Prefazione dell'autore: prima di pensare alla reale possibilità di costruirsi un poligono, leggete attentamente quanto riportato in questa pagina.
Prima di impegnarvi in un opera che non sarà mai poco dispendiosa e comunque sempre estremamente impegnativa (non solo fisicamente o finanziariamente) ma anche nel rischio di vedersi vanificare un intero lavoro di mesi proprio quando si è giunti alla conclusione, assicuratevi che essa possa essere portata a termine soddisfacendo le esigenze di intierezza che le Autorità pubbliche di volta in volta potrebbero richiedere. Non sempre avere grandi spazi o grandi fondi è sufficiente per mettere su un opera di questo genere, anche quella che non richieda costruzioni particolari può trasformarsi in un incubo e in ogni caso il fattore burocratico ha un peso non indifferente sul lavoro da svolgersi.
Il nostro Paese è all'ultimo posto per la sua burocrazia farraginosa e complicata ma anche troppo lenta. A ciò aggiungiamo che in ogni Provincia Italiana il Prefetto, il Questoree il Comandante della Stazione Carabinieri hanno pieno potere e spesso interpretano le Leggi a modo loro imponendole sul territorio di loro responsabilità senza che organi superiori possano o meglio, vogliano fare nulla per rimediare. Limitare il possesso e l'uso delle armi è un ordine impartito che pregna ogni amministrazione dello Stato. Costruire un poligono aspettando tutti i documenti necessari può, troppo spesso, portare ad attese estenuanti solo per posare la prima pietra. Le armi non sono nelle priorità delle Amministrazioni pubbliche comprese quelle sportive, per coloro che si accingono a un tale sforzo, questo sarà ben più grosso che per coloro che desiderano aprire un campo da tennis, una piscina, un campo di calcio. Ricordate sempre che possedere e usare armi non è un diritto ma una concessione fatta dallo Stato in deroga al divieto assoluto di possederle e usarle, sulla base di questo pensiero ormai radicato, sappiate che anche usare le proprie armi in una proprietà privata, benchè recintata, benchè distante da altre proprietà, può configurare per le autorità uno qualsiasi dei reati a loro scelta, elencati nel TULPS. Spetta poi al giudicato, reo di aver usato un arma, difendersi di fronte a un Giudice che, anche se gli darà ragione, non lo ripagherà dei danni che subirà, primo dei quali il sequestro di tutte le armi, il ritiro di tutte le licenze e il rischio di vedersi negare ogni ulteriore rinnovo dei successivi porti d'arma. Anche se sembra assurdo, questa è la situazione attuale nel nostro Paese. (vedi: Armi e Tiro )
FARSI UN POLIGONO PERSONALE SOTTO CASA
DOMANDA: "Possiedo un terreno di mia proprietà dove non abito ma mi reco spesso per coltivare qualche ortaggio, vi è anche una casa sempre mia completa di tutti i confort. Al limitare di questo appezzamento vi è un bosco, in parte di mia proprietà. Vorrei utilizzare lo spazio in esso per sparare qualche colpo anche in periodo di caccia chiusa. Ma se arrivano le guardie? Non vi è una vera e propria recinzione ma il terreno e la proprietà è delimitata da cartelli. Un rio divide i miei terreni dalla riserva di caccia. Starei comunque e chiaramente eseguendo del tiro a segno o delle prove di tiro. Cosa Rischio ?"
RISPOSTE
Dall'insieme della legge si comprende che essa (licenza di porto d'armi per tiro a volo o per caccia) consente il porto solo di fucili a canna liscia e il trasporto di ogni altro tipo di armi. Essa autorizza chiaramente il porto di fucile, ma per prudenza consiglio di limitarsi a trasportare il fucile da tiro a volo perché potrebbe essere considerato illegale il fatto di portarlo al di fuori del campo di tiro. Non è consigliabile fare tiro a volo in aperta campagna. Il titolare può sparare con il fucile in qualsiasi poligono, anche privato. Non è consigliabile di sparare ai piattelli in zona non attrezzata a campo di tiro per evitare contestazioni venatorie. Chi ha licenza di porto di un dato tipo di arma può sparare con esse all’aperto, dove gli pare. Non vi sono norme che vietino di aprire poligoni privati e si ritiene (è ormai prassi usuale) che in poligoni chiusi o all’aperto possa sparare con pistola anche chi ha solo la licenza per fucile. Uniche norme da osservare per lo sparo con armi lunghe fuori da poligoni sono quelle venatorie (vedi sopra, sub “licenza di caccia”). È vietato sparare all’aperto in luogo abitato; non è vietato sparare in luogo chiuso, se non si inquina o disturba. Con la licenza per il tiro a volo è consigliabile, per la legge venatoria, non sparare fuori dai campi attrezzati.
Lo sparo di armi ad aria compressa non è considerato “sparo pericoloso” ma solo “getto pericoloso di cose” se compiuto dove passano persone.
DAL NOSTRO SITO: www.tiropratico.com
La legge permette, a chi non possiede alcuna licenza di PdA, il porto dell'arma nella propria abitazione e nelle appartenenze di essa, appartenenze che non sono certo il bosco poco distante o le zone coltivate ma solo i pochi metri oltre l'uscio di casa o la cantina se posta nella stessa costruzione unifamiliare. Quindi l'avere un terreno privato non sempre permette di farne un luogo adatto all'uso di armi, si dovrebbe innanzi tutto impedire che terze persone accedano all'area. Per questo è necessario che il luogo sia fisicamente inaccessibile agli estranei, oltre a rispettare le distanze imposte dalle norme sulla caccia, distanze da luoghi abitati e strade ma non solo, il rumore di spari non dovrebbe attirare l'attenzione, allarmare o infastidire qualcuno che, se espone denuncia o avvisa le autorità, potrebbe mettere in moto un sistema mirato al sanzionare pesantemente l'utilizzatore stesso delle armi.
La zona in oggetto non è sufficientemente protetta e la possibilità che altre persone possano entrare è palese, vista la vicinanza con il bosco e la mancanza di recinzioni. Chiunque possa essere a funghi ad esempio, potrebbe arrivare alla zona di tiro eludendo ogni cartello di preavviso. Un altro divieto ci viene dalla normativa sulla caccia che limita alla misura di una volta e mezzo la gittata massima per le armi a canna rigata e 150 metri per quelle a canna liscia, la distanza da case e strade. Per una pistola che può anche arrivare a gittate di 1500 mt. le distanze da prendere in considerazione diventano veramente molto elevate. In ogni caso, anche se nessuna norma vieta l'uso dell'arma in un terreno di proprietà, l'autorità di controllo può sempre accedere per i controlli del caso, sia in via amministrativa (articolo 41 Tulps), sia per un accertamento di natura penale (articolo 352 c.p.p. la dove si ipotizzi la flagranza del reato, in special modo se richiamata dagli spari o da passanti allarmati). E' quindi difficile mettersi al riparo da una denuncia anche se si è nella propria abitazione, chiusi a chiave. Ripetiamo che: non è vietato portare e usare l'arma nella propria abitazione o nelle appartenenze di essa e nemmeno in un luogo privato, ma ciò che permette o vieta la normativa non va di pari passo con ciò che a discrezione di un Agente di PG possa apparire un reato. Sono molte le Amministrazioni di Polizia o Carabinieri che impongono ai cittadini in possesso di armi di detenerle scariche, smontate e chiuse a chiave, in questi casi si presuppone che il porto dell'arma in casa sia precluso. Alla luce di ciò possiamo esprimere il parere che oggi è possibile sparare in pace solo scavando un profondo buco nel terreno il cui accesso sia sbarrato da pesanti porte, da dove non può uscire alcunchè, dove il tiratore, da solo, usa le armi senza che nessuno ne sappia nulla e possa vedere o sentire che ciò accade.
A tal proposito citiamo alcune norme: Il R.D. n. 773 del 1931, art. 41, richiamato dall'art. 225 delle norme di coordinamento c.p.p., attribuisce agli ufficiali e agli agenti di polizia giudiziaria il potere di perquisizione "in qualsiasi locale pubblico o privato o in qualsiasi abitazione" allorchè "abbiano notizia, anche se per indizio, dell'esistenza... di armi, munizioni o materie esplodenti, non denunziate o non consegnate o comunque abusivamente detenute".
Ciò non conferisce alla polizia giudiziaria un potere senza limiti e, tanto meno, un potere ad libitum dell'agente che procede, bensì il dovere di immediata attivazione in presenza di un determinato presupposto: la notizia, anche se per indizio, dell'esistenza di armi e nel caso di spari l'intervento immediato, ma con le garanzie per la tutela "libertà personale" (art. 14 Cost., comma 2).
Pur considerando che la tutela accordata alla libertà di domicilio non è assoluta, ma trova dei limiti stabiliti dalla legge ai fini della tutela di preminenti interessi costituzionalmente protetti, come emerge dalle stesse disposizioni dell'art. 14 Cost., e tenendo in conto l'innegabile esigenza di porre gli organi di polizia giudiziaria in grado di provvedere con prontezza ed efficacia in ordine a situazioni (quali la detenzione clandestina o comunque abusiva di armi, munizioni o materie esplodenti) idonee, per loro stessa natura, a esporre a grave pericolo la sicurezza e l'ordine sociale, va evidenziato che la previsione costituzionale, nell'introdurre la riserva di legge per derogare alla regola dell'inviolabilità del domicilio, in stretto collegamento con la libertà personale, impone all'interprete un'interpretazione rigorosa dell'art. 41 R.D. cit., da cui sia bandita qualsiasi libera iniziativa e valutazione discrezionale degli organi di polizia giudiziaria e negata la possibilità che la perquisizione possa essere effettuata sulla base di un mero sospetto (che può trarre origine anche da un semplice personale convincimento), essendo sempre necessaria l'esistenza di un dato oggettivo che costituisca "notizia, anche per indizio", il quale, per sua natura, deve ricollegarsi ad un fatto obbiettivamente certo o a più fatti certi e concordanti tra loro (v. Corte Cost., in particolare le sentenze nn. 173/1974 e 261/83 e l'ordinanza n. 332/2001). Quindi se pur l'agente di PG non possa a sua discrezione entrare in una proprietà privata per propra iniziativa non avallata da tangenti prove, il rumore di spari in zona vietata o a caccia chiusa è sufficiente allo stesso agente per intervenire secondo l'art. 41.
Quindi per sparare nella propria campagna si deve essere certi di non essere visti ne sentiti durante l'azione sportiva di tiro, oltre a essere irraggiungibili.
POLIGONI PRIVATI NORMATIVA |
Di seguito riportiamo le principali norme che regolano o possono richiamare norme sui poligoni di tiro.
Art. 57 R.D. 18 giugno 1931, n. 773 (T.U.L.P.S.) - (art. 56 T.U. 1926)
Senza licenza della autorità locale di pubblica sicurezza non possono spararsi ARMI da fuoco nè lanciarsi razzi, accendersi fuochi di artificio, innalzarsi aerostati con fiamme, o in genere farsi esplosioni o accensioni pericolose in un luogo abitato o nelle sue adiacenze o lungo una via pubblica o in direzione di essa. E' vietato sparare mortaletti e simili apparecchi. La licenza è altresì richiesta per l’apertura o la gestione di campi di tiro o poligoni privati. Il sindaco deve essere, comunque, sentito per gli aspetti di competenza dell’ente locale, quando non è lo stesso a rilasciare la licenza. Nel regolamento sono definite le modalità di attuazione del presente comma e la relativa disciplina transitoria.
