L'ISTRUTTORE INSEGNA: COME FARE CENTRO
Insegnare a sparare attraverso queste pagine sarebbe arduo come vincere una gara senza cartucce, quello che voglio dirvi per aiutarvi a raggiungere un livello di capacità sufficiente per poi andare da soli sono piccoli trucchetti che aiutano sensibilmente a capire dove sta l'errore che ci fa sempre fare qualche buco nel bianco. Naturalmente mi rivolgo, in questo scritto, a coloro che iniziano l'attività di tiro e che hanno bisogno di uno spunto per migliorare più velocemente le loro prestazioni sul campo; che non hanno un aiuto adeguato o che non sanno a chi rivolgersi nel loro poligono. In futuro, col tempo e l'allenamento, vi migliorerete da soli e tutto inizierà ad apparire più semplice: anche fare centro.
S.Bruno Istruttore Federale di tiro.
ISTRUZIONI SUL TIRO
Tutti sappiamo come
deve essere posto il mirino nella tacca di mira, perfettamente al suo centro
e alla giusta altezza sul bersaglio, ne sporgente ne all'interno dell'incavo della tacca, ne a sinistra ne a destra, le luci laterali devono essere identiche........ma non è facile, specialmente se ci si distrae e anziché guardare la tacca si mette a fuoco il bersaglio, questo è l'errore più comune e spesso il tiratore non si accorge nemmeno di farlo perchè l'occhio viene pilotato quasi in automatico dal cervello verso il bersaglio anzichè rimanere fisso e attento sulla tacca e mirino. E' qui che il mirino, in quel momento di distrazione, si sposta e il colpo non va a segno. E' cosi che si perde d'occhio il mirino e tutto finisce per andare fuori asse, il tiro risulta errato e il colpo va fuori punto mirato; si è convinti di una cosa eppure ne è successa un altra. Abbiamo mirato giusto ma il colpo è sbagliato. Nnon si spesso consapevoli di aver messo a fuoco per un attimo la cosa sbagliata, risalire all'errore è impossibile se non si ha questa prima consapevolezza. Quindi la parola d'ordine è:"guardare sempre e solo il mirino". Lo so che non è cosa facile, succede anche a me di guardare oltre l'arma, ora la mia mano non è più ferma come un tempo ma c'è stato un tempo in cui gareggiavo e questa distrazione mi costava il colpo e mi disperavo, (nelle grandi gare fare un solo sette vuol dire perdere sicuramente), così finivo per dare la colpa a tutto meno che a me stesso.
Mettiamo quindi in chiaro una cosa e subito: provare sempre prima l'arma tenendola ferma sul banco (appoggiata o fissata fermamente) e appurato che essa spara dritto mirando con i nostri occhi, (e le stesse lenti se si portano ochiali) eliminando quindi il dubbio che sia l'arma a sparare storto. Appurata la giustezza dell'arma ogni tiro sbagliato in futuro, se non è causa di una munizione difettosa, è da attribuire solo ad un nostro errore. Quindi, utilizzando un arma perfettamente tarata, se la nostra rosata composta da più colpi non è nel punto mirato e ammettendo che le cartucce siano adatte alla taratura fatta con arma in appoggio, l'errore di tiro è da attribuire solo a una nostra impostazione sbagliata, un movimento durante il tiro, un azione di riflesso e nulla più.
Sappiate che anche la distanza tra tacca di mira e mirino facilitano o meno e in modo molto vistoso l'acquisizione del bersaglio e il tiro. Più la distanza tra tacca di mira e mirino si allunga e più è facile mirare e fare centro. Ecco perchè le armi da tiro sono tutte con canne estremamente lunghe e spesso i mirini vengono montati su estensioni perchè siano il più possibile distanti dalla rispettiva tacca di mira. Le pistole con canne estremamente corte (pensiamo ai revolver con canna da 2 pollici) non sono "storti" nel tiro ma è la loro estrema difficoltà nel mirare e mantenere allineato il bersaglio con tacca e mirino che le fa sembrare armi imprecise.
