LA DOSE MIGLIORE
ovvero: la densità di caricamento
Ricaricare cartucce con un quantitativo di polvere errato o con una polvere di tipo non adatto, produce risultati non apprezzabili anche se è stata dedicata grande attenzione nel ricaricare ogni cartuccia. Le polveri certamente non sono tutte uguali e si dovrebbero effettuare delle prove su tutte le tipologie di polveri per quel particolare calibro per trovare quella che fornisce le prestazioni migliori. Questo determina un grande dispendio di tempo e denaro allora ecco un vecchio sistema per trovare una serie di polveri adatte al tipo di munizione voluta evitando cosi una estenuante ricerca a 360°. Riducendo il numero di polveri da testare ridurremo anche la spesa e il tempo impiegato per trovare la migliore dose.
Teoria della "densità di caricamento":
Specifichiamo subito che questa "teoria" vale essenzialmente per munizioni metalliche per arma lunga, non si può adottare per munizioni per canna liscia.
Molte polveri, pur avendo simili progressività, spesso non offrono risultati analoghi. La ragione è semplice,la velocità di combustione (il burn-rate), è solo una caratteristica della polvere e non può essere il solo fattore che contribuisce alla precisione. La dimensione e forma dei granuli ed il trattamento degli stessi può determinare la differenza di prestazione tra polveri identiche. Queste particolari qualità incidono anche sulla densità, in modo che per una stessa dose, le volumetrie occupate dalla polvere all'interno del bossolo, cambiano e con esse cambia l’energia del gas di deflagrazione per dose di volume.
La percentuale di spazio occupata dalla polvere, rispetto al volume totale disponibile nel bossolo, è chiamata “densità di caricamento”. Con densità di caricamento ridotta, l’accensione della polvere e l’andamento della pressione possono essere affette da notevole variabilità. Riducendo la densità di caricamento si ha inoltre una riduzione della pressione di picco abbassando anche la velocità del proiettile. Di contro, se la densità di caricamento aumenta, la polvere non è in grado di spostarsi all’interno della cartuccia, l’accensione e la pressione sono più uniformi. Si ottiene cosi più costanza nella velocità del proiettile e migliore accuratezza della cartuccia e quindi nel tiro.
Nelle ricariche di buona fattura, la polvere viene totalmente bruciata entro la prima metà della canna, ma se l’arma ha una canna corta o la cartuccia ha una bassa densità di caricamento, con polveri progressive, il picco di pressione può spostarsi ulteriormente verso la volata avendo un conseguente eccessivo “flash di bocca”. Tale fenomeno, è spesso indice di polvere incombusta, provoca turbolenze dietro il proiettile ed ha cosi un effetto negativo sulla precisione. Passare ad una polvere più rapida, può non risolvere il problema se la polvere ha un’alta densità gravimetrica tale da non riempire il bossolo. Invece, con una polvere di densità adeguata, anche se di minore vivacità, si riempirà completamente lo spazio nel bossolo destinato alla polvere stessa ottenendo una ricarica migliore.
ATTENZIONE: Tentare di colmare l’eccesso di spazio aggiungendo: semolino, cartone, farina, batuffoli di cotone, carta igienica, ecc. non deve MAI essere tentata senza aver prima consultato un affidabile riferimento.
Capacità del bossolo: in primo luogo è necessario determinare la capacità della camera della polvere delle proprie cartucce. Naturalmente, nel caso di bossoli cilindrici, tale volume dipenderà dall’OAL adottata, ma per la valutazione dell’ampiezza della camera a polvere possono essere seguiti due metodi, entrambi basati sulla considerazione che il peso di un cc di acqua è di un grammo.
1): Dopo aver ricalibrato ed innescato un bossolo, lo poniamo su una bilancia misurandone il peso con estrema esattezza. Con una siringa si colma di acqua distillata il bossolo sino alla sommità del colletto. Il peso di acqua distillata così ottenuto, in grammi rappresenterà il volume interno del bossolo in centimetri cubici. A tale stima del volume, dovremo sottrarre lo spazio occupato dal proiettile (la parte inserita nel colletto). Calcolato il volume di esso che si inserisce nal bossolo, lo si sottrae a questo.
