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GLOCK 21
QUARTA GENERAZIONE
(IL RITORNO DEL .45acp)

All'epoca della sua introduzione sul mercato nel 1990, il modello 21 ha avuto la particolarità di sposare abilmente l'affidabilità Glock al calibro più americano del mondo: i .45 acp. Per incoronare il tutto, la 21 standard offre una capacità di 13 colpi, portando la potenzialità di fuoco di questa arma portatile al livello di una Ordinance 14-45 dell'epoca, così come la STI e SVI, oh quanto di più caro vi è sul mercato e non necessariamente affidabile in ogni circostanza.
Il concetto è buono, ed i "Glockeurs" della prima ora si ritroverebbero totalmente in accordo se solamente il grip non fosse troppo scarso, addirittura sembra fatto al risparmio, soprattutto quello al carrello per armare il colpo. La revisione delle carcasse Glock nel 1998, la generazione 3, non cambiò nulla e questo problema rimase, fu aggiunto solamente l'incavo per le dita all'impugnatura ed una slitta sotto la carcassa.

Glock ascolta le critiche e nel 2007 arriva il mod.21 "SF", "Small Frame" che tenta di rimediare a questa "piccola preoccupazione" scavando la carcassa al livello dell'impugnatura. Il mod.21 risulta leggero, si sente la differenza quando si impugna l'arma: non si ha più bisogno di mani da taglialegna per tenere correttamente quest'arma. I 21 SF migliorano ancora grazie al pulsante sgancio caricatore ambidestro. Il prototipo del 21 SF era attrezzato anche di un rail Picatinny modellato nella carcassa, per rispondere alla richiesta dell'USSOCOM. Questa apertura al mercato si richiuse quasi subito, ed i 21 SF perse il suo "Pica" per riprendere una slitta casalinga classica, con grave danno! 

(A sinistra il vecchio grip) La Glock non si addormenta sui suoi allori e nel 2012 vede arrivare un nuovo lavoro sulla carcassa del mod.21, comprendendo tre modifiche. La taglia del grip diventa modulare, il rivestimento cambia struttura ed lo sgancio del caricatore si ingrossa diventando reversibile destra/sinistra. 
Grazie a due "schienalini" per l'impugnatura, potete giocare su tre livelli di spessore: grossi, molto grossi, ed enormi. Bizzarramente, mentre su un mod.17 Gen 4, il primo livello di spessore è più fine che su un mod.17 Gen 3, sul 21, si può giocare solamente in "positivo", cioè si può solo aumentare il diametro dell'impugnatura. I taglialegna ritroveranno i loro piaceri, mentre i tiratori dalle mani di taglia media guarderanno all'ergonomia dal SF.

Glock ha giocato sui due quadri ma, le piccole mani faranno purtroppo, ancora fatica a calzare correttamente questi .45 acp. Forse per la generazione 5...? Intanto il grip un tantino più rugoso porta un vero bonus in tiro veloce. Non ci si rende conto alla partenza, ma mi è stato difficile ritornare sulla struttura dal mio Gen 3 che sembra molto liscio a confronto. La polizia del New Orleans è molto contenta di disporre di queste vere grattuge per il formaggio il clima umido che rende le mani così appiccicose richiede un grip elevato, ma il resto del mondo ha chiesto qualche cosa di meno estremo. (a destra il nuovo pulsante).
Il bottone di sblocco del caricatore ha triplicato di volume senza modificare la forma dell'impugnatura, ciò lo rende più facilmente accessibile pure custodendo la stessa "discrezione" sulla carcassa. Difatti, tutto lo spessore aggiunto è dietro al bottone, ed il vostro pollice non ha più nessuno problema per sbloccare il caricatore. Con l'aiuto di un cacciavite piatto, sarà possibile cambiare la posizione del bottone in un minuto. Questo sistema è differente della vecchia opzione che avevano le vecchie mod.21 un vero "ambidestro" a grande livello. 

Il caricatore è un buono testimone dell'evoluzione della Glock ma ora solo i nuovi caricatori, grazie a queste tre intaccature, vi offriranno una totale volubilità. I nuovi caricatori si adatteranno unicamente al vostro nuovo mod.21-4 mentre i vecchi vi permetteranno solo di usarlo in configurazione destra.   (in rosso il nuovo caricatore).

Anche la parte che riguarda la molla di recupero è stata completamente rifatta, la carcassa è stata allargata dal ponticello in avanti e la molla montata su un perno metallico e un rinforzo affogato nel polimero. Tutto questo fa si che non è più possibile utilizzare un gambo  guida classico, e nemmenoi gambi  guida acciaio o tungsteno  dei fabbricanti specializzati custom Glock "post-acquisto dell'arma", salvo aspettare l' uscita specifici pezzi per lal Gen 4. 
           
