PROIETTILI
PROIETTILI E INSERIMENTO NEL BOSSOLO
La ricarica viene fatta in funzione del tipo di palla che si intende sparare, sia come morfologia sia, soprattutto, come peso. Parliamo innanzi tutto dei proiettili partendo dai più ricercati: i proiettili per tiro. Le palle match vengono sconsigliate dagli stessi fabbricanti per un uso venatorio in quanto non sono strutturate per compiere un giusto lavoro di balistica terminale. Risultano però essere nella maggior parte dei casi le più precise ai fini della rosata e del tiro a segno, molti le utilizzano per provare i fucili, per saggiarne la precisione intrinseca e per tutti quegli usi di allenamento e divertimento che escludano il tiro alla selvaggina.Esistono in commercio una varietà di palle tale per cui è possibile reperire marche e modelli ugualmente molto precisi che però siano ad espansione controllata, in grado di unire l'apertura a fungo della parte anteriore con la spinta in profondità della parte posteriore. Anzi, a tal fine esistono palle che hanno il nucleo saldato al mantello, per evitare la frammentazione anche dopo l'impatto o palle monolitiche, costruite in un unico pezzo di metallo.
A parte queste palle specifiche, ovvero quelle più comunemente utilizzate, troviamo nel mercato proiettili che si suddividono grosso modo in due tronconi: quelli con la punta in polimeri (tipo Nosler Ballistic Tip, Hornady V-Max, Sierra Blitzking etc), Hollow Point (punta cava) e quelle con la punta in piombo (Soft Point, Power Point, Nosler Partition etc.). Poi all'interno la struttura può cambiare in funzione dell'utilizzo specifico, così ad esempio troviamo la H-Mantel, la KS, la TUG (denominazioni RWS) e tanti altri nomi che ne indicano la progressività di espansione. Facciamo un esempio. Se dobbiamo tirare ad un selvatico grosso, come a un cervo o a un cinghiale, avremo bisogno di una palla "robusta", che non si frammenti al primo impatto e in grado di entrare in profondità. Se invece tiriamo ad un capriolo o ad un camoscio sarà preferibile una palla dal miglior coefficiente balistico (CB) adatto a tiri sulle lunghe distanze con una deformazione più pronta, per trasferire buona parte dell'energia cinetica nei pochi centimetri di penetrazione. A tal proposito ogni cacciatore fa le proprie esperienze e cerca di determinare quali palle rendano meglio in base al tipo di caccia esercitata, in base all'arma che si utilizza e al calibro. I fattori per determinare la giusta scelta sono molteplici e non esiste una ricetta valida per tutti i casi.
Per le cacce europee si utilizzano solitamente due diverse cartucce, una con palla con punta in polimeri per tiri medio-lunghi a selvatici non troppo coriacei e una con palla Soft Point (che come abbiamo visto include numerose sotto-categorie a seconda dei fabbricanti) per tiri più ravvicinati e per selvatici di mole maggiore. In sostanza se devo caricare una .308 Winchester per ungulati medi (daini, mufloni, cervi etc.) ricarico una 145 grani Ballistic Tip e una Partition dello stesso peso o eventualmente da 160 grani. Ogni fabbricante propone tipologie similari, si cerca poi di avere un punto di impatto simile almeno a 100 metri, lavorando sulla quantità di polvere, in modo di non essere troppo penalizzati sul terreno di caccia, cambiando palla. Scelta la palla andremo a determinare la dose suggerita dal fabbricante della polvere, tenendoci all'inizio in posizione intermedia fra la dose minima e quella massima prevista dalle tabelle. Poi andremo ad affinarla in base alle prove di tiro.
Per ora vediamo quali sono i passi necessari per inserire la palla. Avendo acquistato il kit di dies per il calibro che possediamo avremo all'interno il seater, ovvero l'inseritore. Lo avviteremo sulla nostra pressa seguendo le istruzioni del costruttore, facendo toccare lo shell holder alla sua base quando solleveremo in pistone della pressa e dando il giro in più o meno come indicato. Alla sommità avremo l'astina filettata regolabile in altezza che serve per determinare la profondità di inserimento. Questo parametro formerà il cosiddetto OAL o GOL, ovvero la lunghezza totale della cartuccia finita. Per determinarla, almeno all'inizio, occorrerà attenersi al valore massimo indicato dalle tabelle, spesso riportato anche sulla scatola del die. Però prima di caricare tutti i colpi è bene verificare che con la misura prescelta si riesca a camerarlo e a inserirlo nel caricatore. Pertanto ci converrà caricare un bossolo vuoto (cioè senza innesco e senza polvere), mettendo la palla alla misura massima e provare a camerarla. Poi la estrarremo e vedremo se noteremo dei segni di impegno delle righe (solitamente no) e proveremo a vedere se entra senza forzare nel caricatore.
Se così non fosse occorrerà abbassare (avvitare) la sommità del seater in modo da far affondare ulteriormente la palla nel bossolo.
Questa la si potrà poi in seguito affinare, perché talvolta l'arma spara meglio se la palla sfiorerà le righe (quindi eccedendo il valore massimo indicato in tabella) ma poi magari non riusciremo ad inserirla nel caricatore. Questi aspetti però sono di affinamento e nella prima fase di ricarica converrà attenersi ai valori medi che ci consentiranno di utilizzare l'arma senza problemi. Una volta che avremo trovato l'altezza totale che ci soddisfa allora potremo procedere ad inserire le palle su tutti i bossoli che intendiamo ricaricare.
Molti si chiedono perché esistano sul mercato diversi tipologie di seater, dai più economici inclusi nel set di base a quelli più costosi, tipo Competition e Wilson. Per il tiro di precisione l'inserimento della palla è un passo molto delicato ed importante, poiché la stessa deve essere perfettamente coassiale sia con il body sia poi nella canna dell'arma. E' intuibile che palle fuori asse diano problemi maggiore di precisione rispetto a palle in asse. Così esistono dei seater a "camera di cartuccia", ovvero che fermano il bossolo in modo preciso come se fossero all'interno della camera di scoppio e solo allora inseriscono la palla.
Ciò non significa che lo stesso risultato possa essere ottenuto con un seater economico, ma occorrerà verificarlo. Per far questo, una volta inserita la palla, lo si farà ruotare sul comparatore per vedere quante tacche ci darà sul fuori asse. A fini venatori si potrà tranquillamente utilizzare il seater in dotazione, facendo attenzione che se si utilizzano diversi tipi di palle occorrerà sempre verificarne singolarmente l'introduzione in camera di scoppio.
Può capitare infatti che una palla, a parità di lunghezza di inserimento, abbia un'ogiva affusolata ed un'altra più larga anteriormente. Quest'ultima potrebbe impegnarsi prima nelle righe e non consentire la chiusura o la riapertura dell'otturatore. Potremo recuperare le cartucce vuote che avremo utilizzato per fare le prove di lunghezza, utilizzando un martello cinetico (comunemente reperibile in commercio) in modo da far uscire la palla.