Iniziamo con il vedere due modi di portare l'insieme di tacca e mirino nel bersaglio: nel primo caso (immagine a sinistra) l'arma è tarata per il tiro sportivo (es: tiro a segno), si mantiene tacca e mirino al di sotto del cerchionero del bersaglio che noi vediamo sfocato, mentre mettiamo a fuoco la tacca, perchè i riferimenti bianchi che compaiono tra mirino e tacca sono più evidenti, mentre nel secondo (immagine a destra) rimangono fortemente oscurati anche se però in questo caso è più istintivo; infatti quando andiamo a mirare un bersaglio tendiamo sempre a tagliarlo con il mirino, quindi il modo di tarare l'arma va da tiratore a tiratore, ad esempio io anche in gara, ho sempre usato il secondo sistema di mira. Ricordiamo che molte armi sono tarate fin dall'inizio come nella prima figura ma moltissime altre invece sono tarate come nella seconda specialmente quelle nate espressamente per difesa o tiro dinamico. La differenza non è essenziale, come detto io anche in gara ho sempre sparato mirando al centro del bersaglio e questo mi ha spesso facilitato, specialmente la dove i bersagli di tiro statico avevano forma diversa da quelli di tiro rapido; infatti per gli altri tiratori i problemi sorgono quando con l'arma tarata sotto il nero devono colpire qualcosa che non è della dimensione del cerchio TSN classico ma ad esempio un birillo, un barattolo, una carta da gioco: quanto sotto a questo piccolo bersaglio devono mirare? Un tempo nelle gare di grosso calibro i bersagli per il tiro mirato erano diversi da quelli per il tiro celere allora tornava utile mirare al centro.
IMPUGNATURA, GRILLETTO E POSTURA
(Tiro statico)
L'arma con la sua
impugnatura deve cadere nell'incavo tra pollice e indice e quando tendiamo
il braccio deve essere in asse con questo, cioè la linea immaginaria che
parte dalla spalla finisce senza curve sul mirino. Nel tiro dinamico questo però non ha più valore, dovendo sparare con rapidità e a due mani, in questo caso l'impugnatura cambia completamente e le braccia assumo posizioni diverse da tiratore a tiratore. In questo caso ognuno deve trovare la posizione più consona al proprio corpo, quella che permette di avere una rosata di tiro più precisa possibile, cosa che si trova solo dopo molto tempo trascorso sulle linee di tiro. Questa cosa vale ancor più per chi, come se donne, utilizzando due mani, hanno vari approcci all'impugnatura a causa del loro seno che spinge sulle braccia tese in avanti. Secondo la dimensione del loro seno avranno una diversa postura e impugnatura.
In ogni caso il dito indice preme
sul grilletto appena dopo l'inizio dell'ultima falange. Il muscolo che
tende a gonfiare durante la trazione del dito, nel nostro palmo della mano, quello posto proprio
all'inizio del dito indice non dovrebbe toccare l'impugnatura, gonfiando
con lo sforzo tende a spostare l'asse di tiro. La presa sull'impugnatura sarà ferma ma non
forzata, le dita che tengono l'arma saranno
parte del pollice, il medio
e l'anulare, mentre il mignolo ha una utilità secondaria solo nelle impugnature troppo grandi per la nostra mano; inutile dire che la pressione sul grilletto deve essere graduale senza strappi
e non bisogna mai distogliere lo sguardo dalle mire (il bersaglio resterà
sfocato sullo sfondo). In una teoria immaginaria il grilletto dovrebbe essere premuto
da uno sconosciuto, mentre noi ci concentriamo a mantenere l'arma esattamente
in posizione prima dello sparo che per altro non dobbiamo sapere quando
avverrà. Se saremo stati attenti e verremo sorpresi dallo sparo il colpo
sicuramente andrà a segno. Forzare volontariamente la pressione sul grilletto
non porta a buoni risultati, scatti e strappi danno come risultato sul bersaglio un buco in basso a sinistra (in basso a destra per i mancini). Con il tempo e l'allenamento intensivo si riuscirà anche ad avere ragione di tutto questo e poter sparare premendo volontariamente il grilletto ma non prima di aver corretto tutti gli errori e ciò richiederà pazienza, tempo e tantissime cartucce.
La posizione del
corpo deve essere comoda, un semplice modo per trovare la posizione è il
seguente:
nella piazzola di tiro di fronte al bersaglio impugnate l'arma, (meglio con una mano),
guardate bene il bersaglio mirandolo con l'arma. Poi abbassate l'arma e chiudete gli occhi. Ora riportate l'arma in alto e puntate verso il bersaglio che avevate visto davanti a voi; aprite gli occhi e controllate se l'arma è a sinistra o a destra del
bersaglio.
