IL BOSSOLO
SECONDA PARTE
Vedi: Prima parte
Abbiamo visto in generale quale sia il compito e la forma del bossolo, naturalmente noi ci soffermiamo maggiormente sui bossoli metallici per arma rigata essendo questi i principali oggetti utilizzati da coloro che ci leggono.
Si è parlato di "headspace" ed abbiamo visto che indica essenzialmente lo spazio morto che rimane tra bossolo e pareti della camera di cartuccia ma nello specifico è il "gioco" che ogni munizione ha tra il suo punto di appoggio in camera e il rispettivo punto della stessa, teoricamente esso dovrebbe essere pari a zero ma in realtà a causa delle lavorazioni sia delle camere che dei bossoli, si hanno headspace diversi tra le varie marche di armi e le marche di bossoli ma non solo; ogni lavorazione che l'utensile fa su ogni canna, lo usura tanto che la prima camera fatta a utensile nuovo ha una misura diversa della camera fatta con lo stesso ma ormai vecchio (in sostituzione). Cosi l'headspace varia anche da una camera ad un altra se pur dello stesso tipo e modello di arma. Nelle cartucce per canna liscia l'headspace ha una piccola curiosità; la lunghezza della cartuccia carica ha una misura diversa di quella della camera di cartuccia ma, la cartuccia sparata ha la sua stessa misura. Nel disegno a fianco vediamo la cartuccia nuova camerata che ha un headspace solo sulla circonferenza del suo fondello che trattiene il bossolo, questo altrimenti finirebbe per scivolare in camera e il percussore non potrebbe raggiungere l'innesco. Dopo lo sparo la lunghezza del bossolo aumenta perchè il bordo ripiegato si distende e deve essere molto vicina alla lunghezza della camera di cartuccia, questo anche perchè all'uscita del proiettile (pallini) dal bossolo, si avrebbe un gradino; rispettando invece le misure, si avrebbe una continuità tra le pareti del bossolo e quelle della canna migliorando cosi il rendimento arma/cartuccia.
La dilatazione di tutti i bossoli avviene in maggior misura nella parte più vicina al fondello nel punto in cui l'esplosione interna della polvere produce la pressione iniziale, quella più alta cosi i bossoli sono molto più spessi in questo punto ma qui si deformano maggiormente e, in maniera più evidente, quelli utilizzati nelle armi semiautomatiche. In moltissimi fucili a chiusura manuale (es: otturatore girevole scorrevole), è possibile ricamerare il bossolo dopo lo sparo prima di tutto perchè il materiale con cui è fatto il bossolo permette una tale elasticità che dopo la dilatazione si ha un parziale restringimento, poi perchè rimanendo fermo nella camera di cartuccia esso non dilata più del dovuto. Al contrario i bossoli utilizzati nelle armi semiautomatiche subiscono un iniziale estrazione dalla camera quando vi è ancora una parte della pressione, ciò ne aumenta la dilatazione, questa maggiore dilatazione non viene riassorbita dall'elasticità del metallo, si hanno cosi bossoli sparati che non rientrano nella camera di cartuccia se non dopo essere stati ricalibrati.
In taluni casi quindi è possibile ricalibrare solo il colletto del bossolo la dove questo sia sparato da armi a colpo singolo, il colletto infatti deve avere la possibilità in tutte le armi, di dilatarsi quanto basta a permettere il distacco e l'avanzamento del proiettile, se cosi non fosse si avrebbe una trafilatura dello stesso e una perdita di stabilità con gravi errori di tiro. Cosi il colletto deve per forza essere ricalibrato.
La sede dell'innesco è una parte spesso dimenticata da tutti, in realtà è uno dei punti del bossolo la cui misura (larghezza) ha una importanza essenziale, infatti una sede appena più larga farebbe scivolare via l'innesco e le conseguenze possiamo immaginarle. Alcune volte, a forza di inserire ed estrarre innesci in seguito alle ricalibrature, la sede si usura tanto (le sue pareti vengono consumate), che alla fine gli inneschi non ci stanno più e ci ritroviamo alcuni bossoli senza innesco perchè durante il trasporto si è sfilato. Nulla di male ma avremo sprecato del materile utile.
Vi è un altro problema che assilla i nostri bossoli, l'erosione dovuta alle alte temperature e alle pressioni che lo investono internamente, tanto che non si ha solo una dilatazione ma anche un asportazione di parte del metallo interno del bossolo, piano, piano sparo dopo sparo, il bossolo si assottiglia fino a che si divide in due parti o si fessura con perdita dei gas in pressione. Lo vediamo nel disegno a sinistra in alto, dall'alto un bossolo nuovo, sotto; la sezione di un bossolo sparato e dilatato, sotto ancora; vediamo la sezione di un bossolo nel quale l'erosione ha ridotto lo spessore delle pareti, questo provoca (ultima immagine) spesso la rottura del bossolo.