2): Assemblata una cartuccia con solo il proiettile ( meno di polvere ed innesco) pesiamo con precisione questa. A questo punto con una siringa, attraverso il foro di vampa, la riempiamo di acqua distillata facendo attenzione all’eventuale formazione di bolle d’aria. Colmata d’acqua la camera a polvere ripesiamo il tutto. Il peso determinato dall’acqua, (seconda pesata a cui va sottratta la prima pesata), rappresenterà il volume della camera a polvere.
Densità della polvere: come seconda fase è necessario determinare la densità della polvere che si sta utilizzando. Questi dati spesso sono pubblicati, per altre polveri sarà necessario trovare il valore. La densità della polvere è comunemente espressa in grammi su centimetro cubo (g/cc). Per trovare la densità di una polvere il procedimento è questo: pesare un contenitore vuoto quindi pesatelo una volta riempito di acqua fino all'orlo. Una volta asciutto pesate il medesimo contenitore riempito di polvere sino allo stesso livello.
Dividendo il peso della polvere del contenitore (in grammi) per il peso dell’acqua (in grammi) si otterrà la densità della polvere (in g/cc). La densità di caricamento (DC) si calcolerà, dividendo il volume occupato dalla polvere (Vp) per il volume totale della camera a polvere (Vbr).
Con “peso della polvere” si intende il peso in grammi della dose di ricarica.
Con “peso dell'acqua contenuta ” si intende il volume della camera a polvere.
Interpretazione dei dati
Per la maggior parte delle polveri vale la pena testare solo quelle la cui densità di caricamento sia pari o superiore all’80%.
Prova di calcolo della densità di caricamento per la 9x21 e la Cheddite Granular S (grossa)
Le prove effettuate sulla Cheddite Granular S (grossa) hanno evidenziato una notevole “stabilizzazione” nelle velocità dei proiettili se a parità di carica (4.2 grani) si riduceva l’OAL della cartuccia (da 29.7 a 29.0mm), a dimostrare che questo calcolo si può applicare anche in arma corta.
Come detto, la densità di caricamento non è altro che il rapporto tra il volume della polvere ed il volume del bossolo destinato a contenerla. Quindi possiamo incrementare la densità di caricamento non solo usando polveri a densità gravimetrica più bassa ma, in alternativa e quando possibile (free boring), riducendo il volume interno del bossolo abbassando l’OAL della cartuccia (inserimento della palla).
Vediamo in pratica: fonte http://www.armiestrumenti.com/blog/2008/04/19/la-densita-di-caricamento/
Volume interno del bossolo 9×21 ricalibrato ≈ 1.00cc
Volume della camera a polvere dopo l’inserimento di una palla Frontier 124 grani RN ramata per cartuccia di OAL variabile.In tabella abbiamo: OAL = Out All Lenght in mm
BR = Volume camera a polvere in cc (accuratezza stimata ± 3%)
max DC%= massima densità % di caricamento (per densità polvere da 0.507g/cc)
min DC%= minima densità % di caricamento (per densità polvere da 0.580g/cc)
SD% = deviazione standard % della velocità (su 10 campioni)La densità gravimetrica stimata per il lotto in uso di Cheddite Granular S (grossa) è stata di 0.507g/cc (media su quattro rilevazioni) contro un intervallo dichiarato dal produttore di 0.520÷0.580g/cc
Il grafico illustra la relazione tra la densità di caricamento e la variabilità del riscontro cronografico (ipotizzando la densità della polvere a 0.507g/cc; SD% rilevata su 10 colpi per punto). Al diminuire della densità di caricamento si ottiene un rapido peggioramento della deviazione standard sulla velocità dei colpi, peggioramento rilevante anche se la densità di caricamento rimane sempre superiore all’80%.