ARMI: Tra il dire e il fare ... amare con la mente

Vogliamo pubblicare qui uno scritto di Pino Giorgio che per le sue considerazioni può essere molto utile a tutti coloro che usano le armi per lavoro e quindi difesa.
Tra il dire e il fare
cè di mezzo il mare.
(cioè
"Amare con la mente" di Pino Giorgio)
Certo noi ci occupiamo di armi
e del loro uso e non di navi e naviganti, eppure non tempestoso e buio è
quellinfinito mare che al di là delle Colonne dErcole dei nostri
pregiudizi ed ipocrisie ben pochi hanno il coraggio e la voglia di solcare:
la nostra mente!
Per carità, lungi da me lintenzione di trattare psicologia o altre
scienze delle quali confesso la mia ignoranza. Ma certe circostanze, frutto
più che altro della mia professione, mi inducono a considerazioni finora
non trattate su un certo uso delle armi per difesa.
Quindi, sperando che Moby Dick sia un po più disponibile e mansueta
nei nostri confronti a differenza di quanto lo fui capitan Achab, salpiamo
le ancore e, fermi al timone, avviamoci lungo la non facile rotta.
Due e ben distinti sono gli usi che si fanno di una pistola: uso sportivo
(sparare per tiro a segno e tiro pratico); e per difesa personale (sparare
per evitare che qualcuno ci ammazzi).
Parole un po crude queste ultime, ma, varcate le Colonne dErcole
è bene dire le cose nella loro semplice e fredda verità.
Non vè dubbio che molte belle e spettacolari appaiono quelle foto
delle "ranges" di tiro dinamico con tutti quei tiratori cosi sportivamente
addobbati con grossi cinturoni, fantastiche fondine e caricatori che paiono
comparire dappertutto (scommetto che li portano anche nei calzini), volti
grintosi ed impegnati a colpire bersagli di carta o legno con uno stile
degno del miglior OK Corral ma questo senza dubbio duro allenamento serve
a qualcosa per il tiro per difesa? e tanta mostra di sfavillanti accessori?
Ma è veramente "pratico" questo tiro dinamico ? Ovvero dovè
la differenza tra pratico e combat ? Nella condizione mentale !.
E lapalissiana la differenza tra il porsi a sparare ad un bersaglio di carta
in una splendida giornata di sport allaria aperta e sparare correndo
alla ricerca di un riparo mentre un disgraziato cerca di farti la pelle
scaricandoti addosso lintero caricatore della sua pistola.
La differenza non sta solo nei battiti cardiaci al parossismo o nella pressione
che ti sale alle stelle. Ho personalmente visto persone subire, in quei
drammatici momenti, per lagitazione, il distacco della retina o un
diabete ai limiti del coma.
Nel nostro caso la differenza tra il mito e la realtà è tra il vivere ed
il morire (quanto meno di paura). E' nellatteggiamento mentale.
Colui che si esercita alluso dellarma non per sport ma perché
le circostanze della sua vita lo inducono ad andare in giro armato per difendersi
da eventuali aggressori deve necessariamente affrontare un addestramento
ben differente da quello dei nostri tiratori dellOK Corral. A parte
le mille prudenze da adottare nei propri stili e ritmi di vita, la prima
cosa essenziale da imparare è colpire il bersaglio con la mente prima ancora
di far fuoco. A tal proposito consiglio la lettura del celebre saggio Lo
Zen e il tiro con larco di Eugenio Herrigel. Inutile (anzi dannoso)
e far finta di ignorare che quando si spara per difendere la propria pelle
è praticamente impossibile farlo cercando di colpire le zone non mortali
del nostro avversario Si spara e si deve farlo colpendo il cosiddetto bersaglio
grosso, cioè la zona addome-stomaco. E' importante quindi allenarsi non
tanto di fioretto ma di scure. Nei nostri allenamenti non sarà quindi importante
colpire il centro del bersaglio bensì non mancare lo stesso. Non sarà importante
sparare da 25 metri ma non oltre cinque o sette passi (fate attenzione
a eventuali rimbalzi di palla). Sarà importante doppiare sempre il primo
colpo allenandosi a far entrare il secondo sempre nel bersaglio, non importa
se accanto al primo (questo tipo di precisione non ci deve interessare).