Non spostate l'arma, correggetevi ruotando il corpo ma non dal busto ma spostandolo i piedi e portando l'arma a puntare il punto
giusto.
Non si deve ruotate solo il busto ma spostate l'intera posizione muovendo i piedi sul terreno. Ripetete due o tre volte la manovra fino ad essere nella posizione cercata......dovreste riuscire ad alzare l'arma ad occhi chiusi ed entrando almeno nel nero con le mire, solo a questo punto il corpo si troverà nella posizione ottimale rispetto al bersaglio.
Perchè questo ? Semplicemente perchè se il corpo non è allineato avrà sempre la tendenza a spostarsi per elasticità, come se un peso vi tirasse a sinistra o a destra e i colpi tenderanno sempre e per errore a essere spinti nella direzione in cui il corpo viene spinto.
TARATURA
Assicuratevi che l'arma sia tarata per voi, spesso lasciamo che altri ci tarino gli organi di mira dell'arma ma se questi portano occhiali o lenti a contatto, se hanno una vista diversa dalla nostra, l'arma potrebbe non sparare dove noi miriamo. Teniamo ferma l'arma appoggiata sul banco, anche con l'aiuto di un cuscino (i poligoni hanno cuscini di sabbia appositamente preparati) e proviamo così, se facciamo centro l'arma è a posto, altrimenti basterà regolare la tacca di mira. Ricordiamo inoltre che alle distanze a cui spariamo con un'arma corta la taratura fatta a 25 mt. va bene anche a 10 come a 40 o 50, solo per tiro oltre questa distanza potrebbe essere necessario regolare nuovamente la tacca di mira.
Vi sono anche periodi in cui è più o meno semplice colpire un bersaglio. I mesi caldi contribuiscono al tiro mentre quelli più rigidi costringono ad una concentrazione maggiore, lo stato d'animo, le stesse scarpe se strette e alte o scomode, il vicino di piazzola un po' chiassoso..... ecc. In gara poi le cose peggiorano, da una gara fatta nel nostro poligono dove ci alleniamo tutte le settimane e una fuori casa si riducono il punteggi anche del 20%. Il sole sui bersagli o troppa luce sulle mire delle armi, ci alleniamo spesso con le stesse situazioni di luce e temperatura e ogni variazione incide sui risultati, allenarsi al mare e gareggiare in montagna è il miglior modo per non vincere mai.
ALLENAMENTO SILENZIOSO
Il tiro con armi ad aria compressa è molto utile per avere un'idea dell'errore durante lo sparo, queste non avendo rinculo permettono di vedere l'errore anche da parte dello stesso tiratore senza bisogno di istruttore, strappi e scatti sbagliati si notano a colpo d'occhio. Ogni allenamento con armi a fuoco dovrebbe essere framezzato da allenamenti con armi ad aria compressa, meno costosi e spesso più rilassanti. Chi può dovrebbe farlo anche a casa.
ERRORI
Ecco un'idea di come avvengono gli errori di mira e come si scoprono guardando il punto di rosata:
MIRARE E' TUTTO
Nel tiro, sia esso di precisione sia esso istintivo o per difesa e nella caccia, poche sono le cose essenziali perché il colpo sia portato a segno: una di queste, la principale, è sicuramente il mirare con la massima cura possibile il bersaglio, sia questo fermo o in movimento.Lo so che spesso non è cosi facile fare ciò che si dice, specialmente in quei momenti in cui non c'è tempo per mirare ... eppure, questo tempo bisogna trovarlo, se ci si allena sufficientemente esso diverrà veramente esiguo e il mirare sarà cosa naturale tanto da non essere più percepita dal tiratore. Deve diventare "cosa fatta" il mirare prima di lasciare partire il colpo. Abbiamo visto spesso, specialmente sui campi di tiro a volo, tiratori sparare rapidamente ai bersagli sembra con il solo atto di seguire la direzione della canna. Questo modo di sparare è per molti raggiungibile con l'intensivo allenamento e lo sparare assiduo, ma è fuori dalla portata di coloro che non hanno la possibilità di allenarsi più volte la settimana ed in modalità diverse dal solito tiro statico perseguito nei campi di tiro a segno nazionale. Quindi per noi comuni mortali, è d'obbligo collimare gli organi di mira prima di eseguire il tiro vero e proprio.