Gli intimi del vecchio modello si troveranno immediatamente a loro agio riguardo lo smontaggio della nuova Glock. La similitudini vanno fino a quel famoso rumore che fa il Glock quando la si scuote, tipo maracas per orchestra dei Caraibi ma il gioco delle Glock riguarda solo l'accoppiamento cassa-carrello e non ha influenza sulla stabilità della canna.  
L'arma è leggera e, finché è vuota, il suo peso è ripartito bizzarramente, con questa sensazione di massa alta e appollaiata. Si equilibra naturalmente una volta che il caricatore è stato riempito e inserito a fondo. Riempire i caricatori della nuova Gen 4 è difficile tanto quanto quelli della generazione precedente e all'inserzione del caricatore pieno se l'otturatore è chiuso non sarà possibile bloccarlo, o lo fate con otturatore aperto o inserite una munizione in meno, perché la cartuccia superiora puntella contro la base dell'otturatore mentre lo stesso resta circa 5 mm all'esterno dell'impugnatura. Questa particolarità andrà assottigliandosi da 1 000 colpi in su sentirete allora che si ammorbidisce e la molla del caricatore che fa meno sforzo.

L'armamento si fa più duro sulla nuova 21-4 colpa anche della molla di recupero più resistente, il grip sul carrello rimane però sempre poco adatto allo sforzo, sarebbe stato più adatto aggiungere qualche scanalatura in più e più profonda. La cameratura avviene in un ritorno secco e franco del carrello, senza strappo, la posizione della cartuccia allo stesso livello della camera partecipa molto a questa sensazione di facilità.

La prima cosa che sconcerterà il possessore della Gen 3, più di un novizio del resto, è che bisogna ricominciare quando si passa al Gen 4. Il .45acp su un arma leggera e corta come la mod.21 si fa sentire in tutto il suo "rinculare".
Le Glock si abituano tranquillamente alla vostra mano, poco a poco, ed invecchiano migliorandosi, come i buoni vini. A 25 m e braccio libero la Gen 4 ha fatto un bello 93/100 nulla di meglio si può chiedere ad un arma prettamente per difesa.  
 
Il raggruppamento è ben centrato con qualche fuga in alto a destra causata da un impugnatura non perfetta. 

In condizioni di prova calzo l'arma a due mani. Al tiro "veloce", si sente buono il lavoro della molla. La Glock Gen 4 sale meno in alto della Gen 3, ma si ha l'impressione che il riarmo di culatta si faccia in due tempi.... invece il "trigger reset" è ottimo, la corsa anteriore necessaria al meccanismo di allentamento per riarmarsi dopo la partenza del colpo precedente. È anche migliore di quello del Gen 3, tuttavia può essere attrezzato di una molla opzionale. Un leggero rilassamento della pressione ed il vostro indice è spinto letteralmente avanti, con un tragitto meno lungo che sul Gen 3, ciò conta nel tiro veloce. Un aiuto importante è dato dal sistema di ammortizzazione composto da tre parti distinte contenenti le molle di recupero e ammortizzamento (foto sotto). 

La Gen 3 funziona anche col caricatore pieno di fango, o di sabbia, non potrebbe fallire la nuova Gen 4 costruita sullo stesso stampo.  
La Glock 21-4 è un'arma composta di 34 parti (35 con una semi impugnatura opzionale). Per chi la usa in gara il "kit di sopravvivenza" dovrà contenere una molla di allentamento, estrattore ed il suo blocchetto di base con blocco eiettore, tre copiglie, percussore e sua molla, sistema ricuperatore, il tutto vi costerà meno di 200 euro ma in caso di guai potrete riparare l'arma in un attimo, ciò è veramente rassicurante.

Non deve mancare una mini-ampolla di Hoppes, la Glock richiede una lubrificazione leggera.

Il Glock 21 Gen 4, costa circa 770 euro in Francia. Il nuovo grip fa bene il suo lavoro, lo sblocco del caricatore è adesso molto accessibile, il composto di triplice molla di recupero gioca a fondo il suo ruolo, ed il trigger reset è ancora più veloce.

Manca qualcosa: sarebbe stato simpatico di avere una vera scelta di schienalini per l'impugnatura, magari più bombati, piuttosto che questi soli a spessore dritto. Un astina in acciaio di serie non sarebbe stata niente male, così come un'inclinazione differente delle scanalature di riarmo, o addirittura la loro presenza sulla parte anteriore della guida, anche per il look. La nuova generazione di Glock comunque ha risentito delle richieste degli appassionati, vedremo la prossima generazione. 

Rodolphe S.

 

 

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