Aggiornamento del D. Lgs. 26 ottobre 2010, n. 204 (G.U. n. 288 del 10 dicembre 2010).
Art. 38 - (art. 37 T.U. 1926)
Chiunque detiene ARMI, parti di esse, di cui all'articolo 1-bis, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n 527, MUNIZIONI finite o materie esplodenti di qualsiasi genere, deve farne denuncia entro le 72 ore successive alla acquisizione della loro materiale disponibilità, all'ufficio locale di pubblica sicurezza o, quando questo manchi, al locale comando dell'Arma dei carabinieri, ovvero anche per via telematica alla questura competente per territorio attraverso trasmissione al relativo indirizzo di posta elettronica certificata.aggiornato DL.121/13. Sono esenti dall'obbligo della denuncia:
a) i corpi armati, le società di tiro a segno e le altre istituzioni autorizzate, per gli oggetti detenuti nei luoghi espressamente destinati allo scopo;
b) i possessori di raccolte autorizzate di ARMI artistiche, rare o antiche;
c) le persone che per la loro qualità permanente hanno diritto ad andare armate, limitatamente però al numero ed alla specie delle ARMI loro consentite.
La denuncia e' altresi' necessaria per i soli caricatori in grado di contenere un numero superiore a 5 colpi per le armi lunghe e un numero superiore a 15 colpi per le armi corte, fermo restando quanto previsto dall'articolo 2, secondo comma, della legge 18 aprile 1975, n. 110, e successivemodificazioni . L'autorità di pubblica sicurezza ha facoltà di eseguire, quando lo ritenga necessario, verifiche di controllo anche nei casi contemplati dal capoverso precedente, e di prescrivere quelle misure cautelari che ritenga indispensabili per la tutela dell'ordine pubblico. Chiunque detiene le ARMI di cui al primo comma, senza essere in possesso di alcuna licenza di porto d'ARMI, deve presentare ogni sei anni la certificazione medica di cui all'articolo 35, comma 7. La mancata presentazione del certificato medico autorizza il prefetto a vietare la detenzione delle ARMI denunciate, ai sensi dell'articolo 39. La denuncia di detenzione di cui al primo comma deve essere ripresentata ogni qual volta il possessore trasferisca l'arma in un luogo diverso da quello indicato nella precedente denuncia. Il detentore delle ARMI deve assicurare che il luogo di custodia offra adeguate garanzie di sicurezza.
Aggiornamento del D. Lgs. 26 ottobre 2010, n. 204 (G.U. n. 288 del 10 dicembre 2010).
Art. 40 - (art. 39 T.U. 1926)
Il Prefetto può, per ragioni di ordine pubblico, disporre, in qualunque tempo, che le ARMI, le MUNIZIONI e le materie esplodenti, di cui negli articoli precedenti, siano consegnate, per essere custodite in determinati depositi a cura dell'autorità di pubblica sicurezza o dell'autorità militare.
ART. 16 REGIO DECRETO 6 MAGGIO 1940, n. 635 (GU n. 149 del 26/06/1940)
In tutti i casi in cui la legge prescrive, per l'esercizio di determinate attivita' soggette ad autorizzazioni di polizia, la tenuta di speciali registri, questi devono essere debitamente bollati, a norma di legge, in ogni foglio, numerati e, ad ogni pagina, vidimati dall'autorita' di pubblica sicurezza che attesta del numero delle pagine nell'ultima di esse. I registri devono essere esibiti ad ogni richiesta degli ufficiali e degli agenti di pubblica sicurezza, i quali appongono la data e la firma ogni qualvolta procedono al loro esame. I registri di cui al primo comma possono essere tenuti con modalita' informatiche. A tal fine con decreto del Ministro dell'Interno, di concerto con il Ministro delle Finanze e con il Ministro per i Beni e le Attivita' Culturali, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, sono stabilite le modalita' tecniche di tenuta, vidimazione, assolvimento dell'obbligo di bollo ed esibizione dei registri di cui al primo comma, predisposti con mezzi informatici, osservate, in quanto compatibili, le disposizioni vigenti in materia di formazione, archiviazione e trasmissione di documenti con strumenti informatici o telematici. Con lo stesso decreto puo' prevedersi che idonei supporti informatici, con specifici programmi, siano resi disponibili, anche presso rivendite autorizzate, mediante specifiche convenzioni".
557/PAS.5899-10089(13) Roma 19 Aprile 2006
Oggetto: Associazione Tiro Dinamico Versilia. Apertura di un campo di tiro nel comune di Massarosa, loc. Quieta
ALLA QUESTURA DI LUCCA
In relazione alla nota Cat.23/PAS/06, del 6 marzo 2006, si rappresenta che la problematica relativa all'apertura di poligoni privati non è, al momento, disciplinata da alcuna normativa specifica.
Al riguardo, è parere di quest'Ufficio che la licenza di cui all'art. 57 del T.U.L.P.S. sia attualmente l'unica norma che possa consentire l'apertura e l'esercizio dei predetti impianti sportivi, soprattutto in considerazione del fatto che, come indicato da codesto Ufficio, la struttura in parola sorge in prossimità di strada pubblica.
Poiché la norma citata indica quale Autorità di P.S. competente al rilascio quella “locale”, che nel caso specifico è il Sindaco, si deve ritenere corretta la procedura indicata dagli artt. 19 e 20 della legge 15/2005.
Tanto premesso, in considerazione del fatto che l'attività in questione è, per l'anno in corso, già stata avviata, si possono solo esprimere delle considerazioni che potranno essere utili all'atto del rinnovo annuale della licenza stessa.
In tale circostanza, l'Autorità locale di P.S. dovrà valutare le necessità connesse al mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica in ambito provinciale e, quindi, in relazione alla particolare natura dell'attività svolta, apporre le prescrizioni ritenute utili allo scopo.
Inoltre, ai fini della corretta determinazione da parte dell'Autorità di P.S. si ritiene necessario che all'istanza dell'interessato sia allegata la seguente documentazione:
• pianta del sito dove dovrà sorgere il poligono, contenente il progetto delle linee di tiro, con l'indicazione delle variazioni altimetriche dell'area;
• perizia tecnica sottoscritta da un perito balistico iscritto all'albo del Tribunale, con la quale si dichiari la sicurezza dell'impianto in relazione alla tenuta dei “parapalle”, sia frontali che laterali, nonché in caso di accidentale fuoriuscita di proiettili, tenuto conto delle prestazioni balistiche dei calibri per i quali si intende consentire l'uso;
• regolamento per l'esercizio del poligono. Esso dovrà individuare sia il responsabile del campo, che le figure dei “Direttori di Tiro”, indicando quali sono le loro funzioni e le qualifiche che essi debbono possedere per esercitare tale attività;
• dichiarazione di impatto ambientale dell'impianto con indicate le attività ordinarie di bonifica del piombo di risulta.
Qualora non sia stato già fatto all'atto del rilascio della licenza, è opportuno che in fase di rinnovo sia apposta come prescrizione la tenuta sul campo di un “registro delle presenze”, vidimato dall'Autorità Provinciale di P.S. con le modalità previste dall'art. 16 del Regolamento del T.U.L.P.S..
Questo deve necessariamente essere presente in ogni poligono, sia per consentire ai tiratori lo “scarico” delle munizioni, sia per permettere alle Forze di Polizia un controllo sui frequentatori dell'impianto.
Quanto sopra, comunque, non esclude la possibilità da parte di codesta Autorità di P.S. di eseguire controlli sull'esercizio del poligono e sulle persone che lo frequentano, al fine di verificare la regolarità dei titoli di trasporto delle armi e di detenzione delle munizioni.
IL DIRETTORE
L'Ufficio per L'Amministrazione Generale
(CAZZELLA)
Circolare sul tiro sportivo per i minorenni nei poligoni di T.S.N.
DI FATTO I POLIGONI PRIVATI |
La norma Italiana in materia di poligoni non è mai stata aggiornata ed è ferma ancora agli anni d'oro del tiro a segno nazionale, quello del dopoguerra. Le ultime direttive tecniche riportano la data del 2005 ma al loro interno immagini e testi sono esattamente quelli precedenti. Cosi ogni riferimento in essi contenuto è sempre espresso con un solo soggetto: il TSN. Non sono ricomprese nelle norme le società di tiro private e i loro luoghi di tiro, cioè campi e poligoni privati non soggetti e non affiliati all'UITS o alla FITaV. Ecco che in questa situazione chi lavora nel campo dei poligoni privatistici, sa di non poter contare su norme regolarmente scritte nero su bianco, per cui non avendo una strada ben delineata da seguire, dovrà di volta in volta operare con le Autorità del luogo trovandosi sempre più spesso ad affrontare nuove richieste, spesso che poco hanno a che fare con le regole e sono dettate da volontà politiche del singolo Amministratore locale. Nel caso dei poligoni privati gestiti da società (sempre private) o semplicemente da privati cittadini, solo l'esperienza fa la differenza. Se volete aprire un campo di tiro quindi, affidatevi solo a persone di comprovata esperienza, eviterete sicuramente lungaggini inutili e ripetute chiusure e riaperture da cui comunque nessuno è immune nel nostro Paese.
POLIGONI PRIVATI |
In queste pagine vogliamo spiegare come costruirsi un poligono che abbia almeno i minimi requisiti per essere chiamato "poligono", ciò non toglie che i costi per realizzare queste opere troppo spesso superano la capacità dei portafogli della maggior parte dei tiratori privati e delle associazioni da essi formate. Quello che è espresso qui però da una completa e perfetta idea di come fare; poi stà a chi vuole realizzare qualcosa, seguire per intero o solo in parte il progetto, ciò dettato anche dagli obblighi imposti dall'Autorità locale, dal terreno su cui sorgerà il poligono e dalle dimensioni di esso. Naturalmente le idee sono qui a disposizione e saranno sicuramente utili a tutti coloro che vogliono realizzare qualcosa che abbia valore, che sia sicuro e che possa rendere ciò che vale. Lo scopo è anche poter superare le restrizioni che esistono in questo campo dettate dalla sicurezza pubblica, dal rumore, dall'inquinamento, ecc..
POLIGONO: come detto, farsi un poligono privato oggi non è certo semplice, si devono ormai seguire regole e norme che spesso hanno poco a che fare con lo sport del tiro, esse coinvolgono innanzi tutto ogni attività di costruzione e installazione di manufatti, anche la più semplice copertura ombreggiante ormai è sottoposta a vincoli e permessi, movimentare la terra, scavare, spostare, tagliare sembra essere diventato un "affare si stato" dove i Comuni devono avere l'ultima parola anche se il terreno è privato. Se poi aggiungiamo che ogni Comune, Provincia o Regione ha i propri vincoli e le proprie norme interne, quanto vado a scrivere diventa quasi inutile, perchè dove questo scritto sia veramente valido nella sua interezza e difficile da dire, può esserlo per un campo posto in un dato Comune ma non nel Comune limitrofo e, sfortunatamente ormai la situazione si è radicata.
Seguendo comunque alcune semplici regole e facendo i passi giusti presso le Amministrazioni Pubbliche molte piccole società di tiro sono riuscite nell'intento, peccato che spesso la burocrazia sia sfiancante. In questo caso ci si deve armare di grande pazienza e tempo e poi i buoni amici nei posti giusti sono sempre una manna dal cielo, specialmente nel nostro Paese. Altresì dopo aver finalmente aperto il vostro campo di tiro o poligono, si dovranno sempre seguire le linee qui dettate, una volta in attività non si è esanti da controlli e chiusure forzate dovute anche a denunce di privati, enti e società che vivono intorno a voi.