Mai comunque sparare più di 2 colpi alla volta. Essenziale comunque sarà
svolgere questo esercizio con rapidità sparando dal fianco senza mirare
e mai discostare lo sguardo dal bersaglio. L'ideale è piazzare due
palloncini sul bersaglio e cercare di colpirli con i due colpi in rapida
successione. Sembra difficile e in un certo senso lo è, però vi garantisco
che con un po' di buon allenamento (intenso e costante si riesce e, quando
ciò avviene, si avverte una strana sensazione: quella di aver condizionato
i nostri movimenti attraverso a nostra mente in una determinata circostanza.
Tra noi ed il bersaglio annulliamo ogni distanza! Diventiamo ununica
cosa. Il tempo di reazione a nostra disposizione per non crepare in caso
di attacco del nemico e di non più di un secondo dallaccorgervi dellavversario
al far fuoco. Sembra una cosa un po folle ma anche questa è possibile.
Uno straordinario quando, bisogna ammetterlo, irritante esercizio denominato
<<Drop the Dollar>> insegna ad essere velocissimi nel decidere
ed agire. Meno di 6 decimi di secondo! Allucinante, ma vero. Made in USA
ovviamente. La tecnica consiste in questo: porsi con il braccio che deve
impugnare larma a 90 gradi rispetto al corpo, palmo della mano verso
il basso e sul dorso della stessa una moneta da 1 dollaro se siete perfezionisti
o Americani. Quando si abbassa la mano per impugnare larma ed estrarla,
la moneta cade in meno di 6 decimi di secondo e prima che essa atterri bisognerà
trovarsi con l'arma estratta. Chiaro che a questo tipo di risultato ci si
arriva per gradi. Consiglio di iniziare con una banconota da mille lire
che impiegherà all'incirca un paio di secondi per arrivare a terra. Poi
un po alla volta si utilizzerà qualcosa di più pesante fino
ad arrivare a una moneta. Questo esercizio mette a dura prova la nostra
tensione nervosa ma ciò è importante per conoscere fino a che punto
possiamo arrivare nel condizionare i nostri gesti con l'esattezza di
un meccanismo di precisione e nei tempi di reazione che spesso fanno la
differenza tra il vivere ed il morire. Tutto questo senza impazzire, controllando
sempre il proprio equilibrio psichico e la nostra capacità di discernimento.
L'arma si estrae solo e soltanto per sparare e mai per minacciare, intimorire
o, peggio ancora per sentirsi più forti, più sicuri, mai tentennare. C'è
da sperare di non dover mai usare la pistola. Se è possibile fuggire, si
fugga! Un vigliacco libero è meglio di un coraggioso in carcere o morto
(solo in questo caso chiaramente e che i miei antenati calabresi mi perdonino).
Evidente quindi limportanza della capacità di concentrarsi, cioè di
conoscersi, di autocontrollarsi, di essere sempre al di sopra degli avvenimenti
anche quelli che più drammaticamente ci riguardano. Un valido aiuto per
tali esercizi ci può venire dallo studio di alcune discipline orientali:
lo Zen in particolare o dalla frequentazione di uno dei tanti corsi di dinamica
mentale che si tengono nelle nostre città.
Se crediamo nella reincarnazione allora è proprio inutile andare in giro
armati, tanto.............