Lo stesso avviene al bordo dei colletti, ma per motivi diversi, qui l'estrema sottilità del metallo e il lavoro di dilatazione e restringimento per ricalibratura e crimpatura, stressano al punto che si ha una lacerazione del bordo che impedisce di conseguenza la sicura tenuta del proiettile che può cosi muoversi e fuoriuscire. Non vi sono soluzioni che possano evitare questi fatti, se non l'uso di ricaricamenti blandi. Ricaricare munizioni potenti non ha utilità per il tiro a segno in se stesso, munizioni "leggere" permettono non solo di raggiungere migliori risultati nel tiro ma fanno durare molto più alungo i nostri bossoli e le nostre armi che sono meno sollecitate.
Abbiamo visto in altra parte di questo sito come le pressioni si possano intuire guardando non solo la dilatazione eccessiva dei bossoli, ma anche gli innesci di risulta, cioè gli inneschi nel bossolo sparato, questa trattazione però sarà fatta nella parte riguardante gli inneschi. Abbiamo invece detto che il foro di vampa, cioè quello che mette in comunicazione l'innesco e la sua sede con la camera della polvere abbia una certa importanza per migliorarne l'accensione. In questa foto, a sinistra vediamo un foro di vampa prodotto per perforazione meccanica a cui è stata lasciata la sbavatura di lavorazione, il foro risulta inoltre di forma irregolare rispetto ad altri bossoli e più piccolo. E' buona norma unificare tutti i fori dei vostri bossoli per avere un accensione stabile da cartuccia a cartuccia, lo si può fare con una punta da trapano da 1,75 mm. e un piccolo trapano a batteria, si avrà quindi un foro perfettamente circolare e del diametro corretto uguale in tutti i bossoli, come vediamo più a destra. Per bossoli molto larghi è spesso utile allargare lievemente il foro anche fino a 2 mm. migliorando cosi l'accensione di quelle polveri più lente e che hanno sempre bisogno di una spinta in più, naturalmente in questi casi dopo aver provveduto ad allargare il foro si dovrà provvedere a un controllo della dosatura e delle pressioni, spesso questo lavoro porta a dover abbassare lievemente la dose, un chiaro risparmio in denaro.
Anche nella sede dell'innesco, si formano scorie dopo lo sparo, in questa foto vediamo le prime due sedi per l'innesco poste più a sinistra perfettamente pulite, questi sono bossoli nuovi mai sparati, mentre l'immagine più a destra mostra un bossolo dopo l'uso. L'accumularsi di queste scorie sembra poter alla fine impedire l'inserimento dell'innesco ma in realtà cosi non è infatti ogni volta che si spara e che si estrae un innesco dalla sede, si finisce per fare cadere parte delle incrostazioni in esso accumulate. Dopo molti spari e dopo molte volte che avremo ricaricato il bossolo, scopriremo che lo sporco nella sede dell'innesco si stabilizza ad un livello dal quale non aumenta e non diminuisce permettendo comunque il buon funzionamento della munizione. Pulire quindi la sede degli inneschi spesso è solo una perdita di tempo. Questo succede anche all'interno del bossolo, la polvere bruciando lascia piccole scorie carboniose che anneriscono le pareti interne del bossolo incrostandolo sempre di più ad ogni successivo sparo ma, come abbiamo visto, parte dello sporco viene sparato e altro sporco eliminato durante il ricaricamento, cosi le incrostazioni di sporco raggiungono un limite in cui si stabilizzano rimanendo pressapoco sempre uguali. Ecco in questa immagine due bossoli, uno ricaricato più volte e uno mai usato. Come possiamo vedere la patina carboniosa sulle pareti del bossolo ricaricato ha poca importanza sul funzionamento della munizione tanto che il tiratore non si accorge per nulla se sta sparando bossoli sporchi o puliti. Possiamo però affermare che il leggero strato carbonioso che ricopre le pareti interne del bossolo, le protegge contro le alte temperature che vi si sviluppano. Quindi non pulendo i bossoli possiamo garantirgli una vita più lunga rispetto a quelli puliti, le cui pareti interne sono sempre esposte all'erosione dello sparo, ma altresi un bossolo pulito fa sempre bella mostra di se sui banchi di tiro di un poligono.
Facciamo ora una piccola parentesi parlando di quei bossoli o cartucce dette a percussione anulare. Il loro punto distintivo sta' proprio nel fatto che non vi è un innesco amovibile e per sparare si deve percuotere il bordo del fondello del bossolo al cui interno vi è una pasta detonante che esplode quando viene schiacciata. Nel disegno sotto vediamo come avviene la percussione di questa munizione, perchè il sistema possa funzionare bene, le pareti del bossolo devono essere sufficientemente fini e morbide per poter essere schiacciate dal percussore. Questo motivo impedisce di produrre bossoli molto spessi che possano resistere ad alte pressioni, le munizioni a percussione anulare quindi, sono sempre state di bassa potenza e questo ha impedito ai grossi calibri prodotti con questo sistema di avere successo. segue