COME FARE |
Un vecchio scritto di Gianfranco Fortunati riportava alcune linee guida degli inizi del XXI° secolo, lo ripropongo come paragone di partenza, aggornandolo in questo mio testo.
Individuato il luogo adatto, prima di affittarlo o acquistarlo, verificare subito il piano regolatore di zona e la destinazione d'uso del terreno, (ad esempio non si può costruire quasi nulla su terreni agricoli); interpellare un buon geometra che si occupi della cosa. Come accennato, il terreno può essere di proprietà o in affitto, certamente deve dare sufficienti garanzie di sicurezza nell'uso di armi a fuoco, possibilmente che non sia complicato delimitare l'area, perchè comunque la zona va delimitata interamente, o con una cinta in rete (altezza 1,80mt.) o con nastratura delimitante ben segnalata con appositi cartelli per evitare intrusioni esterne. Un perito esperto nel settore può essere utile a tale scopo. Ora si può iniziare a pensare seriamente alla progettazione e costruzione di un campo o poligono di tiro. E' di utile, come detto, contattare un perito (balistico I periti Italiani sono reperibili sempre in questo sito a questa pagina.) esperto nel campo, che possa consigliarvi su come dare forma al campo o al poligono, impostare le linee di tiro e apportare le giuste modifiche e protezioni. In ogni caso vi servirà comunque un perito che dovrà asseverare la propria perizia sulla sicurezza dell'impianto presso il locale tribunale quindi tanto vale contattarlo fin dai primi passi.
Anche se
si può esercitare l'attività di tiro con la sola comunicazione al Sindaco (inizio di "attività sportiva di tiro", il privato in casa sua nemmeno quella) non crediate che sia semplice come aver scritto questa semplice frase per poter usare un arma a fuoco; per farlo si devono superare ben altri ostacoli. Chi possiede uno spazio sufficientemente ampio all'aperto può realizzare il proprio poligono privato purchè possa garantire l'incolumità non solo delle persone che eserciteranno lo sport del tiro al suo interno ma anche all'esterno e intorno ad esso (addirittura fuori dai suoi confini), non solo, anche per quelle presenti all'interno di esso come pubblico o visitatore: (si intende in questo caso anche i propri figli e parenti, amici e loro figli e altre persone che potrebbero accedere alla struttura durante l'uso).
Certo, quello che accade all'interno è semplicemente sotto la responsabilità del proprietario, del responsabile o del Presidente della società di tiro ma, le conseguenze in caso di incidente sono sempre le solite, perdita di ogni licenza, armi e danni da pagare oltre a processi e parcelle per gli avvocati oltre a multe e sanzioni varie. In caso di incidente infatti, lo Stato è coinvolto, quale responsabile dell'incolumità pubblica (che è anche pribvata) e si sente parte lesa quale concessionario della licenza di porto d'armi con la quale le stesse armi sono state utilizzate in deroga. Lo Stato quindi limiterà comunque ogni attività di tiro che possa coinvolgere una licenza di tiro da lui concessa. Per assurdo, rischia meno chi licenza non ne ha. Anche il Sindaco potrebbe essere chiamato in causa in caso di incidente dato che è responsabile delle attività che si svolgono sul suo territorio e comunque è ufficiale di PS del il proprio Comune.
Nessuna legge, norma o circolare proibisce la costruzione di un poligono privato fatte salve le norme urbanistiche sulle costruzioni, quelle sulla sicurezza e l'uso di armi in luoghi abitati e quelle per lo smaltimento dei metalli pesanti come il piombo, ottone e altri manufatti risultanti dallo sparo e dall'impatto del proiettile, il rumore e l'assembramento di persone. Un attenzione va fatta subito al riguardo del terreno sul quale dovrà sorgere l'impianto sportivo, come detto non tutti i terreni possono essere adibiti a tale scopo, ad esempio abbiamo detto che un terreno agricolo non può essere adibito a attività sportiva, quindi non vi può sorgere un campo di tiro se non cambiandone la destinazione d'uso, altrettanto spesso questa cosa non può essere fatta se non spendendo cospique cifre e in tempi spesso molto lunghi. (Prima di spendere qualsiasi cifra, assicuratevi che sul terreno scelto si possa fare attività sportiva di tiro e si possano almeno installare manufatti per tale attività come ad esempio dei prefabbricati); ma anche per i terreni che sorgono vicino a corsi d'acqua potrebbero sorgere problemi dovuti a probabile inquinamento delle falde e delle acque. Presso i Comuni ci sono appositi uffici preposti a questi controlli, contattateli prima di iniziare qiualsiasi attività.
E' in questo caso utile farsi affiancare da un geometra del Comune che conosca bene la zona e le norme del luogo. Ogni dettato, ogni imposizione, regola, invito, direttiva dovrà essere fatta per scritto: evitate assolutamente di lavorare sulla parola.
Le parole valgono come il due di picche nelle carte, iniziare lavori solo perchè il tale del tale ufficio mi ha assicurato che posso farlo è spesso un rischio troppo alto da affrontare.
Oltre a questo preliminare non da poco, si deve anche avere cura di limitare l'inquinamento acustico e quello derivante dai residui di piombo e dai gas di sparo, come prescrivono le norme in tema di inquinamento. Sembra stupido eppure molti Presidenti sono stati denunciati non per aver diretto un proprio poligono non a norma ma per aver inquinato il terreno con bossoli o piombo e addirittura con le gomme d'auto ammassate come parapalle o protezioni non adeguate, ma (ancora peggio) di aver inquinato le falde acquifere con il piombo sparato, oppure di avere provocato fastidioso rumore, disturbo o allarmmato non solo cittadini che spesso hanno la propria abitazione a centinaia di metri dal luogo di sparo ma sono infastiditi dal rumore, per non parlare del tiro in campagna aperta dove si può essere denunciati per il solo fatto che si arreca danno alla natura (piante) oltre (come detto) a spaventare la fauna selvatica o limitare la quantità di latte prodotto dagli allevamenti poco distanti dal campo di tiro.Contattate in questi casi anche i Carabinieri della ex Forestale. Sorvoliamo su quanto si può raccontare su fatti accaduti a società di tiro negli ultimi anni, ma ne potremmo scrivere un intero libro, il solo fatto di sparare all'aperto specialmente in periodo di caccia chiusa (estivo) prevede il reato di "bracconaggio" è quindi necessario che la zona sia ben cintata proprio e anche a tale scopo agli animali sia impedito l'accesso. Certo si dovrebbe essere sorpresi con la preda in bocca, ma come spesso avviene qui nel nostro Paese, la denuncia arriva anche la dove la prova di colpevolezza non è presente. Quindi, prima di iniziare qualsiasi attività rumorosa di tiro, accertarsi di avere tutte le carte in regola e di essere nei limiti di legge con il rumore prodotto, l'attività svolta, il materiale depositato e utilizzato, i lavori svolti sul terreno, le eventuali costruzzioni fatte o solo posate su di esso. Anche in questo caso avere una perizia asseverata su rumori e inquinamento è d'obbligo.
RIPASSIAMO LA LEZIONE |
Fissiamo quindi i punti estremamente importanti per non incorrere poi in spiacevoli chiusure o peggio denunce penali.
Chi vuole aprire, fondare, costruire un poligono di tiro deve innanzi tutto essere sicuro che il luogo non abbia vincoli particolari che comprometterebbero l'attività di tiro, ciò va fatto con l'aiuto degli uffici del Comune e un buon geometra che conosca bene il proprio lavoro, ci si deve quindi procurare ogni documento sul terreno in oggetto presso il catasto e il Comune facendo attenzione che anche questi uffici spesso non sono così aggiornati come dovrebbero.
Ci vuole assolutamente una perizia balistica, una fonometrica. Quest'ultima va fatta montando i sensori a 1 metro dalle finestre dell'abitazione più vicina, da eventuali masserie, ovili, stalle, capannoni, ecc. Il rumore può disturbare animali al pascolo o in stalla, ridurre la produzione di latte (un campo di tiro è stato denunciato per questo motivo), le perizie vanno fatte anche se le abitazioni sono a distanze elevate. Un campo di tiro è stato denunciato dal sindaco del paese che si trovava nella vallata di fronte al campo stesso, a circa 5...6 km. in linea d'aria. Il suono di uno sparo percorre centinaia di metri, quindi non limitatevi mai a fare perizie per il solo spazio prospiciente il poligono, spesso le vallate incanalano il suono che finisce in luoghi inimmaginabili con spiacevoli conseguenze. Sull'inquinamento provvedete a fornire il nome della Ditta che procede alla bonifica annuale. Producete tutto ciò che garantisca e asseveri la sicurezza dell'impianto.
Per lo smaltimento dei metalli, come piombo e ottone, rame, zinco, ecc. rivolgetevi a una Ditta specializzata la quale provvede lei stessa a fornire una relazione o certificazione da fornire con tutta la documentazione, comunque assicuratevi di avere, prima di iniziare qualsiasi lavoro, il benestare dell'ufficio tecnico del Comune.
Non fate mai nulla sulla parola ("il geometra del Comune ha detto di fare..... il dirigente del tale ufficio mi ha assicurato.......), ma siate sempre in possesso di una relazione o benestare scritti. Senza questi principali documenti è praticamente sconsigliato iniziare l'attività preparatoria e tanto meno di tiro e non solo, è sconsigliato muovere anche una sola pietra. Un esempio chiaro è la sola preparazione di un parapalle formato da cumuli di terra o sabbia. Sia il movimento della terra presente o l'aggiunta di terra o sabbia nuova deve essere avallato dall'ufficio tecnico ed eventuali terre o sabbie aggiunte devono avere le caratteristiche richieste dallo stesso ufficio per la zona in oggetto.
Ogni richiesta e ogni certificazione o perizia va sempre e comunque depositata presso il Comune procurandosi la ricevuta di deposito degli atti. Abbiate sempre l'accortezza di farne varie copie e di tenere un registro in cui tutti i documenti siano ben visionabili. Ciò diverrà presto un pesante archivio documentale insieme alla dichiarazione di attività sportiva ma è l'unica cosa che potrà salvarvi dal non riaprire mai più in caso di malaugurata denuncia. (Questo non vi eviterà una chiusura ma serve a garantirvi una riapertura in tempi ragionevoli). Ricordate che i sindaci dei comuni cambiano ogni 4 anni e quello che uno vi concedeva non è detto che verrà concesso per sempre. Assicuratevi che le giunte comunali deliberino sempre e avvallino la vostra attività, più persone e politici coinvolgerete meglio è.
Il tutto però potrebbe non finire qui, ogni costruzione, manufatto, impianto fisso deve essere debitamente accordato con gli uffici del Comune, spesso anticipato da richieste, documenti, perizie, ecc. Ma anche gli impianti mobili come roulotte, camper, conteiner, prefabbricati anche se non di tipo fisso, devono avere la loro concessione prima di essere piazzati su un terreno (benchè privato). Quindi l'aiuto di geometri e commercialisti è quasi d'obbligo, spesso per la sola posa di un piccolo prefabbricato che contenga solo gli utensili d'uso del campo, bersagli, sostegni, attrezzi per la pulizia richiede un progetto, una scia, disegni e domande in carta bollata, nonché il rilascio di permessi. Non stancatevi mai di richiedere, domandare, pretendere concessioni.