Ciò di cui si ha più bisogno è l'assoluta calma, per poter assicurare un preciso tiro al bersaglio è d'obbligo avere sufficiente calma e tempo per eseguire quei pochi movimenti atti ad acquisire il bersaglio ma ancor prima gli organi di mira. Certo l'uso di armi quali quelle a canna liscia con munizione spezzata rendono tutto più semplice, prima perchè l'organo di mira è uno solo (il mirino) e poi perchè il diametro della rosa dei proietti è molto ampio, i nuovi collimatori ottici olografici possono eliminare il problema, un tempo ingombranti, oggi sono diventati, grazie alla tecnologia, piccolissimi e si adattano anche alle armi più piccole.
Un ottimo allenamento consiste nello sparare alle sagome mobili, quelle usate nelle gare di PGC nel tiro a segno partendo sempre dalla posizione con l'arma puntata verso terra, una volta raggiunto un ottimo livello si dovrebbe abbassare il tempo di apertura delle sagome costringendosi cosi ad un impegno maggiore. Non si arriverà mai allo zero assoluto, forse nemmeno a colpire in un secondo ma tutto ciò servirebbe comunque a farci acquistare un'ottima capacità di "tiro rapido" e l'abitudine a mirare rapidamente, già dalle fasi preliminari del tiro, quelle in cui l'arma non è ancora allineata al bersaglio, l'occhio ha già messo in atto il suo lavoro mandando i propri segnali al cervello che darà le giuste direttive al braccio e alla mano per collimare con esattezza l'arma, anzi, la canna con il bersaglio.
Non saremo forse mai dei "Billy the Kid" capaci di alzare una pistola all'altezza della cintola e colpire cinque barattoli posti su una palizzata, (ma forse anche quello era solo un film), ma il tempo per farlo sarà certamente molto ridotto. Del resto anche Billy doveva mirare e non credo proprio sparasse tenendo la pistola cosi bassa, specialmente se in gioco vi era la sua pelle!!!
Un bell'esercizio (da fare in un campo di tiro aperto) è quello indicato da Pino Giorgio in un suo articolo, consiste nel tenere una moneta sul dorso della mano tesa di fronte a noi, quindi con rapidità si afferra l'arma e si spara al bersaglio prima che la moneta tocchi il terreno. Se pur la cosa sia quasi impossibile da fare, lo stesso Pino consiglia di iniziare l'allenamento usando una banconota di carta. Io aggiungo che è possibile migliorarsi ripiegando la banconota sempre più, in modo da accellerare la sua velocità di caduta e obbligarci ad accellerare i movimenti di conseguenza.
PER TIRARE MEGLIO
Ci sono alcuni piccoli trucchi che ci aiutano a fare qualche centro in più, spesso alcuni errori non presi in considerazione con il dovuto impegno provocano errori di tiro che sembrano causati dall'arma ma cosi non è: proviamo allora in questa pagina a capire e sicuramente alla prossima sessione di tiro riusciremo a fare qualche centro in più.
Per prima cosa iniziamo con l'impugnare correttamente l'arma, la parte posteriore alta della stessa deve cadere esattamente tra il pollice e l'indice, l'impugnatura stessa riporta un comodo incavo che dovrebbe adattarsi alla vostra mano, la canna dovrà risultare cosi perfettamente in asse con il braccio steso in linea di mira. Le buone armi da tiro oltre che ha essere dotate di un impugnatura anatomica adatta alla vostra mano, spesso fatta su misura, hanno la possibilità di regolare il grilletto non solo nel peso di scatto ma anche la sua distanza dall'impugnatura, questo permette di portare lo stesso a misura di dito. Questa perfetta regolazione evita strappi e movimenti durante l'azione di trazione che il dito compie sul grilletto, ricordiamo inoltre (cosa spesso dimenticata) che durante questo sforzo, il muscolo posto all'interno della mano all'altezza della prima falange dell'indice, si gonfia in conseguenza al lavoro svolto, se esso appoggia sull'impugnatura avverrà un impercettibile movimento dell'arma capace di peggiorare il tiro. E' utile in questo caso provvedere ad asportare un po' di legno in modo che il muscolo non tocchi.
