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OLTRE IL CATALOGO Qual'era l'aspetto negativo del catalogo Italiano delle armi a fuoco ?
Mai arrivato in Italia e probabilmente non arriverà mai se non si smetterà di riclassificare le armi con il sistema Italiano, sistema che nulla ha a che fare con quello che l'UE ha adottato da sempre. Cosi questo revolver è utilizzato in tutti i Paesi Europei meno che in Italia, perchè qui non è mai stato catalogato ne' sarà mai classificato !! Chi lavora e vorrà difendersi dovrà farlo con la propria Beretta 98, nulla da dire, ma spesso una scarica di pallini sarebbe meglio che 8 grammi di piombo accuminato e aiuterebbe ad evitare gravissimi incidenti spesso involontari durante le aggressioni. La definitiva chiusura del catalogo: ricordiamo che il catalogo nazionale delle armi era nato nel 1975 e prese vita solo nel 1979 è stato chiuso nel luglio del 2011 ma non è stato gettato alle ortiche, esso ha validità retroattiva perchè le leggi che ad esso fanno capo non sono state modificate, quindi quando l'art.10 della Legge 18/04/1975 n.110 ancora oggi riporta: "La detenzione di armi comuni da sparo per fini diversi da quelli previsti dall'articolo 31 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, è consentita nel numero di tre per le armi comuni da. sparo e di sei per le armi di uso sportivo. Per le armi da caccia resta valido il disposto dell'art. 37, comma 2, della legge 11 febbraio 1992, n. 157" esso si rifa al catalogo nazionale, ciò vuol dire che esso esiste per quello che ne rimane (le armi acquistate prima del luglio 2011) e per il futuro dovremo fare affidamento alla classificazione che secondo il D.L.95/2012 verrà richiesta dai produttori e importatori attraverso il BPN.
Pensate che anche coloro che hanno una Beretta 98 non possono entrare in Italia, si perchè all'estero la maggior parte delle armi semiauto è camerata per il 9x19.
Se fossimo su striscia la notizia avremmo mandato in onda il filmato di "Fede" che dichiara: "che figura di m....". L'Unione ci ha sanzionato obbligandoci a togliere finalmente il catalogo delle armi con l'auspicio che imparassimo la lezione e togliessimo anche la classificazione delle armi sportive unica in tutto il mondo e invece abbiamo dato in calcio dalla porta al catalogo per fare entrare dalla finestra la classificazione e non contenti aggiungendo ad essa, cosa fuori da ogni logica, la classificazione delle armi sportive unica al mondo. Tutto questo per pigrizia, cosa che da anni contradistingue l'Italiano in Europa, nel voler mettere mano a poche è semplici norme come l'art.10 in cui poteva trovare posto finalmente la semplice figura dell'arma comune detenibile in numero massimo di 9 armi comuni (3+6 .... 6 erano le ex sportive). Invece no, meglio passare da emeriti imbecilli piuttosto che far credere all'opinione pubblica che si possono detenere tante armi: nove armi comuni, pistole o fucili. Gia li vediamo i giornali andare a nozze con una notizia del genre, gli stessi giornali che riportarono l'idea idiota che con la caduta del catalogo il controllo sulle armi sarebbe diventato impossibile. Peccato che gli stessi giornalisti non abbiano mai riportato che da quando c'è il catalogo, in Italia, nulla è migliorato sul piano delle armi e della delinquenza (anzi sembra peggiorare), ciò a spiegare che il catalogo nazionale delle armi non serviva affatto a controllare le armi e la delinquenza. ( STATISTICHE ).
Non voremmo poi parlare della detenzione delle munizioni, se pensiamo che è possibile solo nel nostro Paese detenere fino a 1500 cartucce in .300WSM ma solo 200 cartucce in .22lr. la cosa non può farci che sorridere, perchè piangere sarebbe poco. Ma ciò vale anche per le armi, infatti è possibile detenere un infinità di fucili in .338LM; in 30-06; in 9,3x68; in 500 nitro express ma solo 6 carabine in cal. .22lr. armi altamente pericolose per la sicurezza pubblica. Sfortuna vuole che le cose, che avrebbero potuto cambiare con la scomparsa del catalogo e le ingiunzioni Europee, siano alla fine dei conti rimaste esattamente le stesse, quindi acquisteremo una decina di fucili a pompa, una dozzina di carabine di precisione in calibri tra il .300 e il .500, una buona ventina di fucili a canna liscia tra doppiette e sovrapposti e un'altra decina di fucili semiautomatici; poi compresemo solo tre pistole in cal. .22corto; una in 9x21 e avremo spazio per solo cinque fucilini in .22lr. o ad aria compressa ma di potenza superiore a 7,5J o magari qualche pistola in .32 per fare qualche gara di tiro, non sia mai qualcuno volesse partecipare agli Europei di tiro a segno. Spesso ci si chiede perchè nelle case degli Italiani ci sono tante armi da caccia di grosso calibro: è semplice, la legge ti permette di acquistare solo quelle. Abbiamo tolto il sorriso dalla bocca di tutti gli avversari alle ultime Olimpiadi con il tiro a segno e il tiro a volo ma continuiamo a passare per pagliacci ogni volta che dovremmo fare un passo avanti nella burocrazia e nelle norme faragginose che ci lasciano al palo e che dovremmo modificare.
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