PUBBLICO E PRIVATO |
Molte sono le differenze che contraddistinguono i poligoni pubblici dai privati (denominazione non esatta), per intenderci quelli dell'UITS (Unione Italiana Tiro a Segno) vengono definiti pubblici mentre gli altri sono definiti privati che però sono sempre strutture aperte al pubblico e quindi soggette a particolarità, specialmente in fatto di sicurezza. Un poligono è privato (come lo intendiamo) solo se è in casa nostra e solo noi lo possiamo utilizzare. In verità, legalmente, i poligoni sono strutture private aperte al pubblico, gestite da club privati con esclusione delle società di TSN che sono enti pubblici. Escludendo quelli costruiti per l'uso personale, magari sorti nel garage di casa o sotto di essa che allora sono realmente e assolutamente "privati" o ad uso privato, gli altri sono poligoni privati ad uso pubblico (semiprivati) o con accesso libero e quindi soggetti a molte più regole ed attenzioni. Essenzialmente il fatto che questi (privati aperti al pubblico) non devono essere collaudati da enti appositi, è un fatto positivo che riduce le spese, in essi valgono regole diverse, che spesso variano da una provincia ad un'altra a causa della mancanza di una norma specifica, per cui ogni ufficio tecnico, ogni perito, ogni Questura cerca di districarsi a suo modo con proprie idee, comunque le sole direttive ancora in uso sono sempre quelle del Genio Militare a cui sono soggetti i TSN e i poligoni miliotari, a cui è meglio sempre fare riferimento.
Ricordiamo che nei poligoni privati non possono essere rilasciate le certificazioni di maneggio armi, esclusiva delle società di Tiro A Segno Nazionale; non possono essere vendute armi o munizioni salvo non sia concesso a un armeria di collocare sul posto un proprio negozio.
Infine: sarebbe opportuno ce la proprietà del terreno o del campo sia disgiunta dalla società che lo gestisce, il proprietario del campo, anche se facente parte della socità che lo gestisce, dovrà sempre separare il campo fisico dal suo uso ludico, provvederà ad affittare il terreno o la struttura (se pronta) alla società che la utilizza. E' male che la società sia proprietaria del campo.
Qui sopra la rappresentazione molto schematicha dei possibili rimbalzi e delle protezioni (quinte) da adottare. Questo tipo di schema molto semplificato dovrebbe essere il primo da prendere in considerazione quando si inizia a pensare alla progettazione di un campo di tiro anche all'aperto, avere un idea delle possibili vie di fuga di proiettili e rimbalzi consente di adottare subito quelle opportune precauzioni per la sicurezza di chi è all'interno del poligono ma anche chi è nelle sue adiacenze, in prossimità o in vista del poligono stesso. Ricordiamoci che un campo di tiro non ha barriere verso lo spazio esterno e i colpi possono facilmente superare gli sbarramenti costruiti.
TIPI DI POLIGONI
Esistono vari tipi di poligoni:
1) a cielo aperto (lo sono i campi di tiro), qui sopra una rappresentazione schematica di un campo di tiro, come si può notare le costruzioni messe in essere sono molte, dai muri di cinta ai piccoli prefabbricati alle semplici paratie in legno che delimitano le varie piazzole di tiro.
2) chiusi (tunnel) che possono essere fuori terra o interrati, qui la differenza spesso è proprio data dalla possibilità di costruire fuori o meno. Naturalmente per un poligono chiuso i problemi che sembrano svanire, come quello del rumore, del parapalle e dei proiettili vaganti e vanificato dai problemi dovuti ai gas di sparo da smaltire, l'areazione e all'illuminazione, oltre agli spazi sempre ridotti a confronto degli spazi aperti di un campo.
NORME E REGOLAMENTI |
Per le società di Tiro a Segno Nazionale, sono tutt'ora in atto e valide le norme dettate dal genio Militare che nulla hanno a che fare con gli altri impianti di tiro, di qualsiasi natura essi siano. Esse possono essere visionate attraverso i manuali qui sotto riportati e da cui si possono prendere ottimi spunti anche per la costruzione di poligoni privati specialmente se interrati o racchiusi tra pareti prefabbricate, per altro essendo le uniche non è raro che, anche per i poligoni privati (o campi di tiro), Sindaci e Prefetti vadano a consultarle..... e a loro facciano affidamento.
Per le società private, ha grande valore la buona volontà delle Amministrazioni Pubbliche che prendono spunto dalle licenze già rilasciate da altre Amministrazioni o avvalendosi delle norme che regolano i poligoni di TSN e quelle sull'inquinamento, ecc. insomma quelle che fanno loro gli esempi di altri. E' buona regola contattare evantuali campi di tiro e società vicine e collaborare.
PRONTI VIA |
Cercherò quindi di seguito di far conoscere quali sono le principali caratteristiche costruttive per la realizzazione di un buon poligono funzionale, sia realizzato all'aperto che al chiuso. Naturalmente mi riferisco a strutture prettamente ad uso personale, privato o privato aperto al pubblico, il singolo proprietario applicherà tali regole nella sua proprietà, la società di tiratori provvederà a costruire il poligono in un terreno acquistato e di sua proprietà o in affitto. Qui non prenderò in considerazione il problema dell'uso delle armi, trasporto, porto, ecc. dato che viene pienamente spiegato in altre pagine di questo sito.
Per le Società sportive di tiro la semplice preparazione di un poligono in una cava dismessa sarebbe l'ideale, naturalmente come accennato c'è bisogno di provvedere ad alcune perizie che garantiscano la sucurezza del luogo per l'uso che se ne fa, che il rumore sia contenuto nei limiti della legge e che eventuali inquinanti come il piombo siano trattati secondo le indicazioni fornite dalle norme in materia. Per i poligoni di TSN invece basta una perizia da parte di un apposita commissione dell'UITS e quindi un collaudo del Genio Militare (Direzione Artiglieria).
Le società private di tiro devono comunque avere l'accortezza, visti i recenti fatti, di regolarizzare tutte le questioni burocratiche con il Comune di appartenenza, quello in cui si trova il terreno che può non essere il comune dove la società è stata fondata e ha la propria sede oltre che ad essere in stretto contatto e collaborazione con Forestale (oggi C.Carabinieri), uffici tecnici del Comune e Prefettura o Commissariato di zona. Per quanto riguarda l'eventuale movimento terra, posa in opera di fabbricati anche solo momentanei, scarichi, taglio verde pubblico o privato e permessi vari come detto pocanzi, nulla si deve fare solo perché un ufficiale (anche pubblico) lo ha consentito a voce: tutto va sempre approvato per scritto, in molti casi non è solo il Sindaco ad avere potere sul campo dove avrà ubicazione il poligono ma anche il corpo forestale potrebbe avere potere in merito sul verde e sulla terra. Ultimamente molte società si sono viste chiudere le aree di tiro per la mancanza di documenti, promessi e poi mai prodotti dall'amministrazione pubblica, quindi meglio sempre avere tutto ben scritto nero su bianco prima di iniziare qualsiasi attività (come noterete su questo stò insistendo moltissimo proprio perchè la maggior parte delle chiusure dei campi di tiro privati è dovuta alla mancanza di documenti o certificazioni). Importantissima (su questo non ci sono dubbi) la perizia balistica che conferma la sicurezza dell'impianto, solleva il Sindaco da responsabilità (e anche il presidente e proprietario del poligono) e lo rende più propenso a avallare l'inizio dell'attività. La perizia deve essere asseverata presso il Tribunale. (oltre alla perizia fonometrica e alle certificazioni per lo smaltimanto dei rifiuti inquinanti).
Ma perchè allora un poligono privato sembra dover essere un complicato aggravio di precauzioni a cui attenersi ? Innanzi tutto qui si parla dell'uso di armi, armi che spesso hanno grande potere energetico e grande gittata, se pensiamo a molte carabine di ultima generazione e di grossissimo calibro o a revolver come il .500 SWM possiamo capire come molti amministratori che non comprendono la materia, siano propensi a non volersi occupare di tali cose e rifiutarle a priori piuttosto che rischiare di finire sui giornali; quindi la sicurezza dell'impianto è al primo punto, poi viene il rumore, perché il rumore prodotto dagli spari non solo raggiunge picchi elevati e grandi distanze ma perché può allarmare persone di passaggio. Sembra assurdo, ma è così, chi sente sparare vicino a casa ha sempre il terrore di essere colpito da qualche proiettile vagante, terrore ormai inoculato nelle menti della gente dai giornali e dalle tv. Quindi un campo di tiro deve essere ben segnalato anche a distanze superiori alla semplice delimitazione data dalla sua recinzione, inoltre il continuo sparare sembra essere fastidioso per chi abita nelle vicinanze, tanto più che di solito i campi di tiro funzionano prevalentemente di sabato e domenica quando la gente cerca invece la tranquillità dopo una settimana di lavoro. Tutto ciò dovrà evitare in assoluto, denunce da parte di vicini o passanti infastiditi o allarmati da spari o altro. Essendo il poligono sotto la responsabilità di una persona fisica ben definita (il Presidente) e non di una società, oltre che del Sindaco, questi rischiano maggiormente sulla loro pelle eventuali interventi delle autorità spinte da terzi ad un controllo. Per un politico poi, finire sulle prime pagine di un giornale per una questione di armi è il peggiore incubo. La presenza di un poligono di tiro va segnalata con tabellazioni tutto attorno alla zona di tiro e anche oltre sulle strade e sui sentieri.
Oggi il rischio maggiore per il Presidente della società o il proprietario del campo è quello di perdere, anche se momentaneamente, ogni licenza in materia d'armi e il sequestro delle proprie armi private a seguito di un eventuale denuncia anche se amministrativa e comunque di dover sborsare molti denari per rendere ragione del proprio operato. Il Presidente della società di tiro è responsabile in gran parte di ciò che succede sul campo, quindi fate sempre molta attenzione a ciò che state facendo. Anche i lavori per la predisposizione del campo e la messa in opera sono sotto la sua responsabilità. Una denuncia per abuso edilizio o inquinamento viene spesso a costare quanto l'acquisto di decine di fucili da tiro. E' importante che i responsabili del campo si premuniscano di tutti i permessi, di tutte le certificazioni e le perizie che garantiscano tutte le sicurezze e il beneficio dei lavori svolti sempre ... a regola d'arte, rispettando il luogo, la natura, il paesaggio.
Esorto qui i Presidenti di società di tiro a soppesare bene coloro che saranno i collaboratori, i direttori di tiro del loro futuro campo.
Per chi vuole correre subito alla costruzione può visitare i seguenti siti:
http://www.poligonimikra.com Mikra srl - Via Camillo Riccio 64 - 10135 Torino - Tel: 011.3473451 - Fax: 011.3409854. |
http://www.etem.it E.T.E.M. srl - via XXV Aprile, 7 - 27010 Valle Salimbene (Pavia) - 382.485638 - info@etem.it |
http://www.flooring.remprubber.com REMP SpA - Via dell'industria 11 - 48010 Fognano di Brisighella (RA) Italy - Tel +39 0546-81721 - Fax+39 0546-85571 - E-mail remp@remprubber.com - Impianti girasagome per TSN - Prodotti per le società di tiro. |
Edoardo Mori ha di recente pubblicato un proprio manuale sui poligoni scaricabile dalla rete - Edoardo Mori e L.Golino - Manuale dei poligoni di tiro - http://www.earmi.it/download/libri/pol1.zip
La MIKRA e la E.T.E.M. sono societa’ specializzate da anni nella progettazione e costruzione di poligoni in galleria. "In tutti questi anni, il continuo dialogo con clienti quali Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, militari, privati, ha portato a soluzioni innovative confluite nel brevetto di un sistema di fermaproiettili rivoluzionario : il Fermapalle Mod. MK192."