Importante è il movimento che si da al proprio dito durante la trazione sul grilletto. Proviamo per un attimo a fare la stessa manovra osservando la propria mano (senza arma), nella maggior parte dei casi se non ci concentriamo, mentre il nostro indice arretra il polso ha un impercettibile movimento verso l'interno e sinistra, questo deleterio movimento si ripercuote sulla precisione del tiro, impariamo quindi già d'ora a far si che sia unicamente l'indice e la sua parte più estrema a muoversi e non altri muscoli, questo si raggiunge con un po' di allenamento e concentrazione.
Una volta risolo il problema dell'impugnatura controlliamo la nostra posizione, molti dicono che il corpo eretto deve trovarsi a (circa) 45° rispetto al bersaglio, io consiglio di porsi di fronte al bersaglio in posizione comoda ma per trovare la giusta posizione ecco come fare: osserviamo bene il bersaglio e puntiamo qualche volta l'arma al centro. Chiudiamo gli occhi e torniamo a mirare il bersaglio sempre con gli occhi chiusi, apriamo gli occhi mantenendo l'arma in mira, controlliamo ora dove si trova il mirino. Se esso è a destra del bersaglio ruotiamo l'intero corpo compresi i piedi fino a portare il mirino nella giusta posizione e lo stesso se il mirino si trovasse a sinistra del bersaglio, ruotiamo sui piedi verso destra fino ad avere il mirino nel bersaglio. Riproviamo più volte fino ad eseguire perfettamente questa operazione, al termine della quale saremo nella giusta posizione per sparare comodamente e con precisione. Questa operazione può essere compiuta prima di ogni gara ma anche ogni volta che ci spostiamo dalla posizione di tiro. L'arma deve andare quasi naturalmente nel bersaglio, ottima cosa per chi esegue il tiro rapido perchè alzando l'arma, questa si troverà già in linea con il bersaglio e dovremo solo correggere l'alzo dell'arma risparmiando tempo.
Ecco disegnati qui sopra gli errori da ricondurre alla posizione dell'arma nella mano, è essenziale mantenere l'arma verticale rispetto al bersaglio e al terreno, la parabola del proiettile, quando è presente e per tiri medio lunghi, può farsi sentire se incliniamo ruotando l'arma sull'asse della canna durante il tiro. E' importante anche capire dai colpi errati sul bersaglio la causa che li produce, solitamente i colpi in basso sono provocati da strappi della nostra mano, i colpi più alti sono attribuibili ad una impugnatura errata.
TEMPO DI SCATTO
Ecco un ultimo ma essenziale punto per
la precisione del tiro, il tempo per mirare e colpire il bersaglio.
Ssollevato
il braccio all'altezza degli occhi, in un tempo che varia da 4 a 7 secondi
il tiratore dovrà acquisire le mire e quindi far partire il colpo; (ricordiamo
che il colpo deve partire da solo e sorprendere il tiratore), in questo breve
lasso di tempo, indicato nel disegno in verde, il corpo rimane stabile e quasi
immobile, prima e dopo di esso intervengono movimenti che possono alterare
gravemente il tiro. Gonfiare i polmoni d'aria per mantenere l'assoluta immobilità non giova, la tensione provoca spasmi e movimenti involontari spesso impercettibili. Si deve iniziare ad alzare il braccio e mirare respirando normalmente per arrestare la respirazione mantenendo i polmoni in una posizione intermedia ma rilassata, che ci permette almeno 10 secondi di apnea (cosa possibilissima anche a polmoni vuoti), tempo utile per fare partire il colpo in non più di 7 secondi.
Per allenare il braccio alle lunghe gare, è possibile fare un semplice esercizio ogni sera anche davanti alla tv. Riempite una bottiglia di acqua iniziando con l'introdurvi solo 1/4 di litro e poi tenendo la bottiglia per il collo come un impugnatura di pistola, sollevatela all'ltezza del viso e tenetela in quella posizione per un certo tempo. Giorno dopo giorno aumentate il tempo e il peso della bottiglia arrivando a superare di poco quello che è il peso dell'arma che utilizzate e naturalmente il tempo che una gara impegna il vostro braccio. Questo allenamento elimina lo stress muscolare che deteriora il tiro con il passare del tempo durante una gara. Un muscolo ben allenato supera con più facilità ogni sforzo.
Queste poche ed essenziali cose permettono al tiratore di migliorare i colpi portati al bersaglio e spesso di eliminare fastidiosi errori di tiro, potete comunque contattarci attraverso il nostro sito.
S.Bruno