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SPIOMBARE LE CANNE
semplice con attenzione.

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Uno dei tanti problemi che affliggono i tiratori è l'impiombatura delle canne nelle armi. Questa, dovuta al chiaro consumo del proiettile che percorre ad alta velocità la canna, va a depositarsi e possiamo dire quasi a "saldarsi" nella parte più interna delle righe rendendo, con il passare del tempo e il continuo sparare, sempre più difficile la sua asportazione non solo, ma rende il tiro meno preciso all'aumentare dell'impiombatura. Si può arrivare in casi estremi a trasformare una canna rigata in una canna liscia a causa del deposito di piombo che va a riempire completamente gli spazi vuoti tra le rigature.

Diventa cosi una vera impresa la pulizia della canna, quel deposito sembra letteralmente incollato alle pareti della stessa e a nulla servono scovoli e olii spesso l'unica soluzione è un intervento drastico ma nel contempo se ben mirato anche molto semplice e veloce.

Il sistema si basa sulla capacità del mercurio di inglobare (sciogliere) in se il piombo, l'oro e altri metalli. Sottolineiamo che si deve prestare molta attenzione nel maneggiare il mercurio, non solo capace di rovinare eventuali anelli che avete alle mani ma penetra attraverso la pelle provocando danni all'organismo.

So che a questo punto appare chiaro a tutti in quale modalità possiamo intervenire per rimuovere quel fastidioso piombo residuo dei colpi sparati. Ma non ci soffermeremo solo a questo sistema di pulizia ma parleremo anche di altri che contemplano l'uso di attrezzi non chimici e quindi non dannosi per la salute. (Nell'immagine l'ampolla contenente il mercurio per i lavaggi)

Partiamo allora con il sistema di eliminazione dell'impiombatura con l'ausilio del mercurio. Procuriamoci per questo del mercurio, in un contenitore come quello per i rullini fotografici, del nastro di carta da carrozzieri e la nostra canna smontata. Per evitare contatti tra mercurio e pelle possiamo usare un paio di quei guanti in lattice molto aderenti usati in medicina ma per evitare danni togliamoci ugualmente anelli e bracciali in oro o argento.

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Ecco il nostro materiale pronto

Tappiamo la volata con il nastro di carta, facendo bene attenzione che non possano avvenire trafilature o rotture del nstro,

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Qui sopra la canna viene chiusa con del nastro

versiamo un ditale o un cucchiaino di mercurio nella canna, teniamo sempre un dito a chiudere, il mercurio è molto pesante e potrebbe rompere il nastro, provvediamo a chiudere la canna con un tappo o dell'altro nastro,

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E' sufficiente versare un cucchiaio di mercurio

ora premiamo le dita sulla bocca e la camera a rendere la canna ben chiusa da entrambi i lati, agitiamo senza bisogno di usare troppa energia, facciamo in modo che il mercurio passi bene in tutti i punti interni della canna, 

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Spesso è sufficiente rivoltare la canna poche volte perchè il mercurio inglobi il piombo,
altre bisogna agitare con più energia perchè il piombo più resistente si stacchi

il mercurio ingloberà il piombo presente in canna eliminandolo dalle righe, agitiamo cosi per diversi secondi quanto basta a seconda dello sporco, al termine liberiamo la bocca della canna dal nastro e versiamo il contenuto nel solito recipiente, questo può essere riutilizzato moltissime volte. 

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Il mercurio va recuperato e mai gettato via

Se vi sono ancora tracce di piombo, è possibile ripetere l'operazione dopo aver dato un paio di scovolate energiche all'interno della canna prestando attenzione a piccoli residui di mercurio presenti.

Quando la canna appare libera da depositi, terminare il lavoro con lo scovolo metallico, quindi panno pulito e in fine l'olio; 

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La canna dopo una pulizia con l'uso del mercurio

la nostra canna è pronta per tornare al suo posto per ricominciare ai suo lavoro. Il mercurio usato non deve essere buttato e può essere recuperato, per ripulirlo dalle impurità raccolte, è sufficiente versarlo in uno straccio fine, raccogliere il tutto a sacchetto a questo punto strizzare in modo che il mercurio trafili tra le fibre della stoffa da cui uscirà nuovamente pulito e pronto per un nuovo uso.

Nella pulizia dei revolver, dove non è possibile smontare la canna, bisogna ingegnarsi maggiormente, procurarsi un tappo in sughero sagomato per tappare la parte verso il tamburo della canna, sarà quindi solo più scomodo il restante lavoro dovendo agitare l'intero castello dell'arma insieme alla canna stessa. Il risultato comunque non cambia.
Nell'utilizzare il mercurio usate sempre dei guanti, il mercurio è velenoso anche se a contatto con la pelle esposta.


Esiste però in commercio un utensile capace di asportare il piombo annidato tra le rigature utilizzandolo come un qualsiasi scovolo. 

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Questo l'attrezzo per la spiombatura delle canne,
a destra la testina con l'inserto in ottone/gomma e la retina

Si tratta di una bacchetta in alluminio (distribuita dalla STITRA (TO)) di generose proporzioni su cui viene montato un particolare sistema filettato con una parte in gomma il cui diametro è regolabile, su di essa trova posto una retina in ottone. Questa parte viene introdotta dalla camera di scoppio o dal cono di forzamento mentre la bacchetta viene inserita dalla vivo di volata fino a poter avvitare la parte anteriore preparata in precedenza come indicato sopra, a questo punto, dilatata a sufficienza la parte in gomma si estrae l'asta con la testa avvitata e la retina su di essa, che percorrendo la canna estrae tutto il piombo in essa annidato. Sono sufficienti pochi passaggi per asportare tutta l'impiombatura, si prosegue come sopra con stracci e olii.

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Ecco come viene inserito nella canna e poi estratto rimovendo cosi le impiombature

Meno efficaci risultano gli scovoli classici, le loro setole si piegano con facilità e la loro azione diviene nulla sui depositi di piombo più ostinati e consistenti. Un po' più efficaci sono gli scovoli in acciaio inox calibrati, le loro setole più rigide asportano con più facilità le impurità nelle canne delle armi a fuoco a patto di usare lo scovolo calibrato per la canna su cui verrà usato e con pazienza si scovola energicamente.


 

Prestate molta attenzione nell'uso del mercurio, emette vapori, in quanto estremamente volatile, molto tossici. Tali vapori possono danneggiare il nervo ottico anche con esposizioni brevi, in più produce effetto cumulativo sull'organismo. In buona sostanza i mezzi da adottare sono, ad esempio, cappe aspiranti con motori da almeno 2Hp. E' da tenere presente che il livello massimo di esposizione consigliato  è di 0,1mg/mc di aria, come documentato dalla scheda di sicurezza.

Giancarlo Poltronieri (Chimico)

 

 

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