Poligoni di tiro della MIKRA in conteiner trasportabili
Un Poligono di Tiro MIKRA e’ il risultato di approfondite ricerche nel settore e del continuo dialogo con il personale operativo più a rischio, (dichiara la Mikra), per cercare di capire quali siano le reali esigenze. A tale proposito, all'interno di dette strutture, vi sono molteplici sistemi di controllo e rilevamento per avere la situazione sempre sotto controllo e quindi intervenire immediatamente, per eliminare eventuali anomalie che potrebbero mettere in pericolo gli operatori addetti. Tutti i componenti installati nell'area di esercitazioni di tiro sono tali da assorbire i colpi accidentalmente sparati, senza creare rimbalzi anomali verso i tiratori e comunque a trattenere o deviare la pallottola verso la zona fermapalle sita all'estremità opposta della galleria di tiro e dei tiratori. Gli acciai balistici applicati alle pareti e soffitto hanno resistenza non inferiore ai 360HB, affinchè non siano penetrati da pallottole che con lo sfondamento creerebbero danni agli equipaggiamenti ed impianti. I poligoni progettati e realizzati secondo la Direttiva Tecnica- P1 hanno un elevato coefficiente di sicurezza. "
La Mikra costruisce poligoni anche in prefabbricato
MODULRANGE
Un poligono prefabbricato in acciaio ad anelli modulari per tiro fino a 100 metri, con pari se non maggiori sicurezze balistiche e di insonorizzazione dei poligoni tradizionali e idoneo a soddisfare ogni esigenza di addestramento al tiro delle Forze Armate. Permette un addestramento intensivo con armi da fuoco portatili, in condizioni di assoluta sicurezza sia sotto il profilo BALISTICO che AMBIENTALE. Il controllo e l’abbattimento dei gas nocivi avviene mediante l’impianto di controllo del tasso di concentrazione di monossido di carbonio nell’area di tiro, l’impianto di ventilazione realizzato secondo le Direttive Tecniche ISPEGENIO con una velocita’ dell’aria da 0,3 a 0,6 m/sec e mediante l’impianto di depurazione aria corredato di sensori di segnalazione intasamento filtri collegati alla consolle, che garantisce la fuoriuscita di aria non inquinata secondo le norme vigenti. Il rumore all’esterno del poligono contenuto nei limiti di legge, e’ garantito dall’insonorizzazione degli anelli modulari, mentre il contenimento dell’inquinamento acustico nell’area istruttori, tiratori e box direttore, e’ assicurato dall’utilizzo di idoneo materiali ad alto potere di abbattimento ed assorbiment. La più recente espressione della maturitàtecnica di queste ditte nel settore degli equipaggiamenti e delle apparecchiature specialistiche per l’addestramento al tiro, è costituita da un sistema a sagoma mobile con controllo rapido dell’esito di tiro, venduto anch'esso in kit con istruzioni di montaggio o con fornitura e posa.
foto tratte dal sito della Mikra
PARAPALLE |
In passato, il fermapalle veniva costruito in acciaio balistico di spessore non inferiore ai 10mm. e durezza superiore ai 400HB che con adeguate inclinazioni all'angolo di tiro, era atto a deviare e convogliare le palle in appositi contenitori posti alla base. Tale sistema pero’, comportava il rischio ed il problema della sublimazione del piombo all'impatto sulle lamiere, provocando l'inquinamento dell'ambiente interno dei tunnel ed esterno per i luoghi aperti. Ciò risultava altamente nocivo per il personale preposto a lavorare per lunghi periodi in detti locali, con casi verificati di saturnismo, o piombimia (avvelenamento del sangue). Per porre fine a tutti questi inconvenienti, si e’ pensato allora di condurre uno studio approfondito per riuscire a recuperare le pallottole senza alcuna deformazione, integre così come escono dalle canne, in modo tale da garantire sia la salute del personale preposto al poligono di tiro, sia l’ambiente interno e circostante.
Nasce cosi’ FERMAPARAPROIETTILI ad abbattimento, brevetto depositato. Speciali tende separano la parte parapalle dalla zona di tiro e dei bersagli, i proiettini non impattano più contro rigide strutture ma affondano in speciali polveri granulari che ne arrestano la corsa senza rilascio di sostanze cancerogene nell'aria.
Le immagini sono state prelevate dalla rete e sono dei legittimi proprietari. Esse sono solo di riferimento.
FERMAPARAPROIETTILI PER GALLERIE O POLIGONI DI TIRO |
Il FERMAPALLE MK192 e’ un’unita’ modulare paraproiettili ad abbattimento per gallerie o poligoni di tiro, costituita da una struttura parallelepipeda di larghezza sufficiente a coprire la zona terminale della galleria di tiro e alla cui sommità è previsto un gruppo motorizzato di supporto e di movimentazione degli elementi di abbattimento (strisce). Le strisce verticali sono poste di piatto rispetto a chi spara e appese alle vie di corsa correnti su un piano orizzontale; seguono un percorso alterno su una pluralita’ di file parallele, in un senso o nell’altro a seconda del senso di rotazione dato dal gruppo motorizzato di movimentazione.
Costituite da una mescola di gomma, para e PVC coperte da segreto industriale, hanno una durezza superiore o almeno uguale agli 80 Shore. Dette strisce verticali sono di sezione trasversale leggermente curva, ad arco di corona circolare e sono poste a ridosso una sull’altra in modo da costituire una pluralita’ di elementi accostati. Di fronte al tiratore si presentano cosi’ una pluralita’ di spigoli, determinati dall’angolo con cui e’ tagliato l’arco di corona circolare che li costituisce, atta a ricevere, smorzare e deviare le pallottole che la colpiscono. Dopo aver attraversato un determinato numero di file ( variabile a seconda dei casi specifici e dei poligoni di tiro ) i proiettili, privati della loro energia cinetica possono essere recuperati immediatamente, integri o quasi, così come escono dalle armi da cui vengono sparati, SENZA INQUINARE L’AMBIENTE ED EVITANDO COSI’ LA FORMAZIONE DI POLVERE DI PIOMBO. I proiettili vengono recuperati integri per abbattimento in un vano posto a terra sotto le strisce verticali a rotazione continua affinché l’usura dei materiali sia totale e uniforme. Una manutenzione periodica permette di valutare lo stato di usura delle strisce di abbattimento ed eventualmente sostituire le più danneggiate. Il fermapalle MK 192 puo’ essere allocato in spazi estremamente ridotti ed essere ampliato a secondo del tipo di munizionamento riuscendo ad arrestare proiettili sino a 4200 Joule.
Fermapalle Tradizionale Metallico
Puo’essere “a scivolo“ e “a persiana”.
Questi tipi di parapalle, sono sostanzialmente costituiti da piani inclinati, realizzati con pannelli intercambiabili di acciaio balistico, sorretti da un’apposita struttura. Tutte le pallottole incidenti su detti piani, qualunque sia il loro angolo di impatto, dopo essersi deformate e/o frantumate, sono convogliate verso la parte posteriore del parapalle. Rispetto altri parapalle, questo tipo risulta molto piu’ costoso e richiede un’area parapalle notevolmente piu’ ampia in quanto, oltre ad essere piu’ ingombrante occorre prevedere anche uno spazio per l’ispezione della sua parte posteriore. Per contro, e’ senz’altro piu’ duraturo e richiede interventi meno frequenti per la manutenzione. Pertanto, la sua installazione e’ da prevedere nei poligoni di maggiore potenzialita’, dove viene svolta una maggiore e piu’ intensa attivita’ addestrativa (circa 600 colpi/giorno per ogni linea).
Munizionamento ed armi impiegabili: con energie sino a 80 Kgm , nei poligoni da 25m ; con energie da 80 a 130 Kgm, nei poligoni di lunghezza uguale o maggiore di 50m.
Fermapalle con setti abbattitori di energia
Il fermapalle con setti abbattitori e’ costituito da una parete di idoneo materiale che, anteposta ad un para palle tradizionale, consente di abbattere le energiedei proiettili. In questo modo, e’ possibile valutare l’opportunita’ di eliminare il sistema filtraggio. Tuttavia, poiche’ la necessita’ del sistemadi filtraggio non dipende solamente dall’ inquinamento prodotto dall’impatto dei proiettili sul parapalle, ma anche dai colpi che impattano sugli elementi rigidi presenti nella galleria, dalla accensione della carica di lancio,dalla frequenza dei tiri, dalle caratteristiche dell’impianto di ventilazione etc., la sua necessita’ andra’ verificata caso per caso. In pratica, il setto abbattitore deve consentire un abbattimento d’energia tale da eliminare la deformazione delle pallottole e conseguentemente la formazione di polveri da piombo. |
Fermapalle ad assorbimento : PARABULLET AD ASSORBIMENTO X-Y
Questo tipo di parapalle consente di assorbire totalmente l’energia delle pallottole. Si basa sul principio che se le pallottole dopo l’impatto con il parapallle non sono deformate, non si possono formare polveri di piombo e, pertanto, e’ anche assicurata la sicurezza ambientale. Un apposito contenitore in acciaio balistico, racchiude un volume di materiale di assorbimento adatto a frenare ed arrestare proiettili sino a 4200 Joule. Il piombo delle palle, viene recuperato sostituendo il solo contenitore di assortimento a saturazione avvenuta. Le palle si arrestano nel materiale di assorbimento attraversando il foro di un tromboncino applicato sulla parete anteriore in acciaio blindato e con interposta una camera d’aria e una parete antirimbalzo. Il contenitore di assorbimento è movimentato su due assi selezionando la modalita’ (Manuale, Semiautomatico, Automatico) in modo tale che la massa venga riempita uniformemente, senza concentrare i tiri in un unico posto. Dal sito della MIKRA |
PORTABERSAGLI SPECIALI PER TUNNEL |
La sagoma mobile a soffitto del sistema SM 50 consiste in un’apparecchiatura, che si sposta per tutta la lunghezza della galleria di tiro su di una monorotaia rigida ancorata alle schermature di sicurezza od al soffitto della galleria di tiro. Il movimento è velocissimo e consente un addestramento al tiro con notevole risparmio dei tempi morti: dalla piazzola di tiro in posizione frontale, il bersaglio raggiunge la distanza prescelta, si arresta per il tempo programmato o voluto e ritorna per il controllo dei colpi e per la sostituzione del bersaglio. La sagoma mobile può essere comandata in manuale dal quadro comando tiratori oppure in automatico, semiautomatico e manuale tramite la consolle comando dell’istruttore o direttore di tiro. E garantita per resistere ad eventuali colpi vaganti di armi portatili sino al calibro 9 Parabellum ed al 44 Magnum, con l’esclusione dei tiri con palle perforanti. Gli altri elementi del sistema, che ne costituiscono poi la configurazione minima per una sola galleria di tiro, tutti blindati, sono la monorotaia rigida (la monorotaia base è lunga 10 m, ed è estensibile fino a 50 m con multipli di 5 metri), le apparecchiature elettromagnetiche di traino ed il carrello di traslazione corredato di supporto-bersaglio e fine-corsa.
