ARMI:
cal. .357 Magnum e munizioni .38 Special,
un'accoppiata "PERDENTE".
Da molti anni, i nuovi revolver per tiro vengono esclusivamente o in gran numero camerati per la cartuccia .357 Mag. in controtendenza all'uso che si era sempre fatto della vecchia .38 Sp. blasonata cartuccia per gare di PGC nei poligoni di tiro di tutta Italia sta per essere completamente abbandonata per la consorella. E' in special modo nel mondo della ricarica privata che questa tendenza sta prendendo maggiormente piede. Ma quale è la ragione di questa scelta ?
Per chi oggi acquista un revolver è quasi d'obbligo sceglierlo in calibro .357 Magnum (cal. 9 mm.) perchè è uno dei pochi calibri permessi nelle gare con pistola di grosso calibro (PGC) nei TSN insieme al .38 special e il .32SWL. Questo è anche il massimo calibro concesso al tiro nella maggior parte dei poligoni Italiani a cielo aperto. Nelle gare di PGC il .32LSW, usato prevalentemente in armi semiauto e il .38 usato nei revolver la fanno da padroni. Ma pochi sono rimasti i modelli di armi in questo calibro (0.380"), la scelta invece diviene più ampia se passiamo al .357 e qui è d'obbligo usare la munizione più adatta: la .357Magnum.
Qui a lato una Pardini in cal. 32SWL. La prima prova a favore di quanto affermato viene dall'affermazione: " ad ogni arma deve essere abbinata la sua cartuccia", ma tutti sappiamo che il revolver in .357M. può sparare tranquillamente anche le .38Special. Questo però procura un problema se le munizioni sparate sono in gran numero e di buona potenza. E' lo stesso problema che si riscontra nei fucili a canna liscia, quando nelle camere di cartuccia si sparano cartucce più corte. Con il tempo nella parte interna della camera, nel punto in cui termina il bossolo, si forma un anello di erosione dovuto all'esplosione della polvere, all'alta pressione dei gas e al loro calore elevato. Lo stesso avviene nei tamburi dei 357 in cui si usano massicciamente cartucce .38Sp. Questo anello col tempo diviene visibile e difficile se non impossibile da eliminare, riducendo drasticamente il valore dell'arma.
Ma questo avviene solo con uso di munizioni mediamente e più potenti e se la quantità usata e molto elevata, difficilmente si riscontra ciò nei revolver che sparano solo ricariche leggerissime e in numero limitato. Allora perchè usare solo bossoli .357M. ?
Nella foto qui a fianco un classico di successo della Smith & Wesson, il modello 14, in calibro .38 Special e senza doppia azione; canna unicamente da 15 cm. Il tamburo (Smith & Wesson) che accoglie il .38Sp. è lungo 38,99 (39) mm. mentre il tamburo che camera le .357M. è lungo 41,35 (41,5) mm. tra i due vi sono 2,5 mm. c.a di differenza. Da notare che vi sono sostanziali differenze di lunghezza anche tra tamburi per la stessa munizione ma di ditte diverse, ad esempio il tamburo Colt per il .357M. è lungo solo 40,55 mm. quasi un millimetro meno di quello della S.& W. Attenzione quindi a ricaricare, se assemblate una cartuccia con lunghezza totale di 41 mm. entrerà perfettamente in una S.& W. o una Taurus, ma non in una Colt, dove la palla sporgerà in avanti impedendo la chiusura del tamburo stesso.
Torniamo ai nostri due tamburi, (38-357) essi sono di differente lunghezza proprio perchè accolgono munizioni diverse in lunghezza (altrimenti sarebbe stato più semplice costruire armi con un solo tipo di tamburo), ma poi si sarebbe corso anche il rischio di inserire cartucce .357 Mag. in armi per il .38 Sp. con gravi conseguenze.
Camerando ogni munizione nel rispettivo tamburo, la palla si troverà alla minima distanza dal cono di forzamento della canna e dalle rispettive rigature. Se però la cartuccia "38" la cameriamo nel tamburo "357" allora il proiettile si troverà a una distanza maggiore di ben 2,5 mm. dal cono di forzamento e le rigature della canna. Non è certo ciò che un tiratore auspicherebbe per un tiro preciso ed un perfetto funzionamento nell'accoppiata arma/munizione. Con l'uso di proiettili estremamente corti, non sono rare le sfuggite di gas nel momento in cui la palla lascia il bossolo ma non ha ancora ben "occupato" la canna e le sue rigature, vi è in questo caso anche la possibilità che essa non si innesti con perfetta linearità risultando poi all'uscita mal stabilizzata e producendo di conseguenza un tiro impreciso. Ecco il perchè è consigliato l'uso delle rispettive munizioni sui revolver "38" e "357" o per lo meno l'uso dei giusti bossoli nei tamburi ad essi dedicati.
Nella foto, uno degli ultimi successi di casa Smith & Wesson, il modello 586 in calibro .357 Magnum completa di doppia azione, distribuita con canna da 5, 10 e 15 cm. (2, 4, 6 pollici) e a richiesta anche con canna da 20 cm.
Il consiglio migliore, quindi resta sempre quello di usare le .38Sp. nelle armi per loro costruite, mentre nelle armi "357" camerare sempre munizioni con bossolo .357 Magnum.
- data 2023