polvere libera.

L'innesco appare in tutti e tre ugualmente schiacciato e naturalmente non troppo appiattito, di fatto la pressione come detto appare limitata e il rilevamento controllabilissimo anche in un arma leggera come una "derringer".

CONCLUSONI:

i proiettili LeadExtrusion si sono dimostrati ottimi per il ricaricamento del .45 Long Colt e hanno semplificato le operazioni di ricarica. In poligono hanno fatto il loro dovere con estrema precisione senza lasciare residui di piombo nelle canne.

Per ordinare i proiettili direttamente da casa basta andare sul sito http://www.leadextrusions.it/ nell'apposita pagina di scelta e da ora è possibile anche ordinare gli inneschi Magtech.

Per chi voglia fare esperienza nel campo del COWBOY ACTION SHOOTING uno trai i migliori esperti in Italia è Moreno (Guardian Angel Mors) per maggiori info http://www.owss.it/

 

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