Ogni sistema è progettato in varie tipologie, per tutte le armi, con varie combinazioni (sagome mobili, rotanti, ribaltabili, pivotanti, combat), da una sola linea di tiro fino a numeri molto elevati, senza nessun limite di sorta, per rispondere ad ogni possibile esigenza dei clienti.
Per ulteriori informazioni: Mikra srl - Via Camillo Riccio 64 - 10135 Torino
E.T.E.M. - via XXV Aprile, 7 - 27010 Valle Salimbene (Pavia)
Torniamo al nostro poligono privato:
POLIGONO PRIVATO CHIUSO |
Per avere un idea di come "arredare" il nostro poligono chiuso possiamo tenere conto anche delle " DIRETTIVE TECNICHE PER POLIGONI DI TIRO IN GALLERIA E A CIELO APERTO" D.T- P1 e P2 dello Stato Maggiore dell'Esercito Ispettorato dell'Arma del Genio (Uff. Infrastrutture) edita nel 1988 e nel 1993 unica reperibile a tutt'oggi i cui stralci più salienti appariranno in queste pagine, questa direttiva ci da un idea essenziale della forma delle linee di tiro e di come proteggere noi stessi e gli altri da proiettili vaganti, se pur nate per il tiro a segno, è un ottimo spunto che però nella pratica nulla ha a che fare con i campi di tiro all'aperto (es: in cava) e il tiro che vi si compie (es: tiro dinamico) dato che come abbiamo detto queste norme si rifanno ad altre precedenti alla nascita del tiro dinamico (allora era chiamato tiro pratico).
Partiamo dal un disegno base del primo poligono, interrato o delimitato da muri: quello che possiamo costruire sotto casa o scavando una trincea nella campagna adiacente, utilizzando un fabbricato o costruendo direttamente il perimetro in cemento. E' un disegno di base che fu estratto dalle direttive del genio da cui estrapoleremo in seguito tutti i dati e i dettagli utili per comprendere come deve essere concepita per un ottimo utilizzo la "linea di tiro" e il poligono in sé. Molti disegni rappresentano una linea stretta adatta ad un unico tiratore, in base agli spazi disponibili essa può essere chiaramente ampliata in larghezza e lunghezza a piacimento e secondo gli spazi disponibili.
Osservando il disegno possiamo vedere che la linea di tiro può essere suddivisa in tre parti principali: la zona riservata al tiratore, la linea di tiro o corridoio di tiro e la zona bersagli con il parapalle. Il Genio Militare suddivide il poligono in 5 settori che sono:
1) area di parcheggio esterna alla costruzione,
2) edificio servizi dove trovano posto armerie, uffici, servizi igienici, sale di ritrovo,
3) sezione di tiro, con area tiratori, box di tiro e di controllo,
4) galleria di tiro che comprende le linee e i bersagli
5) area parapalle con il parapalle stesso ma si tratta di poligoni pubblici che devono fornire un vero e proprio servizio mentre il nostro sarà strettamente privato ad uso e consumo del solo proprietario.
Partiamo subito dall'entrata, cioè l'accesso al poligono di tiro. Questo non deve dare direttamente alla linea di tiro ma deve essere protetto in modo che chiunque entrando in qualsiasi momento non possa essere colpito da proiettili diretti o di rimbalzo esplosi da un tiratore già presente in linea. Sarà quindi opportuno frapporre una paratia parapalle tra la porta d'ingresso e la zona di tiro anche, di cristallo antiproiettile. Più sicura sarà una porta ad apertura elettrica azionabile dalla postazione di tiro, il tiratore in linea sarà costretto ad interrompere il tiro per aprire la porta cessando così ogni possibile pericolo. (l'eventuale visitatore dovrà attendere l'apertura della porta per avere accesso all'interno).
1) area di parcheggio esterna alla costruzione,
2) edificio servizi dove trovano posto armerie, uffici, servizi igienici, sale di ritrovo,
3) sezione di tiro, con area tiratori, box di tiro e di controllo,
4) galleria di tiro che comprende le linee e i bersagli
5) area parapalle con il parapalle stesso ma si tratta di poligoni pubblici mentre il nostro sarà strettamente privato ad uso e consumo del solo proprietario.
Il G.M. (Genio Militare) divide i poligoni in 3 Categorie che sono:
1a Cat. per armi con Energia Cinetica non superiore a 80 Kgm.
2a Cat. per armi con E. C. non superiore a 130 Kgm.
3a Cat. per armi con E. C. superiore a 130 Kgm
Puntualizziamo ancora una volta che le Direttive del G.M. riguardano poligoni ad uso pubblico del TSN o militare , quindi teniamo solo in considerazione quelle norme che riguardano la sicurezza delle zone di tiro e dei parapalle, il resto poco può influenzare la costruzione di un poligono privato non soggetto a collaudo. Cerchiamo sempre di avere una adeguata sicurezza interna, questo non solo per la nostra salute ma anche per chi sarà con noi durante le sessioni di tiro, magari figli o nipoti, il fatto che il poligono sia nostro e privato non ci salva in caso di incidente ma salvaguardare la sicurezza e la salute è una sicura priorità da tenere in considerazione; non meno va tenuto conto dell'areazione dell'interno e dell'illuminazione, compresa la cura con cui saranno posate le tubazioni interne.
Ritornando al nostro poligono, le pareti possono essere costruite in blocchetti autoportanti di cemento o cemento armato molto compatto se fuori terra, il soffitto sarà in cemento vibrato, possibilmente portante se il poligono è interrato, per ricoprirlo poi di terra e vegetazione, il pavimento dalle spalle del tiratore fino a 5 mt. e oltre la linea di tiro dovrà essere rivestito di materiale balistico assorbente che eviterà rimbalzi accidentali nella zona tiratori, così anche le pareti e il soffitto. La classica gomma balistica applicata con colle e al di sotto tavole di legno da 25 mm. di spessore sono sufficienti ad arrestare qualsiasi proietto d'arma corta e molti di fucile e comunque tutti i rimbalzi almeno con un angolo di incidenza di 150°/160°. E' possibile però anche predisporre il solo calpestio nella zona tiratori in legno, ad esempio vecchio pasquette o tavole ben assemblate, ricoprendo il tutto con moquette leggera o gomma calpestabile, tutta la zona del pavimento oltre il bancone può essere ricoperta da uno strato di sabbia fine, come una spiaggia dove ogni proiettile può affondare e arrestarsi senza rimbalzo. Per tunnel l'uso della sabbia è sconsigliato a causa della polvere sollevata.
Qui a fianco si nota un tipo di accesso ad una linea di tiro sotteranea con paratie di protezione, queste possono essere in cemento rivestito o legno con anima in acciaio balistico.
La porta rossa da accesso alle linee da qui aggirando il separè si giunge al tavolo punto di origine del tiro, subito sopra abbiamo le prime quinte di protezione in legno.
Pavimento in gomma per poligoni di tiro. "Quadrotte" (piastrelle) calandrate e stampate composte da una mescola omogenea di gomma naturale e sintetica, cariche minerali, vulcanizzanti, stabilizzanti, pigmenti coloranti, retro liscio smerigliato o a peduncoli, per la protezione e sicurezza dei locali adibiti a poligono di tiro.
Questo pavimento ha superato il test di determinazione del comportamento di rimbalzo di colpi da arma da fuoco presso l’ ente "Banco Nazionale di Prova per le Armi da Fuoco Portatili e per le munizioni commerciali" di Gardone Val Trompia (BS) – Italia.
Dati tecnici.
Dal sito: http://www.remprubber.com
Certo l'uso di questo materiale è costoso ma spesso è meglio usarlo al posto di altro, la sabbia tende a fare polvere, che in una galleria non è sempre gradita, il legno si frantuma con produzione di schegge e deve essere sostituito, il cemento vibrato e il metallo disintegrano il piombo che emana polveri e vapori poco salubri.
Anche il tavolino o banco di tiro sarà in legno, l'altezza da terra varierà dai 70 cm. ai 105 cm., la larghezza tra 30 cm. e 50 cm. occupando parte della linea lascerà comunque uno spazio laterale libero per poter eseguire il tiro da sdraiati o l'estrazione rapida. (Il tiro da sdraiati può essere fatto anche sdraiandosi sul tavolino ma questo dovrà allora essere di larghezza più confortevole).
Interessante per chi ricarica e sperimenta è l'adozione di un particolare pilastro in cemento che verrà ricoperto in legno o gomma balistica su cui sarà affogata una morsa particolare, utile per la prova di precisione di armi o canne, questa senza occupare poi troppo spazio, potrebbe essere parte del citato tavolino.
Le luci in questa zona sono molto importanti ed importante il modo in cui saranno poste in essere. Le sorgenti si troveranno tutte dietro il tiratore, ma se dirette su di lui sarà difficile per lui inquadrare bene il mirino che brillerà a causa della troppa luce. Le luci saranno quindi dirette verso il soffitto (dipinto in bianco), la luce diffusa così creata dovrà apparire anche di intensità minore a quella che illumina i bersagli, questi dovranno apparire più in luce di tutto il resto, risaltando dal fondale. Provvedete a mettere al riparo le luci e le tubazioni elettriche da possibili perforazioni. Durante la costruzione del poligono ricavate nicchie e corridoi in cui inserire tubature e i fari.
Altro impianto importante, specialmente per la vostra salute, è quello dell'aspirazione dei fumi di sparo, aspirati direttamente sopra l'arma saranno espulsi all'esterno attraverso una semplice ventola sufficientemente capace (Ricordiamo che i fumi cosi creati, secondo le attuali norme, dovranno essere ripuliti da scorie e vapori di piombo e polveri varie prima di essere immessi nell'ambiente), se il parapalle è metallico si dovranno aspirare anche le polveri che si svilupperanno per impatto dei proiettili su di esso. L'aria dovrebbe circolare dalle spalle del tiratore verso i bersagli, sarà allora possibile aspirare l'aria sopra i bersagli lasciando che essa entri pulita attraverso una grata posta dietro il tiratore. Per un calcolo della potenza dei ventilatori ci si può rivolgere a un tecnico del settore.
Le norme basilari di sicurezza richiedono la protezione dei tiratori, del pubblico e di terze persone ai margini del poligono sia da proiettili vaganti, da schegge ma anche dal rumore e dall'inquinamento da metalli. E' buona norma pensarci per tempo per evitare di rispondere di grave negligenza.
La direttiva del G.M. prevede per quelle zone di tiro in cui si esercitano più tiratori contemporaneamente, di inserire dei "séparé" tra gli stessi composti da: partendo dal tiratore e andando verso il tiratore successivo, foglio di alluminio traforato da 1 mm., masonite o similare 10 mm., truciolato da 20 mm., lamiera in acciaio da 5 mm., truciolato da 20 mm., masonite o similare 10 mm., foglio di alluminio traforato da 1 mm. Il pannello sarà sospeso al soffitto restando così flottante con la possibilità di essere spostato lateralmente. Quanto stiamo presentando può non interessare il singolo tiratore che si vuole costruire la propria linea privata, ma questo non preclude che a leggere queste pagine non possano esserci gruppi di tiratori intenzionati a proteggersi reciprocamente con separè.