Ma dopo aver visto con i nostri occhi come possiamo ridurci e come possiamo
ridurre gli altri, se decidiamo di continuare, allora alleniamoci sia fisicamente
che mentalmente. Lallenamento mentale deve portarci ad estrarre larma
e quindi a far fuoco solo in caso di estrema, inevitabile ed incontestabile
legittima difesa (extrema ratio). Lallenamento fisico deve avvenire
nelle condizioni più naturali possibili. In inverno allenarsi a sparare
con addosso il giubbotto, il maglione o il cappotto e quantaltro siamo
abituati ad indossare. In estate non preoccuparsi se sotto la maglietta
si corre il rischio di far comparire tracce di ruggine sullarma che
abbiamo pagato fior di quattrini. Essa è solo un mezzo, un attrezzo e non
la fidanzata da portarsi a letto. Quei maniaci del tiro a segno che impiegano
minuti per mirare e se non prendono il dieci poi a casa non mangiano e smontano
la pistola per ritoccare scatti, sostituire pezzi, traguardando alla lente
di ingrandimento le più piccole parti della loro arma, bene costoro sono
le migliori vittime per qualsiasi bandito armato. Se larma che portate
non è ingombrante o spigolosa allora provate a portarla infilata nella cintura,
senza fondina alla (<fetente,>. Srà assurdo, ma il contatto dellarma
direttamente con il corpo contribuisce a far sentire la pistola parte integrante
di voi stessi, prolungamento naturale della mano; e quando la impugnerete
e punterete sarà come puntare un dito, cioè con naturalezza e precisione.
Essa andrà dove la vostra mente dirà dove i vostri occhi guardano. A tal proposito è bene abituarsi, una volta estratta larma, portarla
davanti a sé, come una perpendicolare che dalla mano lungo il naso passa
tra gli occhi. E, se è necessario girarsi intorno, non muovete solo gli
occhi ma tutto il corpo solidalmente in modo tale che il black hole della
vostra pistola sia sempre nella stessa direzione dei vostri occhi. Per intenderci,
come quando si spara al piattello: occhi e canne seguono il piattello solidalmente.
Altrimenti solo gli occhi raggiungono il bersaglio. Per allenarsi a questo
uso delle armi per difesa inizialmente va bene anche il nostro appartamento
dove ci abitueremo in bianco a puntare su qualsiasi cosa ci capiti davanti:
linterruttore della luce, una lampadina, la testa della nonna, etc.
Inizialmente usate il dito indice. Alzate il braccio, puntate e poi notate
se siete in linea. Ripetete tante volte questo gesto fin quando, senza mirare,
vi troverete a puntare sempre giusto e sempre senza mirare. Allesterno
è preferibile scegliersi un luogo isolato di campagna dove potersi sbizzarrire
sparando in piedi, sdraiati, mentre si cammina e ci si tuffa per terra.
Ricordarsi sempre che non è il punteggio che ci interessa, ma il bersaglio.
A tal proposito consiglio di usare non solo i soliti bersagli di carta,
ma qualsiasi oggetto che possiamo sfasciare con tranquillità (un vecchio
frigorifero, palloncini appesi ai fili, barattoli di pelati, bombolette
di schiumogeni, una mela, etc.). In particolare consiglio lacquisto
di teste di polistirolo (quelle che usano i coiffeur per le parrucche) le
quali sono di dimensioni naturali e tollerano, per la loro composizione,
decine e decine di colpi. A queste teste, solitamente bianche, è bene porre
dei riferimenti colorati, utilizzando pennarelli tra gli occhi e sulla gola.
Le potrete acquistare presso i negozi che vendono accessori per parrucchieri.
Ultimo consiglio: sparate qualche caricatore non usando la cuffia. Se il
rumore vi dà fastidio vuol dire che non avete la necessaria concentrazione
e tensione nervosa. E ora permettetemi di concludere con alcune parole della
prefazione al libro di Herrigel: "Così il tiro con larco
non viene esercitato soltanto per colpire il bersaglio, la spada non simpugna
per abbattere lavversario, il danzatore non danza soltanto per eseguire
certi movimenti ritmici del corpo, ma anzitutto perché la coscienza si accordi
armoniosamente allinconscio. Per essere veramente maestro nel tiro
la conoscenza tecnica non basta. La tecnica va superata, così che lappreso
diventi unarte inappresa, che sorge dallinconscio. Il tiratore
è il bersaglio non sono più due cose contrapposte, ma una sola realtà !".
Pino Giorgio
- data 2023