(Secondo le norme sui poligoni di TSN): La zona che si trova tra il tiratore e i bersagli, (linea o corridoio di tiro), potrà essere rivestita in tavole da 25-40 mm. oppure lasciata grezza (in cemento a vista se questo è liscio e compatto), in quanto ogni eventuale rimbalzo avrà sempre come direzione quella dei bersagli. Di norma (G.M.) le gallerie saranno larghe come misura minima: 6 mt. se lunghi fino a 10 mt. dalla linea di tiro, 10 mt. se lunghi fino a 18 mt. dalla linea di tiro, 12 mt. se lunghi fino a 21 mt. dalla linea di tiro; oltre queste misure la linea dovrebbe aprirsi ad una larghezza maggiore, cioè partendo dal punto del tiratore la linea va ad essere sempre più larga verso i bersagli come in un cono. In alto sul soffitto saranno poste alcune "quinte", traverse in legno e metallo che serviranno per lo più a proteggere le luci poste sul soffitto, l'inclinazione dovrà essere sufficiente a indirizzare un proiettile che le colpisce, sempre verso il basso e verso i bersagli, calcolando l'origine del tiro non solo dal punto del tavolo ma anche da terra si deve prevedere un inclinazione di 30° per tavole in abete da 40 mm. o diaframmi in acciaio da 6 mm. Per evitare che parti di proietto possano colpire le lampade d'illuminazione dopo un rimbalzo accidentale sul terreno, può essere utilizzata della sabbia fine che verrà posta per uno spessore di almeno 50 mm. e ricoprirà il pavimento dai 5 mt. dopo il tiratore fino ai bersagli. (La sabbia però ha la caratteristica di fare polvere se colpita e diminuire la visibilità interna del poligono, la gomma balistica è sicuramente la soluzione migliore anche se più cara) e comunque per inclinazioni molto basse, il rimbalzo è sempre prevedibile, quindi le lampade poste a soffitto devono essere protette da proiettili provenienti dal basso. In un poligono privato la rottura di una lampada o di un tubo elettrico, se l'impianto è ben protetto, comporta l'intervento del salvavita, ma è sempre meglio prevedere e riparare prima una lampada che spendere denaro e tempo dopo. L'intensità luminosa quì, lungo la linea (corridoio) non è importante, anzi molti preferiscono il buio per esaltare la luce sui bersagli, consiglio di fornire l'impianto di interruttori che possano comandare ogni singola lampada per regolare la luce al meglio secondo le proprie esigenze dovute anche alla capacità visiva personale.
Applicare dei regolatori di intensità luminosa sarebbe un'ulteriore miglioramento tecnico.
In questo disegno è riportato lo schema semplificato di una linea di tiro che può essere interrata.
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Le distanze di tiro, cioè le distanze tra tiratore e bersaglio sono: per armi corte e per il tiro rapido, da 7 mt. a 15 mt., per il tiro a segno classico, 25 mt., per il tiro di precisione, 50 mt. Per armi lunghe e per tiro a segno 50 mt. (cal. 22), 100 mt., 300 mt. per grosso calibro. (Per le armi ad aria compressa la distanza è sempre 10 mt. sia che siano lunghe o corte - regole UITS). La distanza si misura dal bordo esterno del tavolino, al centro del bersaglio la cui misura da terra è tra 155 e 160 cm.
PARAPALLE |
Passiamo ora la zona parapalle, questa richiede un occhio di riguardo in più.
Esistono diversi tipi di parapalle e li abbiamo visti all'inizio di questo articolo, ora ne esaminiamo altri sottolineando che tutti troveranno posto in una zona delimitata al fondo della linea di tiro, dietro i bersagli. Questa zona di forma quadrangolare leggermente più larga della linea stessa, protetta verso il fondo da due muri in cemento armato distanti tra loro almeno 400 mm. il primo di 100 mm. di spessore sulla cui facciata anteriore (quella verso il tiratore) verranno poste tavole in legno da 250-400 mm. fino a ricoprirlo completamente e il secondo di 150/200 mm. Tra i due muri, nello spazio vuoto, potrà essere colata sabbia fine a riempimento.
TIPI DI PARAPALLE PER IL NOSTRO POLIGONO |
Il primo parapalle che presento è costituito da tronchi in legno di diametro medio tra i 10 cm. e i 30 cm. lunghi non meno di 30 cm. impilati perpendicolarmente alla linea di tiro, in modo da dare la faccia più tonda e liscia verso il tiratore e coprire l'intero muro di protezione. Con il tempo colpiti dai proiettili parte di essi si sbriciolerà ma non sarà difficile sostituirli, verranno sostituiti solo quei tronchi che non garantiranno più la protezione sufficiente ne la sicurezza della linea semplicemente sfilando i vecchi e reintroducendone dei nuovi. Questo parapalle era consigliato dal Genio Militare sez. Poligoni e dall'UITS. Questo sistema è tra i meno costosi e più semplici da montare, sporca poco (copiosa segatura al delimitare del parapalle) e occupa pochissimo spazio pur garantendo perfetta ritenuta contro i proiettili.
Il secondo più semplice, richiede più spazio. Si tratta di disporre un cumulo di sabbia fine contro il muro di protezione dietro i bersagli. Era il vecchio sistema parapalle utilizzato fino a pochi anni fa nei poligoni di TSN e ancora presente in tantissimi di essi. Questo sistema è poco costoso, facile da predisporre ma occupa molto spazio e la sabbia produce polvere se non preventivamente inumidita. Si può frapporre un tendone tra i bersagli e il parapalle per evitare che la polvere sollevata infastidisca il tiratore. La sabbia richiede di essere spesso setacciata e risistemata, permette facilmente però il recupero il piombo sparato (setacciando la sabbia con un retino si recuperano i proiettili sparati che possono essere rifusi e rigenerati superando cosi anche le problematiche dello smaltimento del piombo). L'inclinazione della sabbia e l'aumento di presenza di proiettili già sparati non esenta da rimbalzi, è quindi utile montare una robusta copertura che fermi queste eventualità.
Il terzo tipo, quello metallico a piastre inclinate. Il G.M. individua vari sistemi detti "a scivolo", "a persiana", "a chiocciola", o con "setti abbattitori di energia". Anche se più costoso come allestimento questi parapalle richiedono meno impegno di gestione e il piombo che viene ad accumularsi alla base di esso è immediatamente riutilizzabile, previa rifusione, senza bisogno di essere ripulito da scorie di sabbia o legno oppure smaltito (così andrebbe fatto) attraverso ditte specializzate per lo smaltimento di prodotti inquinanti. Questo parapalle produce polvere di piombo, quindi l'aria in zona deve essere assolutamente aspirata e purificata se ci troviamo in una linea al chiuso. carp-shooting.com
In seguito vedremo come realizzare questo tipo di protezione. Con il tempo la parte delle lamiere più colpita (al centro della linea di mira) subisce comunque un deterioramento, è sempre opportuno verificare la situazione del parapalle.
Nell'immagine qui sopra un parapalle a scivolo o persianina per armi ad aria compressa. Distribuito dalla Ballistic Steel (Germania)
In Francia alcuni parapalle sono realizzati con cumuli di vecchi copertoni. Questi spesso perchè di mescola dura o perchè vecchi e con le tele metalliche scoperte, permettono ai proiettili di rimbalzare verso il tiratore che si vede letteralmente arrivare addosso il proietto appena sparato che non è pericoloso ma se preso in testa garantisco che non è affatto piacevole, per altro proiettili duri e veloci attraversano molti copertoni finendo per colpire il muro di contenimento. Solo i copertoni quindi non bastano per assicurare un perfetto arresto dei proiettili più veloci e potenti. In alcuni casi i cumuli di copertoni ben impilati sono stati riempiti di sabbia o legno. L'uso dei copertoni comporta oggi alcuni problemi non solo di smaltimento ma anche con le autorità a causa del possibile inquinamento che possono apportare al terreno. Prima di procedere all'uso di copertoni nel vostro poligono, contattate le autorità del luogo. Esistono speciali vernici con cui ricoprire i copertoni lasciati all'aperto, questi possono anche essere insaccati in appositi sacchi contenitivi.
Anche usare vecchie traversine da ferrovia; quelle puzzolenti traversine in legno che oltre ad emanare un odore sgradevole per un tunnel chiuso, sono così dure che alcuni proiettili è proprio come spararli contro un muro, con il risultato di riaverli indietro.........
Per ovviare però a questi inconvenienti è possibile appendere subito dietro i bersagli e prima dell'impianto parapalle (copertoni o traversine) dei pesanti tendoni, come quelli all'entrata dei cinema, che perforati in un senso rendono però impossibile al proiettile che rimbalza di perforarli a ritroso e quindi tornare all'origine del tiro.
Voglio accennare ad un ultimo sistema parapalle, quello realizzato dalla ditta FRASA srl (VIA DELL'UMANESIMO 306/308 - 00144 Roma - tel-06.5921537), un parapalle a terrapieno, in cui al posto della sabbia viene usata una mescola granulare elastometrica di granuli irregolari che sono stati provati balisticamente. La penetrazione in questa massa da parte di un proiettile militare varia da 60 a 90 cm. massimo. Il piombo, per il suo peso, con il tempo si deposita sul fondo della zona parapalle dove può essere recuperato perfettamente pulito.
(immagine sopra) Questo parapalle invece, è costituito da diecine di trefoli (corde) in acciaio appese in verticale e sorrette da un telaio in metallo, esposte a più strati queste permettono l'arresto di tutte le palle con energia cinetica anche elevata. La sostituzione delle funi usurate è semplicissima e richiede pochi minuti. Distribuito dalla IVA (Germania) Riassumendo abbiamo: parapalle con tronchi in legno, parapalle in sabbia, parapalle in metallo, parapalle ad assorbimento, parapalle con copertoni e tende di protezione, parapalle con traversine e tendoni o con gomma balistica. Di seguito illustriamo in dettaglio i disegni forniti dal Genio. La scelta sufficientemente ampia permette di adattare alle esigenze di spazio e spesa il vostro parapalle. Il parapalle della figura 25 e 24 viene solitamente usato nelle lineead aria compressa. Una lastra in piombo è posta sul muro, i pallini vi si imperniano contribuendo a inspessire la lastra che diviene via, via sempre più resistente ma pesante. La durata è quasi infinita per questo tipo di armi |
http://www.earmi.it/balistica/default.htm tutte le direttive sono un interessante spunto per il privato e essenziale guida per chi deve progettare e costruire un poligono per pubblico utilizzo del TSN, a questo aggiungiamo di considerare il parere espresso dall'Arma del Genio e l'ufficio poligoni dell'UITS prima di iniziare la costruzione o richiedere il collaudo (solo poligoni dell'UITS). Spesso sono stati rifiutati benestare di agibilità per semplici inezzie, come teste di chiodi sporgenti, assi non in linea, angolazioni troppo accentuate di traverse o terrapieni. Durante i lavori un preventivo o parere di un addetto (esperto del Genio o del BPN) costa molto meno che rifare parte del lavoro già messo in opera. Per i campi di tiro le associazioni possono coinvolgere il Comando dei Carabinieri, la Prefettura e la Polizia Provinciale per non avere sorprese a lavori terminati. In questo caso i permessi vengono concessi dal Sindaco del comune di appartenenza per la movimentazione di terra e eventualmente per la posa in opera di un prefabbricato da usare come ufficio o sezione della società. |
La figura qui a destra, un parapalle particolare, usato nelle linee a 50 mt. ( solitamente cal. .22) il sistema "EUREKA" o a ghigliottina si basa su una chiusura di protezione contro i colpi accidentali. Per il cambio dei bersagli che si effettua in fossa, questa chiusura evita che venga colpito il personale per errore. Quando viene il momento di sostituire il bersaglio, l'operatore presente in fossa per poter sostituire il bersaglio in linea deve movimentare la sagoma che è imperniata a uno sportello a ghigliottina, tale movimento chiude la cornice del bersaglio impedendo la penetrazione di proiettili sparati per errore nella zona retrostante, la pensilina si riapre solo quando il portabersaglio torna nella posizione originaria. |
Per parapalle a persana in metallo balistico visionare il sito della CARP
LUCE |
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Illuminazione: ancora alcuni consigli.Per illuminare i bersagli basta un semplice faro led da 50/150 W. posti dietro all'ultima quinta a circa 5 mt. dal bersaglio e diretto su di esso in modo che lo illumini senza ombre. Più bersagli più fari sempre ben protetti contro rimbalzi accidentali. Nella Direttiva D.T. - P1 a pag.67 trovate le modalità costruttive di un diaframma con faro di illuminazione. Non è essenziale illuminare l'intera linea che può rimanere più scura delle due zone principali, zona di tiro e zona dei bersagli. La foto qui a fianco è stata ripresa dalla zona bersagli, si nota che questa è più illuminata della postazione del tiratore che si vede in fondo alla linea. |
BERSAGLI |
I bersagli possono essere appesi come panni al sole, un cavo in acciaio di piccole dimensioni attraversa la linea in prossimità del parapalle non produce problemi al tiro, quì vanno appesi i bersagli con le mollette, quelle con cui nostra moglie stende i panni, due sopra e altre due, appesantite con un po' di piombo, sotto per tenere teso il bersaglio. Se poi siete più esperti una carrucola al soffitto può far correre i bersagli avanti e indietro, come nei film ma ricordate di proteggere tutto contro accidentali colpi che potrebbero poi rimbalzarvi contro.
Se colpite il cavo, se non è troppo teso, tenderà a flettere e il proiettile continuerà la sua corsa lasciando integro il cavo stesso, ma se troppo teso si spezzerà; se colpite una molletta....bé il costo di questa non pregiudica nulla.
Fatte salve leggi, norme e direttive varie emenate negli anni, l'importante nella costruzione di un poligono è che non possano verificarsi incidenti da attribuirsi ad accidentali rimbalzi o per l'esposizione prolungata a polveri di piombo o esalazioni di fumi tossici, per l'esposizione a rumore elevato da imputarsi a una costruzione inadeguata a ciò si aggiunge il maneggio incauto di un'arma da parte di persone non abilitate che rimane sempre il problema annoso dei poligoni. Anche se il poligono privato non soggiace a tutte le normative che sono state emesse negli anni per i poligoni di TSN, queste restano le essenziali caratteristiche per garantirsi sicurezza e divertimento. L'obbligo delle cuffie e degli occhiali protettivi, l'utilizzo di pannelli insonorizzanti e fonoassorbenti, di paratie a prova di "cannone", di entrate a prova di stupido hanno sempre tenuto distanti incidenti e problemi, seppur l'accesso al poligono privato è permesso solo al legittimo proprietario, figli e mogli, amici curiosi sono sempre in agguato. Ricordiamo che in caso di incidente, e in un poligono un incidente è spesso qualcosa di molto grave se non mortale, l'Autorità inizierà subito a fare controlli se non indagini per trovare un colpevole a cui fare pagare i danni o scaricare le colpe. Il colpevole è chiaramente il responsabile della sicurezza dell'impianto, cioè il proprietario, il progettista, il costruttore.
Ecco qui sotto come l'esercito ha risolto il problema dell'addestramento del personale.
Ricordate anche che per la Legge chi impugna un'arma fuori della propria abitazione può essere accusato di porto o uso illegale d'arma da fuoco (se naturalmente non ha un porto d'armi da difesa personale), ma anche di porto abusivo d'armi (se non possiede alcuna licenza di porto d'armi); infatti la classica licenza di porto d'armi per tiro a volo o per caccia, permette il trasporto sul territorio Italiano di armi per giustificabile motivo ma non permette il porto (cioè impugnare l'arma carica per sparare) salvo che ciò accada in un poligono "riconosciuto", cioè con tutte le carte in regola. Quindi non si può impugnare un arma (sparare) in giardino, in campagna, ecc.. ma solo nella propria abitazione e le sue appartenenze (garage se fa parte dell'alloggio o cantina).
POLIGONI A CIELO APERTO |
Per quanto riguarda la costruzione o per meglio dire la trasformazione di un luogo all'aperto in poligono di tiro i problemi si trasformano e si moltiplicano, le spese di costruzione sono inferiori dato che non vi sono muri o tetti da fare ma si moltiplicano a dismisura i problemi logistici e di sicurezza ma poi alla fine, visto che spesso le dimensioni di un campo di tiro sono decine di volte superiori a un tunnel di tiro, anche le spese si fanno sentire. Il principale problema è il poter garantire che non possano verificarsi fuoriuscite di proiettili vaganti dalla zona di tiro, specialmente da un luogo ampio dove possono esserci più tiratori in vari punti con armi di vario tipo. Questo si ottiene solo con il posizionamento delle già citate "quinte" frapposte tra il tiratore e i bersagli, di tettoie o obblighi che obbligano il tiratore a sparare solamente inquadrando una porzione di territorio molto circoscritta. Si può pensare ai tiratori che facciano fuoco da una feritoia di un bunker, essi inquadrano solo una porzione di terreno da controllare, mentre ognuno ha una porzione diversa, nell'insieme l'intero territorio è inquadrato nei mirini.
Prima verifica.
Dalla piazzola di tiro e dal punto in cui si ha l'origine dello sparo o del tiro, guardando verso il cielo, da qualsiasi angolazione e punto basso o alto che sia, il cielo stesso non si deve vedere. In pratica se un'arma cadesse lasciando partire un colpo verso l'esterno, il proiettile non deve trovare una strada libera che lo lasci fuoriuscire dalla zona di tiro. La zona di tiro è considerata tutta la parte che si trova a vista davanti al tiratore e se è a vista è anche percorribile da un proiettile sparato volontariamente o involontariamente.
Nella costruzione di una linea all'aperto non stancatevi mai di traguardare da tutti i punti e le angolazioni, sdraiandovi fino al suolo per vedere eventuali traiettorie pericolose. Ricordiamo che i proiettili possono rimbalzare, quindi toglieremo dal suolo tutte le pietre o gli oggetti duri e dove possibile ricopriremo di sabbia fine il suolo e proteggeremo di tavole in legno gli ostacoli verticali: (comunque i proiettili sparati con grande angolo rimbalzano anche sull'acqua). La zona quindi dovrà essere cintata e tabellata con cartelli di pericolo in modo che nessuno possa entrare senza essere al corrente del pericolo che potrebbe correre. Dietro i bersagli naturalmente avremo una collina e un terrapieno di sabbia fine per l'arresto dei proiettili esplosi. (abbiamo già considerato diversi parapalle in precedenza). Tutta la zona di tiro sarebbe più prudente si trovasse in un avvallamento al di sotto della linea del terreno circostante questo ridurrebbe l'acustica verso l'esterno spingendo il suono verso l'alto. Non dimenticate dietro i tiratori, anche in questa direzione possono sfuggire dei proiettili. L'uso attuale è di predisporre campi di tiro in ex cave abbandonate, in questo modo le linee di tiro si trovano spesso al di sotto del piano del terreno o racchiure in scavi a ferro di cavallo, ottimi luoghi, che contribuiscono a trattenere suoni e proiettili vaganti e di rimbalzo.
Se possibile, erigere dei muri in cemento o blocchetti di cemento autoportanti a chiusura perimetrale della zona di tiro, ma anche palizzate in tronchi di legno sono un ottimo sistema, in questo caso il parapalle può essere fatto nello stesso sistema di quelli per tunnel di tiro chiusi così come le protezioni laterali all'area di tiro. Il poligono sopra disegnato riproduce molti di quelli del TSN in funzione ancor oggi.
La direttiva tecnica indica misure minime per la sistemazione dei parapalle nei campi di tiro aperti dell'Unione a cui però non soggiace il privato. Per il tiro dinamico le aree di tiro devono avere particolari spazi ove erigere gli stand di tiro per gare e trofei.
I campi completamente aperti come quello nel disegno possono essere contestati per la scarsa sicurezza che offrono contro la possibilità di lasciarsi sfuggire proiettili vaganti specialmente verso l'alto, se poi nel campo si utilizzano armi lunghe rigate, la cui gittata va ben oltre la cinta perimetrale, la frapposizione delle quinte è di vitale importanza per evitare spiacevoli incidenti. Ricordare che esistono distanze da rispettare tra zona di tiro e abitazioni circostanti è superfluo ma ricordate che il rumore prodotto non deve superare i 65db misurati ad un metro dal confine o dalla cinta del poligono per impianti in prossimità di zone urbane. Ricordiamo inoltre che per i privati vi è sempre lo spettro del vicino che sporge denuncia per "spari", rumori molesti anche se non pericolosi, anche se poi in realtà sono totalmente sicuri, ciò con grave danno alla società di tiro o al padrone di casa. E' allora mio miglior consiglio invitare chiunque voglia costruirsi un poligono strettamente privato, a farlo utilizzando un sistema chiuso anche interrato, esente da rumore esterno e fuori dalla vista di chiunque e lasciare i poligoni a cielo aperto solo alle società di tiro.
Predisposizione di una quinta
A CHI RIVOLGERSI |
In ultimo, ogni gruppo di tiratori che voglia sfruttare un campo di tiro, dovrà procurarsi almeno i permessi riguardanti le opere minime per la realizzazione, evitando di eseguirle senza avere l'autorizzazione scritta (evitare autorizzazioni verbali), sia per il movimento della terra, sia per la posa di toelette, prefabbricati, impianti vari. Comunicate sempre l'inizio di attività sportiva di tiro al Sindaco, ma prima cercate di coinvolgere anche personale degli uffici amministrativi della locale Questura, Commissarito, Regione Carabinieri, Forestale, ecc. Non lasciate mai nulla al caso, il nemico delle armi e dei tiratori è sempre in agguato. Rivolgetevi sempre a qualcuno esperto che possa guidarvi nei giusti passi da fare:
i periti Italiani sono reperibili sempre in questo sito a questa pagina.
Qui - Disegno schematico di un poligono le cui pareti cono composte esternamente da blocchetti autoportanti e internamente da tavole accoppiate, tra le due pareti può essere versata sabbia o altro materiale assorbente.
IMMAGINI E IDEE PER IL VOSTRO POLIGONO FATTO IN CASA |
Semplice e funzionale, un tavolo, una tettoia, due quinte per evitare fuoriuscite di proiettili e abbattere anche parte del suono prodotto, un parapalle "contenitore" in cemento, in cui sono impilati tronchi in legno.
Si tratta della base da cui prendere spunto per la costruzione del vostro piccolo poligono personale.
QUESTA PAGINA E' STATA ANCHE SEGNALATA DALLA RIVISTA "ARMI MAGAZINE" NEL 2015
Ringraziamo l'Avvocato Fabio Ferrari che nelle sue risposte ai lettori indica spesso quale importante riferimento proprio il stiro Tiropratico.com
Per le domande alla rivista Armi Magazine: redazione@armimagazine.it o fax. 02.3453 7513
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